14 aprile 2013

Yo.



Sulle note dei miei nuovi amori, scrivo. Tra l'altro ci ho messo quasi un'ora a decidere, guardando attentamente diversi video (live compresi, per un'analisi più obiettiva), se LEI la trovassi solo strana, forse oscena, sexy, potenzialmente bella o cosa...per poi concludere che mi affascina terribilmente e non c'è altro da aggiungere.

Tra cazzate, sogni strani, dormite dalla lunghezza improbabile non riposanti e soprattutto la vecchia ma rinnovata abitudine di bere qualcosina quando mi gira (come ieri, inizialmente per l'ansia pre-lezione di pianoforte), decisamente non ci sono con la testa, al momento. In pochi istanti ho permesso alla mia premeditata domenica di digiuno depurativo di trasformarsi in un blando "dai, uniamoci alla cena famigliare" (a base di patatine fritte e bonroll o qualcosa del genere).

Ma se non me ne frega più di tanto è perchè da domani a venerdì so per certo che digiunerò, e troverò la pace, come tutte le altre volte, dato il solito breve viaggio solitario. Finalmente è giunto questo momento in cui raggiungerò l'estasi mentale prima di tutto, nonchè fisica. E cinque giorni di digiuno continuativo e molte camminate e scale non sono affatto male, considerando -esperienza- che anche solo in tre la differenza su di me è notevole (intendo fisicamente, che per la psiche bastano 24h). Insomma, YEA.

Oggi mi sarei dovuta svegliare massimo alle 8 per fare mille cose, tra cui un last-minute carico di lavatrice (in più di dodici ore i vestiti si sarebbero benissimo potuti asciugare, credo), almeno fare uno schema con l'argomento ed i collegamenti della tesina che dichiarino l'esistenza di un'idea (pur consapevole che bozza della tesi significa ben altro, ma forse sarebbe sempre stato meglio che presentarsi a mani e testa vuota), trovare e mettere insieme il materiale su cui dovrò studiare dal viaggio stesso in poi, fare la valigia e cose simili. Ma mi sono svegliata quasi 12 ore dopo.

Non è colpa mia se il mio gemello alle 4 del mattino mi ha chiesto se fossi sveglia invitandomi ad un momento di chiacchere e bayleis (poichè si era svegliato strano e triste dopo un sogno)...magari è colpa mia se non era la prima cosa che bevevo. O se ero ancora sveglia. O se ho accettato, okay.

Alla faccia dei miei must do before tomorrow, dovrei andare a vedermi Dexter: i miei cari genitori mi hanno appena chiamato, che dolci. Adios.

Credo che poi mi farò dei popcorn, ormai: lo spettacolo è nella mia testa.

P.S: Curioso, è mezzanotte e sono ancora sveglia pur non avendo fatto niente del necessario per domani che si parte. Se fossi pienamente in me ora sarei nel panico e non riuscirei mai ad essere serena con tutto il da farsi ineseguito, non potrei mai dormire senza che sia tutto pronto prima. Invece me ne sbatto i coglioni. Chè tanto è inutile uccidersi con pensieri, programmi, crocette, liste, scritte e ri-scritte. Basta alzare il culo la mattina e in qualche modo ce la si farà, seppur senza tutta questa preparazione (mentale, specie), stop.

12 aprile 2013

Old but gold.

Il famoso post in cui riassumo le celebri scoperte sconvolgenti sulla mia persona, grazie mille a Thana per la sua espressa curiosità di voler leggere, che mi ha fatto superare la pigrizia (mi serviva rileggere tutto ciò, data la mia scarsa memoria).

Scritto Martedì 19 Marzo, di notte.

Come puntualmente accade dall'inizio di quest'anno, la mensile "trasferta" di qualche giorno mi ha salvato dal degenerante e solito circolo vizioso in cui mi ero nuovamente infilata prima di partire. Iniziata da domenica mattina, finirà giovedì sera, viaggio di ritorno compreso. A dir la verità già domenica sera mi sentivo un'altra persona: pace, silenzio, solitudine e soprattutto mè stessa. Oltre a giorni di digiuno e al mio dimezzamento -non chiedetemi come sia possibile, ma lo giuro...saranno anche tutte le scale!- tutto questo mi porta, ogni volta, semplicemente ad un sereno equilibrio (che non sono mai riuscita a tenere una volta tornata a casa, ma questa è un'altra storia) dato anche dall'irrazionale convinzione che questa solitaria quotidianità sia sempre stata la mia vita e sia la norma, dato che mi abituo in quattro e quattr'otto ai cambiamenti. Ma sto divagando poichè so già da tempo che se e quando sono da sola a gestirmi è tutto perfetto, ergo che per me l'ideale sarebbe vivere da sola. L'importante è che oltre all'obiettivo di non perdere me stessa appena rientrata a casa, ho avuto tempo e modo di riflettere.

Tra parentesi, questa volta ho anche potuto scoprire quanto sia dannatamente bello studiare, sia dal punto di vista di sentirsi sereni e pronti avendo fatto il proprio dovere e dovendo essere giudicati che e soprattutto dalla possibilità di scoprire miliardi di cose nuove e affascinanti. Per esempio, mi è capitato di studiare sia Freud (già amato e conosciuto) che Karl Marx dal punto di vista pedagogico: per quanto riguarda l'ultimo, l'idea che la vera essenza e storia dell'uomo sia data dalla produttività è brillante e interessante, così come quella dell'alienazione data dallo snaturamento dello scopo del lavoro nella società capitalistica di quel tempo. Ammetto che non ho mai saputo niente di Marx, oltre al crederlo ironicamente e giusto pour-parler "uno stupido comunista": ora vorrei leggere Il Capitale, per iniziare. Per puro caso, nella traccia di uno dei possibili temi da svolgere ho letto un pensiero di Montale riguardo al tempo che non solo mi ha colpito molto (in quanto ne sono da sempre ossessionata) ma mi ha sia dato un'idea per la tesi di maturità che permesso alla mia celebrolesa mente di avere brillanti idee e teorie sull'umanità, ampliando e attualizzando il suo discorso di base (focalizzato sul lavoro). Insomma, mi sono ricordata che tra due mesi e mezzo dovrò sostenere l'esame di stato e questa è stata praticamente l'unica volta che ho aperto un libro, a tal punto da essermi convinta di non SAPERE -più?- studiare. Oppure, l'aver svolto un altro tema di una poesia di Pascoli, sia grazie a ricerche che alle mie vaghe conoscenze psicologiche mi ha permesso di arrivare ad ipotizzare che a causa della precoce morte dei genitori egli abbia inconsciamente rivisto sua madre in sua sorella Ida con la quale forse aveva un rapporto quantomeno ambiguo, o che non abbia avuto tempo di identificarsi correttamente nel padre...e che tutto questo alla fine gli abbia impedito di vivere una vera relazione amorosa, avere una famiglia e sposare qualcuna, impegnandosi. O magari se schifava il sesso era perchè in realtà era omosessuale e non lo riusciva ad accettare, ma alla fine scappava da ogni donna. Non mi è nemmeno chiaro se abbia mai scopato o no, in ogni caso: cosa me ne frega della sessualità-psiche di Giovanni Pascoli? Francamente niente, ma lo reputo interessante, così come qualsiasi altra cosa.



Ora, parlando delle famose e shockanti nuove consapevolezze, la principale era che sono una persona di merda pur avendo sempre pensato il contrario, dati i fatti che fino ad allora non avevo mai colto e capito.

Buona parte della tesi è data dal fatto che mi sono definitivamente ed irrimediabilmente "accorta" di non limitarmi ad avere "qualche sega mentale a volte", ma proprio di essere schiava di numerosi blocchi/paure che casualmente hanno in comune un filo conduttore. Da lì in poi ho potuto fare riflessioni approfondite su di me e la mia vita, ovviamente, è solo in punto di partenza questo. Nello specifico, ho constatato -grazie a meno di 24h con lui. Bem: una prova dopo l'altra data dalla serata/nottata trascorsa insieme- che di fatto mi rifiuto di cantare, urlare, ballare e perfino godere e lasciarmi andare con chiunque altro, bloccandomi. Che io sapessi, mi sono sempre rifiutata di cantare in pubblico (fin da piccola, a differenza di balli scatenati) ed odiando il mio corpo perfino da fermo, chiaramente agitarlo seppur a ritmo non mi entusiasmava più (feci diversi tentativi di danza, anni fa, scappando poi dallo specchio dell'aula delle lezioni). Il cantare era perfino dimenticato in quanto assodato come "MAI, è il mio trauma innato"...quindi, nella mia mente mi ero sempre limitata a credere che si trattasse solo di avere remore nel voler ballare in quanto non a mio agio col mio corpo, stop. Invece non è così e soprattutto non è assolutamente vero che ogni mio blocco sia più o meno direttamente provocato dall'immagine che ho del mio corpo. Non so, i grassoni forse non cantano? Cantare implica forsennati ed antiestetici movimenti di lardo nel dar aria alle corde vocali? E non sono affatto stonata. In conclusione: ho capito fino a che punto e livello (patologico) io mi neghi e rifiuti di fare tante cose, anche se vorrei e le sento dentro di me. Cosa accomuna tutte le attività? Non so di preciso, ma c'entrano sicuramente sia l'esprimersi che il mostrare sè stessi liberamente (come si canta, come ci si muove, come ci si lascia andare, come si prova piacere). Sono tutte anche comunicazioni, in qualche modo. Forse qualche parte malata di me pensa che siano tutte cose troppo personali e intime, ma canticchiare una canzone non mi sembra molto profondo, a dispetto di altre cose (in primis il comportamento) che mostrano chiaramente il tuo modo di essere. Non lo so. In ogni caso, la cosa più inquietante e che mi dimostra ulteriormente che non si tratta solo di "paranoie per il fisico" è che io nemmeno DA SOLA riesco a fare queste cose, almeno al 100% e liberamente. Quindi non è questione di vergogna e tantomeno degli altri: se perfino da sola e senza timore di giudizi reali o immaginari riesco a lasciarmi andare alla musica ballando, per esempio, come posso anche solo sperare di riuscirlo a fare in pubblico? Forse la risposta è che io stessa sono la peggior giudice? Non credo. Cosa significa poi lasciarsi andare? A cosa? A chi? Perchè? In ogni caso, non sono una persona di merda solo perchè nemmeno su assillante richiesta riesco a canticchiare una canzone. Il peggio è che non posso dire che queste attività mi siano indifferenti, no: amo la musica, sento il ritmo e ad una parte di me verrebbe naturale muovermi e ballare a ritmo. [Avrei detto, un tempo, che almeno da sola "canto sempre" essendo una necessità, anche se mi sono accorta che negli ultimi anni mi sono talmente abituata a farlo di nascosto (smettendo all'istante appena chiunque entrasse in camera mia neanche stessi commettendo un reato, chiaro) da farlo davvero in un tono troppo basso. A questo punto non so neanche se sia davvero cantare quel che faccio, dato che il volume è al massimo lo stesso con cui parlo. Cazzo. Forse ho inventato una nuova disciplina: il parlare scorrevolmente intonati. Cristo santo.] Mi sembra giusto e bello provare piacere, infatti me lo concedo -anche se qualcosa di invisibile mi blocca una volta vicina all'apice- il problema con gli altri sembra essere piuttosto il mostrare di starlo provando, forse. Ed io con me stessa come non potrei mai esserlo, in teoria mi sento sicura, tranquilla e rilassata. Posso capire con gli altri con cui non sia così in confidenza, ma da sola che scusa ho? Perchè non mi comporto di conseguenza? Forse è vero che i miei stessi giudizi esistono...e in tal caso ne sono terrorizzata. Ma dev'essere qualcos'altro.

Dicevo? Ah sì, che faccio schifo in quanto schiava (di me stessa), sia dal punto di vista idealista che pratico ed effettivo (perchè già una che non balla nè canta e sembra divertirsi fa cadere i coglioni, se per giunta è sessualmente complessata o peggio, che palle ciao). Ora, il sesso. Vi ho mai raccontato la mia divertente storia con esso? Meglio così. In ogni caso, altra mia convinzione pilastro era che "dai, almeno io la do e me la cavo con certe cose" (LO SO, LO SO)...ma l'idea deriva dal periodo in cui in realtà cercavo solo amore ma dati gli elementi mi ero convinta inconsciamente di poterlo avere solo dando subito e per forza all'altro ciò che voleva, ergo un buco da riempire, nei casi specifici. In seguito ho capito tutto ed ho totalmente troncato con certi tipi di persone, rispettando me stessa, ma minimi residui di questa idea devono essere sempre rimasti in me, date le esperienze. Quindi, pur non credendomi certo una bomba del sesso e nonostante le onnipresenti seghe mentali su qualche dettaglio, ero tranquilla almeno da quel punto di vista, intendendo di essere piuttosto "liberale", non avendone paure del sesso nè facendomi schifo farlo, e di certo non stando a fare la preziosa per concetti dal dubbio senso. Invece no. E, certamente, dipende dall'uomo di turno, ma col cazzo che basta un buco: se un cadavere sarebbe più rumoroso e voglioso di godere di te, forse devi farti qualche domanda. Forse. E certe cose si notano subito. E un buco potrebbe sì bastare, ma solo con una persona NORMALE (non io) che parta dal presupposto di essere a suo agio e sicura di sè o quantomeno abbia delle voglie, tra cui quella di essere soddisfatta oltre a soddisfare e basta, una persona che comunichi. Tra parentesi, questa scoperta riguardante il mondo delle lenzuola l'ho potuta fare solo grazie all'ultimo lui -non abbiamo ancora mai fatto sesso, ironia- dato che appunto, il responso di precedenti elementi mostrava che andava tutto benissimo perchè davvero bastava un buco e stop.

❤ {E tra parentesi, prima del famoso giorno in cui ho avuto schiaffata in faccia la verità su diverse cose, ero così felice di aver scoperto questa persona da aver voglia di diventare anche io una splendida persona, solo per lui, per armonia. 

Avevo scritto: "Credo che l'arte della vera bellezza sia quella che non si limiti a farsi ammirare, fine a sè stessa, ma abbagli a tal punto da darti lo stimolo a volerne far parte, l'istinto di dovere: diventare anche tu capolavoro. Questo sei tu." 

La cosa divertente è che questo pensiero riassuntivo l'ho partorito prima ancora di esserci uscita, dopo un paio di giorni di mere chiacchere. Diciamo che ho intuito con le persone e no, non ho ancora mai cambiato idea (e non ha mai saputo di essere il destinatario dell'idea). Chiusa parentesi, anche se dovrei riassumere la breve situazione con lui, un'altra volta. Ed ho anche notato come l'apparizione di belle persone sia fondamentale e stimolante, realizzando forse quanto io sia stata sfigata in tal senso, fino ad ora. Forse se fossi stata circondata da sempre e costantemente da belle persone sarei molto diversa, oggi. Anzi, è sicuro, ma ovviamente la colpa principale di quel che sono è mia. Col senno di poi...proprio ora che ho voluto conoscere a tutti i costi una persona subito adocchiata come fantastica (non ricordo se ho mai raccontato tutto, ma decisamente io mi sono fatta avanti per conoscerlo una volta notato), sono io ad essere una persona di merda. Che ironia della vita, eh?}

Se la conclusione è stata che faccio schifo, non è solo perchè sono vittima di miliardi di blocchi irrisolti che limitano molto me stessa, non è solo la cosa di per sè: è anche e soprattutto il fatto che per vent'anni io non mi sia mai resa conto di molte cose e sia ora caduta dal pero, mai vedendo la gravità della situazione o semplicemente ammettendo la verità. Come ho potuto farlo? Devo aver ignorato e giustificato a me stessa il tutto, da sempre. Oltretutto -inconsciamente- evidentemente architettando modi, pensieri e teorie per sentirmi una bella persona nonostante tutto questo, nonostante non lo fossi mai stata: questa è la cosa più grave che non mi perdono, solo questa. E allora ha sempre avuto ragione mio padre: ho sempre fondato la mia arroganza sul puro e semplice NULLA. Non che la mia autostima fosse mai stata immensa (soprattutto, spesso dedita al crollo totale), ma esisteva e mi faceva credere perfino superiore a molte persone. E poi ehi, com'è che la mia sicurezza di base, in genere esiste o muore PROPRIO, SEMPRE E SOLO in base a quanto mangio o non mangio il giorno x, se sono più o meno magra? Forse per "distrarmi" e perchè appunto, non esiste nessun'altra base su cui essa si potesse fondare? E prima dei dca come e cosa facevo? Pur non essendomi mai piaciuta fisicamente, ricordo di aver sempre avuto una certa autostima...a parte che ero sicuramente meno complessata di oggi. Ed ecco un'altra constatazione che mi ha davvero sconvolto e non ha senso: probabilmente ho basato tutto sul mio bel faccino. Sembra un paradosso, ma la verità è che il non essere brutta (da qui a bella ce ne passa, sottolineo) è l'unica cosa a cui mi sono sempre aggrappata, forse (so che è assurdo dato che passo le giornate ad odiarmi fisicamente, ma tutto ha senso). Perchè da sempre sono fissata con l'estetica e quindi anche col voler migliorare fino a diventare perfetta? Perchè spendo così tanto tempo a curarmi (tralasciando l'alimentazione) e tra l'altro attività stupide come mettersi lo smalto, farsi maschere per i capelli e compagnia bella sono guardacaso i miei unici calmanti-antistress? Perchè salvo rarissimi giorni in cui non me ne frega un cazzo preferirei morire piuttosto che uscire un giorno di casa senza trucco? Perchè mi importa a tal punto? Perchè tutto ciò che riguarda il mio apparire -non si tratta solo di kg, anzi- mi ha sempre ossessionato? Perchè non c'è nient altro. Sono sempre stata convinta che la mia storia fosse "sono una bella persona ma ho il difetto di essere grassa, cosa che mi auto-limita nell'essere una bella persona al 100%" (ricordo che nel mio primo diario che ho tutt'oggi, ad 8 anni già avevo scritto che l'unica cosa che non mi andava di me era la mia pancia ma poi ero fantastica a livello personale)....ho scoperto di punto in bianco che la realtà è l'esatto contrario: non sono niente eccetto una bella maschera (aggettivo da prendere con le pinze). E i ragazzi di turno non è che "devono avere voglia di andare oltre il grasso, scoprire la mia bellezza interiore ed innamorarsi di me"...no. Attirati dalle mie tette, al massimo mi hanno sopportato per un pò, per poi scappare di fronte alla realtà....al massimo dovrei diventare davvero bella a tal punto che il vuoto e la noia della mia persona possano quasi passare inosservate. Non mi reputo nè sono mai reputata bella, ma devo prendere atto che per molti lo sono ed evidentemente ammetto l'esistenza di qualche dote genetica di base che non mi rende un cesso. Posso facilmente ipotizzare che la mia ossessione per l'esteriorità, sfociata poi in veri disturbi alimentari, non sia altro che un mezzo che mi permette di distrarmi dalla realtà, di avere sempre la mente impegnata da stronzate. Non che abbia scelto o voluto niente e tantomeno ne sia felice, cristo santo, ma dev'essere così. Senza ossessioni sul fisico, cosa mi sarebbe restato? E tra parentesi, ora risulta chiaro anche il mio auto-boicottamento: com'è che non riesco mai ad arrivare fino in fondo? Perchè da anni mi ritrovo persa in questa eterna guerra senza vincitori, destinata a ripetersi ogni giorno? Perchè non arrivo mai alla fine o in alternativa non lascio perdere? Forse perchè se dovessi diventare oggettivamente bella -nonchè secondo i miei canoni- poi sarei disperata e scoprirei che anche sottopeso sarei una merda vuota e inutile? Forse perchè non avendo più niente da perfezionare non saprei che altro fare della mia vita? Se mi ci impegno da anni è perchè credevo che il mio non accettarmi fisicamente fosse un limite a me stessa e certamente lo è (date tutte le cose che ho fatto e soprattutto NON FATTO solo per questo)...invece, forse questo mi permette solo di sopravvivere. E sarebbe un colpo duro scoprire che il mio limite non erano i kg in più. Non vedo onestamente altre spiegazioni nel mio autodistruggermi e non arrivare mai all'obiettivo, non ne esistono altre. Quindi, questo mondo non troppo fatato di ossessione per corpo e cibo sarebbe solo un mezzo che devo essermi costruita, tutto qui. Un'ossessiona come un'altra per evadere la realtà. Bella merda. Mio padre ha sempre avuto ragione quando mi diceva che "mi credo tre cazzi e mezzo solo perchè sono bella" e vivevo solo nell'apparenza...quando succedeva io piangevo tutta la notte e restavo disarmata per quanto lui poco mi conoscesse come persona (mettendoci anche l'ironica della vita, che io combattevo proprio contro il mio corpo che odiavo e non ci voleva Einstein per saperlo, solo un idiota avrebbe quindi osato dirmi proprio che "io mi credo bella e marcio su questo"). Ma aveva ragione. Fottutamente ragione, a quanto pare.

L'unica cosa che non posso negare, a cuore aperto ed onestamente, è di avere un cervello. E credetemi, ce ne vuole per auto-convincere sè stessi con la logica di tutto un teatrino che è l'opposto della realtà, solo per -evidentemente- non volere o poter ammettere e capire certe cose. La mia sensibilità non esiste più e ormai so che è inutile annoverare tra i propri pregi l'altruismo, essendo l'interesse per gli altri puro egoismo, solo in forma più socialmente accettabile. Quel che mi resta e posso dire di avere, quindi, è un qi.

Forse però, di costruttivo in tutto ciò c'è che nella psiche niente è casuale: forse, se non mi fossi impedita di prendere coscienza della realtà è stato perchè non l'avrei mai potuta sopportare prima, non ero pronta. In qualche modo forse mi sono difesa. Si, e a quale costo? Di aver creduto per tutta la vita falsità che poi si sono rivelate tutte insieme nel giro di un giorno e mi hanno portato a non sapere più chi fossi e in seguito pensare davvero al suicidio solo perchè tanto non c'era più nessuno da poter uccidere? Carino. In ogni caso, meglio o peggio non si può sapere ed ogni cosa mi è servita ad arrivare fino a qui, inutile farsi domande o pensare al come sarebbe potuta andare diversamente.

9 aprile 2013

Non avere molto da dire, farlo comunque.


(il mio nuovo amore, lo so che è pessimo, ma è più forte di me)

{ Analisi del blog che forse rispecchia quella di me stessa? Apro la mia pagina e mi fa schifo. Tralasciando l'assenza degli ultimi tempi, sono mesi e mesi che cerco di rappresentarmi, ma come minimo non sono MAI riuscita ad essere soddisfatta. Come norma generale, invece, ho sempre cambiato tutto dopo al massimo un paio di settimane. La cosa esilarante è che si può personalizzare TUTTO ma davvero tutto, partendo da zero, facendo qualsiasi cosa, tra colori, immagini, fonts,  stile e organizzazione dei contenuti. Qualsiasi cosa = niente, per me, nel dubbio: troppi pochi limiti, nessuna base. O equivale alla mediocrità. Non sono in grado. Non ho fantasia, troppo spazio. Eppure spesso mi piace da morire la grafica di altri blog, sia di per sè ed esteticamente che perchè rispecchiano perfettamente il blogger che li ha plasmati insieme agli stessi contenuti, sono coerenti. Non che intenda copiare, il punto è proprio che non riesco a rappresentarmi, nè partendo da un foglio bianco nè con miliardi di spunti ed eventuali idee. Poi. Il mio nickname è Mia e porca puttana eva l'unica cosa che non sono mai stata è bulimica (non sono nemmeno in grado di vomitare volontariamente, ci sono riuscita una volta su non so quanti tentativi). Non che io l'abbia scelto per questo, ma nel mondo dei dca è logico il collegamento. Il nome l'ho scelto semplicemente perchè mi piace e tra l'altro è uno dei prescelti per un'eventuale figlia, insieme al nome Nina. Vogliamo parlare del vomitato da Mia che risulta a fine di ogni post?! Vomitato dal soprannome della bulimia: eccellente. Al massimo ho rigurgiti letterari. E non per il livello, nel senso che scrivo. Il titolo del mio blog forse è l'unica cosa sempre sensata, in generale, ma non mi piace più. Poi uno dice vabbè, l'interfaccia magari fa cagare, ma ci si può salvare almeno per i contenuti: no. Giuro che i miei post che non trovo stupidi, ripetitivi, scritti male, superficiali, poco chiari e prolissi si contano sulle dita di una mano (ora per salvarmi dallo sconforto evito direttamente di rileggerli). C'est la vie. }


Direi che è meglio abbandonare queste sterili auto-polemiche per qualcosa di meno superficiale. Per esempio, che smalto potrei mettermi?

Sarà la primavera che incombe. Anche se cielo grigio, pioggia e freddo non sembrano d'accordo. A proposito di stagioni, è incredibilmente bello il potere decidere la stagione dentro di sè, interna. Chiaramente invernale (chi vuol intendere intenda...gli altri in camper). Ora mi suicido.

[ Alimentarmente parlando, è appena da domenica che ho ripreso la giusta via e nella mia bocca non sono mai passati prodotti di origine animale e varie schifezze industriali (grassi e carboidrati complessi, anche). Siano lodate frutta e verdura. ]

! AH , il mio buon proposito di smettere di fumare è durato approssimativamente da circa le 8 alle 8:30 di lunedì mattina. Però dai, non ci ho mai creduto davvero.


Ricordandomi e riprendendo in mano La coscienza di Zeno ho trovato buffo e triste il collegamento con la mia vita, anche se non riguarda le sigarette: quante diavolo di volte ho -sia pensato che- scritto che quella sarebbe stata l'ultima volta? E quando scrivo metto sempre data e soprattutto ora. E anche io adoro le cifre sensate (date, orari eccetera), sono fissata con alcune. Ultime volte destinate a ripetersi per sempre, infiniti buoni propositi.

Ma non è un novità che io sia considerabile un'inetta a tutti gli effetti.

Nelle ultime notti ho dormito scarse ore in preda a pensieri probabilmente ridicoli, riguardanti la -mai vecchia- storia della solitudine e del bisogno di socialità...concentrandomi su due punti. Il primo, la mia ammissione di voglia di altri, il secondo, l'egoismo di tutto questo. E del mondo. Ma è il mio che trovo patetico. Brrrrr.

Oggi non sono andata a scuola, data la prospettiva di tre ore a fissare il vuoto (oltre agli insulti, chiaro) che ieri invece non c'era continuando gli altri prof a fare lezione. Oggi avevo solo un'insegnante che già prima di Pasqua ha passato il martedì a farci lavorare sull'argomento della nostra tesina...quindi sul nulla, per quanto mi riguarda. Insomma, sarebbe stato inutile. Ed ho forse investito la mattinata/giornata a decidere che dannato argomento presentare alla mia maturità? No. Cioè, non fino in fondo. Ma c'è tempo! Quasi alle 19 di sera mi sono obbligata ad uscire nonostante inesistente voglia e avvolgente grigiume, giusto per andarmi a comprare un libro di diritto del lavoro e fare due passi (e uscire con una canottiera e sopra una giacca leggera, giusto per bruciare più calorie, ok). E ho comprato dei trucchi antidepressivi. Non ci credo nemmeno io, dato che prima mi auto-prendevo per il culo parlando di smalto, ma...è tempo di smalto rosso che ora mi metterò. In ogni caso, uscirò da questa spirale e a costo di non dormire e domani saprò come sarà la mia tesina di maturità, nel dettaglio. Il mio obiettivo infondo era entro domani, quindi ci sto dentro. Troppe parentesi e troppe minchiate, ma essendosolacomeuncane avevo bisogno di scrivere, peace.

D.A (da quanto non ne scrivevo uno?)
c: una mela
p: frutta mix
c: broccolo (?)

[Tesi di maturità. Il problema è che mi sfugge bene come funzioni la cosa e trovo pareri contrastanti nel mondo: ho diverse idee reputabili vagamente "originali" o meglio molto di attualità, mi sento un genio che lascerà tutti a bocca aperta e un minuto dopo mi trovo idiota chiedendomi che cazzo c'entrino simili idee-riflessioni in una tesina in cui bisogna solo sfoggiare le proprie conoscenze molto limitate del programma di un anno, di uno specifico indirizzo, per giunta. Poi però leggo che l'originalità può colpire la commissione, spesso stanca di leggere sempre le stesse cose (per esempio, dato il mio nuovo indirizzo dirigente di comunità, una tesi sull'anziano è il top)...o qualcuno mi ha consigliato di non evitare certi argomenti solo perchè magari sono scomodi e potrebbero non piacere, ma anzi che al mio posto lo farebbero apposta. Ho capito, grazie al cazzo. Non è questione di piacere o essere banali o meno, è questione di: cosa cazzo devo fare? Posso iniziare parlando di una cosa che non c'entra niente col programma, anche se poi la collego ad argomenti inerenti? Come funziona? Dovrei esporre l'idea di base che può anche essere non-inerente e poi soffermarmi sui collegamenti? Ma la famosa idea "fuori programma" dovrebbe essere filo conduttore di tutto, oltre che ispirare il titolo. Che senso ha impostare la tesi su un argomento di attualità, quando non è quella la richiesta? Qual'è di preciso la richiesta? Se i limiti sono quelli dello spoglio programma, che cazzo si lamentano che tutti portano gli stessi argomenti, allora? Perchè qualche minchione scrive che "una propria esperienza personale è già sinonimo di originalità , la tesina deve appassionare e interessare chi la scrive" ed essere nostro bagaglio personale? L'anziano, sì. Porco dio. Dico. Probabilmente le mie blande idee (essenzialmente tre) posso non buttarle nel water e svilupparle giusto senza un fine (qui compreso), ma dubito c'entrino con la maturità, che non è uno sfoggio di mente/idee/esperienze, ma di mere e prestabilite conoscenze precise. E quindi cosa dovrei fare lì? L'anziano: come pulirgli il culo e cose simili. Collegamenti facili. Diritto: la pensione, ottimo. Igiene: che deve mangià alla sua età. Materia tutt'oggi ignota: l'anziano e le comunità, case di riposo e cazzi vari. Psicologia: la depressione dell'anziano. Fichissimo, potrei commuovermi. Anzi apro una parentesi...psicologia, materia stupenda. Peccato che Freud sia messo nel programma di pedagogia e giuro, il programma di quinta riguarda praticamente solo l'anziano, che merda. Okay, la pianto.]

7 aprile 2013

Decesso di un cactus.

Il titolo non c'entra un cazzo con niente, ma mi ha sconvolto la morte di un mio piccolo cactus, scoperta quando toccandolo per spostarlo in pratica è sprofondato su sè stesso, afflosciandosi e perdendo un liquido che sarebbe carino chiamare sangue di cactus ma suppongo fosse solo acqua e poco d'altro. Ma è normale? I decessi sono sempre sconvolgenti, per me.

Durante il mio ultimo soggiorno estemporaneo fuori da casa mia (che dovrebbe avvenire una volta al mese per motivi scolastici), ho passato un'intera notte sveglia a scrivere un futuro post di questo blog in cui spiegavo e al tempo stesso mi auto-illuminavo e scoprivo nuove cose sui precisi motivi per cui ho da poco scoperto di essere una persona di merda e di aver passato vent'anni con idee sbagliatissime su me stessa. Ma sono troppo pigra per riportare tutto, forse lo farò un giorno. Ma tanto a chi importa?

Domani si torna a scuola -essendo privata e casuale, abbiamo avuto quasi una settimana in più di vacanze pasquali rispetto al resto del mondo- e a poco altro di più, grazie a dio il 15 Aprile ripartirò e come sempre sarà fantastico passare circa cinque giorni a digiunare, studiare e faticare in solitudine, tornando dimezzata e con un nuovo spirito (in genere destinato a perdersi nel giro di 48h, ma questa è un'altra storia).

A sorpresa, mio fratello maggiore e la sua fidanzata sono venuti a trovarci ed anche se secondo me era evidente che lei fosse incinta e non perchè la pancia fosse troppo evidente -ma avendo lei sempre avuto più o meno pancetta ed essendo colombiana non ho mai osato chiederle se fosse incinta nell'eventualità di scoprire che era solo ingrassata- i due hanno fatto finta di niente fino a poco prima di tornare a Tenerife, rivelandoci poi la sorpresa. Che poi la fortunella in sette mesi di gravidanza è aumentata di soli 3kg, così si fa. Ergo tra due mesi diventerò zia di una bella bimbetta con ahimè un nome di merda. Cosa teoricamente in linea con l'idea generale di trasferirmi lì appena dopo il diploma. Ed avendo tre fratelli palesemente maggiori ho sempre sognato nipoti, anche se al massimo a dieci anni mi pare di essermi rassegnata all'idea di non averne e che anzi avrei fatto prima io a fare un figlio (dati gli elementi e le loro relazioni). Invece, sorpresa, seppur non prevista. Yea. In ogni caso, è stato bello avere i due qui e rispetto all'estate di anni fa ho potuto constatare con piacere di non essere più trattata da sorellina psicopatica minore (da parte di entrambi, per di più) ma come un'indipendente ed adulta unità a sè stante. E lei mi va a genio, cosa da non sottovalutare. La cosa che forse ho trovato ancora più bella è stata rispolverare lo spagnolo che credevo fosse totalmente rimosso, ma non lo era affatto.

Il lui di cui dubito di aver troppo parlato non lo vedo da più di un mese, tra l'altro a "causa" mia che sono un pò sparita e sono così stronza da non considerare i suoi blandi inviti agli eventi su facebook, che per quanto ne sa potrei anche non aver mai visto.

Il mio giorno settimanale di pianoforte è diventato il sabato, e dopo l'ultima disastrosa volta ieri ero così in ansia che l'unica cosa pensata è stata di farmi un goccetto prima di uscire. E a parte i minuti in cui stavo per piangere/i miei occhi hanno lacrimato ascoltando certe canzoni in attesa del maestro (LOL), è andata benissimo. Nella mia vita ho fin troppo spesso pensato che con un pò di alcool ogni mattina tutto sarebbe figo. Non parlo di ubriacarsi e tantomeno vomitare o avere cali di pressione, giusto quel minimo che basta per non essere troppo sè stessi, o meglio non essere troppo prigionieri. Basta poco ed i risultati sono ottimali. E un bicchiere di vino al giorno non è mica un toccasana per il cuore? [E poi ehi, sono io che ho perso 5kg in cinque giorni (estate scorsa, circa, tempo di esami) anche se ALMENO 2-3 giorni li ho passati a bere caloricissimo alcool e non poco..e straordinariamente anche a vincere sulla fame chimica. Sarebbe assurdo, ma credo che sarebbe efficace una dieta in cui si beva e si mangi pochissimo, anche se mi sfugge come sia possibile date le mille calorie delle bevande alcoliche. Misteri. Cazzate.]

Da giorni sto meditando sull'idea di smettere di fumare, cosa mai pensata prima. Avrei dovuto iniziare oggi, ma si sa che non ha senso iniziare qualcosa di domenica, è proprio deleterio.

Spesso mi sfugge che a breve mi aspetta la maturità e non ho quasi mai aperto i libri, ma infondo due mesi li ho. In questi due mesi voglio totalmente dedicarmi a me, tra studio, dieta ed attività fisica. Passi l'odio per alcune realtà istituzionali scolastiche e per certe esperienze passate, ma sarei solo un'idiota se nemmeno per i due miseri mesi rimasti non mi sforzassi di studiare e levarmi dalle palle queste scuole superiori. E cosa sono due mesi in confronto all'infinito? Niente. In teoria. La mia missione di oggi sarebbe giusto di organizzarmi lo studio, oltre a dover decidere l'argomento della mia tesina e collegarci tutte le materie. L'importante è crederci.

Diciamo che questi due mesi esistono per la mia ripresa totale, per quanto riguarda anche la mia persona. Infondo, senza analizzare i perchè ed i come, se crolla la propria autostima la si può solo ricostruire. E se perfino gli idealismi a livello personale vanno a fanculo, credo che il modo migliore per avere un'autostima sia semplicemente fare, coerentemente con i propri obiettivi ed il proprio percorso. Fare, riuscire e poi esserne fieri. A livello di futuro-carriera ora devo solo diplomarmi. A livello personale, innanzitutto voglio la salute e disintossicazione totale da tutto (oltre al dimagrimento, che certi vizi non muoiono mai), tant'è che è contemplato lo smettere di fumare ed il mangiare solo cibi sani e giusti (niente merda industriale -non intendendo solo merendine ma per esempio pane&co- niente animali e loro prodotti e credo basta, oltre alla moderazione estenuante dei grassi). Oltre al corpo, suppongo che mente e -se esiste- spirito vadano di conseguenza e comunque non ho altra scelta e modi per lavorare su questo, se non facendo ciò che è giusto e devo fare. Potrei meditare, anche se vuoto e silenzio li contemplo già (?). Questo piano bimensile è caratterizzato dalla solitudine, ma non è una novità. Ah e poi voglio anche un culo, quindi -sempre da domani, claro- ogni giorno voglio fare esercizi al riguardo.

Dunque...è domenica, c'è ancora luce ma negli ultimi giorni ha fatto freddino. La primavera dovrebbe davvero arrivare e con essa la mia futura nuova abitudine di andare sulla pista ciclabile con i roller, almeno un paio di volte alla settimana. Nel mio stomaco c'è o c'era una mela e per oggi è perfetto così. Sono sola ma va bene così. Dovrei studiare ma non ne ho voglia. Credo che approfitterò dell'ultimo giorno da fumatrice fumando come due turchi, da adesso in poi (non so se contare mezzanotte come fine di oggi, o quando semplicemente andrò a dormire). Non ho altro da dire, forse è colpa del lutto subito. Forse dovrei rimuovere i resti del cactus, dato che è tutt'ora in una vasetto insieme ad altri due: magari la morte è contagiosa e dovrei toglierlo o moriranno tutti! Dannazione. Forse ho in corpo i vaghi resti alcolici di ieri, dato che già che c'ero il goccetto pre-lezione è stato solo il primo di tanti altri (e sono sveglia da poco, dopo non so quante ore di sonno). Nah.