30 novembre 2012

L'arte dell'essere multitasking.

Inizio scusandomi -anche se ormai è palese che sono imperdonabile in tal senso- per non aver ancora nè risposto ai commenti nè lasciato un segno dell'aver ricambiato la visita al blog (almeno vi leggo sempre, tutti)- e data la prospettiva di serata a casa, lo farò a breve. Detto questo, proverò a scrivere per punti divisi dalla tematica per essere ordinata e tagliare corto, anche se non riuscirò mai nella seconda impresa.

Ieri ho solo collezionato bozze e non è stato un giorno universalmente positivo, finito col senso di colpa per aver mangiato della frutta anzichè saltare la cena (pur avendo detto no a pizza, dolciumi vari, farinacei, grassi, animali e tutto il resto: son già progressi). Ma oggi ho ritrovato le parole. Ho fatto tutto quel che avevo previsto di fare, tra commissioni varie, l'ansia per la lezione di pianoforte a cui sono sopravvissuta, la guida andata benissimo e per ora basta. Serenità ed allegria regnano.


Mi sono spontaneamente aperta con mia madre rivelandole sia la mia cotta per l'insegnante di pianoforte -che meno di trent'anni non ha, sicuro- che chiedendole consigli per stasera e per il famoso F con cui sarei dovuta/dovrei uscire; dopo apro una parentesi al riguardo. In ogni caso, il cambiamento radicale del rapporto con mia madre ha toccato vertici incredibili e che mai avrei potuto immaginare: per quel che ne so e ricordo, dal nulla e senza particolari motivazioni ed eventi abbiamo iniziato a crearci un rapporto mai avuto prima. Ricordo di averne parlato nel blog giorno per giorno e forse per curiosità rileggerò i vecchi post per poter provare a ricostruire quando di preciso è iniziato questo processo...ma infondo chi se ne frega? L'importante è che sia così, adesso. Scherzavo, me ne frega sì, perchè mi preme riflettere sul cosa ci sia voluto per cambiare totalmente un rapporto così importante e che prima faceva schifo e male ad entrambe, così come perchè ci è voluto così tanto e non è potuto succedere prima. Analisi, aspettami.

Minuscola parentesi su alimentazione e dintorni: di fatto, da domenica ad oggi, arrivando al record di ben cinque giorni (e io massimo dopo tre ferrei mando tutto a puttane, di solito, sempre) ho sia mangiato poco che rispettato la lista di alimenti vietati, animali compresi. Ieri mi sono sentita in colpa ma solo perchè sono idiota, ho mangiato poco e in ogni caso per rimediare ho deciso oggi di mangiare una mela a colazione, un'insalata (un cetriolo ed un pò di lattuga) a pranzo, un mandarino energetico a merenda (?) e BASTA: mi manca il mandarino che diventerà cena e sono a posto. Insomma, sono soddisfatta e continuo a vedermi sempre meglio, per ora tutto liscio. p.s: c'è una minuscola variazione nel mio piano che ora aggiornerò- Semplicemente non tornerò a casa venerdì ma sabato -meglio ancora- e quindi fino a domenica non potrei pesarmi, a quel punto aspetterò lunedì, ma tanto l'obiettivo resta invariato, 66kg. (ps, secondo un'amichetta di scuola pazza ma sei dimagrita!, ieri)

Ah, a quanto pare domenica prossima, cioè al mio ritorno un evento farà sì che questo diventi Natale col morto: viene qui mia nonna, dalla Calabria, con non troppo furore. Sono contenta non la vedo da un sacco di tempo: non che porti proprio una ventata di belle cose -al massimo vangeli e depressione o meglio le conseguenze dell'estremo vittimismo e la solitudine della vecchiaia- ma ovviamente mi mancava ed è l'unica vecchia ancora in vita quindi è meglio tenersela stretta e , anche se mi obbligherà ad andare in chiesa con lei ogni tanto. Prima o poi racconterò dei suoi ultimi tempi e del perchè -almeno per mia madre- non sarà sempre gioioso averla qui, ma sono sicura ci saranno presto occasioni ed eventi degni di nota.

Dai, non può mancare una specie di parentesi diversamente amorosa.

Partendo da F -non che ci sia chissàchi in lista- la situazione per me è ben chiara, l'oscuro è solo di preciso come comportarmi e proseguire: ci siamo visti diverso tempo fa, quando ero appena tornata dalla mia mensile visita alle Marche e poi praticamente ci siamo solo sentiti e l'ho bidonato e sono sparita un sacco di volte (come ama ripetermi) finchè aveva dichiarato che all'ennesima non-risposta mi avrebbe lasciato in pace...ma è tornato a cercarmi e stasera ci saremmo dovuti vedere. What's the problem? Easy: per lui ero cotta ben due anni fa ed infatti alle prime uscite ero timidissima ed emozionata, così come per esempio sorridevo ad ogni messaggio ricevuto e vivevo solo per vederlo, nient'altro mi importava. Ora? L'idea non mi fa nè caldo nè freddo, non sono innamorata di lui ma nemmeno qualcosa di lontanamente vicino, zero. Ovviamente mi piace -come mi piaceva prima- e sto bene quando usciamo insieme, è piacevole e divertente, niente da dire. Potrebbe anche diventare una storia seria e tra parentesi i famosi due anni fa mi ha semplicemente e all'incirca usata per scopare per poi tornare con la sua ex, cosa che non oserebbe mai più fare. Il fatto è semplicemente che non solo non provo, ma non sento niente per lui, adesso. Una persona normale mi direbbe che è normale e non è che ci si innamora in dieci minuti, di continuare a frequentarlo e vedere come va, se nasce qualcosa. Ma cristo santo, io mi conosco e non funziona così: o sono cotta subito, dal primo istante, o mai. Non parlo di amore, ma probabilmente di quel colpo di fulmine che davvero velocemente lo diventerebbe. Insomma, non so se chiudere la cosa (quale cosa, poi?) o uscirci e aspettare. Ma uscirci a che scopo, giusto per vedere qualcuno per cui non sento niente, per passare il tempo? E sicuramente uscirci ogni tanto e divertirci insieme (dargliela) NO, decisamente non lo ferirebbe nè tantomeno lo farebbe innamorare di me e sarebbe un'illusione verso il povero lui: non è quel tipo di persona, ma nemmeno più una che cerca solo sesso e su questo sono stata chiarissima mesi fa. Che devo fare? Io mi sentirei semplicemente di lasciarlo perdere, ma non so se è la cosa giusta.

A parte lui che sarebbe la mia ultima-semiattuale frequentazione saltuaria, che devo dire? Sono piena di cotte ma dubito sia perchè sono una troietta, forse è semplice: sono multitasking. Non è difficile avere cotte senza alcuna persona prioritaria, date le situazioni: riguardano persone con cui non ho praticamente un rapporto, con cui non ho passato niente di che, che vedo poco, cose quasi a prima vista. L'insegnante di piano? Ci vediamo quasi una volta a settimana, sì, ma per suonare e scambiare due parole, fine. Il famoso lui incontrato alle Marche e che forse rivedrò domenica? Ero cotta ed ho pensato tantissimo a lui, fino al punto di dimenticare la sua faccia come sempre mi succede con un addio o arrivederci...ma poi basta. So che si tratta di difese psicologiche inconsce che non posso controllare -la rimozione- ma di fatto non posso assolutamente dire di essere innamorata di lui e quindi di non pensare a nessun altro (cosa che ovviamente è naturale fare quando ami)...probabilmente appena rivedrò quello sguardo sì, ma adesso no, che diavolo. Oppure, vogliamo parlare di occhioni azzurri dell'autoscuola? Ormai è old in effetti, vederlo non mi fa più di tanto lo stesso effetto di prima. Credo basta, al momento. E potrei fissarmi senti-mentalmente con ciascuna di queste persone, per esempio, molto diverse e non meno valide l'una dell'altra: se non lo faccio è solo perchè non voglio soffrire inutilmente e tenendomi lontana date le circostanze la vivo in modo diverso. Per poterlo fare avrei bisogno di concretezza, di sapere che ci potrebbe essere un futuro, ecco tutto (forse). Ma non è solo questo, maledizione, perchè mi è sempre successo di soffrire per amore in quanto non corrisposta: ovviamente non sono mai riuscita a comandarmi e decidere di smettere di pensare alla persona di turno solo perchè non ricambiata e d'altronde per avere certezze bisogna provarci. Ma infatti non mi sto limitando e controllando in alcun modo, è semplicissima ed umana prevenzione.

Fantastico, la conclusione è che non sono una troia insensibile (che poi sarei una troia sentimentale, figuriamoci), solo CAUTA finchè è possibile.

Bene, dopo la suddetta e saggia conclusione posso chiudere il post serena. Ieri ed oggi mi sembravano giorni assurdi e pesanti, ma sono passati, sono viva e libera da qualsiasi impegno. Domani dovrei solo procurarmi dei libri, fare una sorta di shopping poco sfrenato -magari uscire, con F?- e farmi la valigia, that's it. Yee. Credo sia ora del mio mandarino.

Buona serata, splendide persone.

28 novembre 2012

Il famoso piano (da aggiornare).

Ecco il piano che aggiornerò, compreso della seconda parte. Penso sia realizzabile soprattutto perchè non è assurdo come gli scorsi (3kg a settimana, cosa sono?), oltre alla mia nuova mentalità. 

La premessa è che non ho idea di quanto io pesi adesso e non salgo dalla bilancia da più di un mese (prima della mia scorsa trasferta in un'altra città, pesavo 73kg e qualcosa)...calcolando tutto e le settimane prive di controllo direi che quando domenica 25 ho ripreso in mano la mia vita sarò pesata 74kg come minimo. O forse sono pazza e l'assenza dell'oggettività della bilancia ha peggiorato la mia visione di me stessa, dato che ora credo di essere molto vicina ai 70kg, per come mi vedo/vesto/sento. Anyway, domenica saprò quanto peso davvero (e credo proprio che peserò meno di 71kg, ma non portiamo sfiga nè parliamo prima del tempo) e se peserò meno degli obiettivi di massima stabiliti tanto meglio.


PARTE 1
un mese, 60kg 

1) domenica 25-sabato 1: 6 giorni dieta + 1 giorno digiuno        (-x?)
obiettivo (minimo): 71kg
domenica 2: ___ kg

2) domenica 2-domenica 9: 7 giorni digiuno/semidigiuno + 1 giorno dieta        (-5kg)
obiettivo: 66kg
lunedì 10: ___ kg

3) lunedì 10-domenica 16: 6 giorni dieta + 1 giorno digiuno         (-3kg)
obiettivo: 63kg
lunedì 17: ___ kg

4) lunedì 17-domenica 23: 6 giorni dieta + 1 giorno digiuno          (-3kg)
obiettivo: 60kg
lunedì 24: ___ kg

PARTE 2
un mese, 50kg (con calma)

1) lunedì 24-domenica 30       (-2,5kg)
obiettivo: 57,5kg
lunedì 31: ___ kg

2) lunedì 31-domenica 6         (-2,5kg)
obiettivo: 55kg
lunedì 7: ___ kg

3) lunedì 7-domenica 13         (-2,5kg)
obiettivo: 52,5kg
lunedì 14: ___ kg

4) lunedì 14-domenica 20       (-2,5kg)
obiettivo: 50kg
lunedì 21: ___ kg

La pioggia persevera, io pure.

Ieri sono finalmente tornata a scuola, assistendo alla nascita della mia voglia di studiare e soprattutto  scoprendo che nonostante il mio pessimo metodo di studio alla cazzo di cane la notte prima dell'esame, comunque la mia memoria non è proprio una puttana e funziona, ha sempre conservato frammenti di informazioni, a quanto pare. Se ne deduce che se iniziassi a studiare in un altro modo e con nuove consapevolezze e più testa -soprattutto, per altri motivi e scopi- farei mia ogni nuova conoscenza e non solo per 24h. Mi sto drogando di Daniele Silvestri, stavolta. Niente bambino -damn: CICLO.

I tre giorni (e mezzo) di ripresa della dieta sono andati divinamente, mi vedo, sento e tocco sempre meglio, straordinariamente più magra (e lo stomaco non fa altro che comunicarmi la sua esistenza facendosi sentire e specie la notte mi addormento con quel freddo dentro). So che sono solo tre giorni, ma sono anche ed assolutamente convinta che non sia solo questione di non mangiare molto, ma del cosa sto mangiando: frutta e verdura. Inoltre ho provato la grandiosa ed inesprimibile gioia (?) di chi va in bagno regolarmente, emozioni da non sottovalutare, giuro.

Mi sento un'altra persona e non intendo abbandonarmi. 


Oggi ho guidato con l'ennesimo nuovo estraneo istruttore di turno -un uomo buffo in quanto altissimo, dotato di viso dai lineamenti duri e poi una vocina tenera e calma- qui continua a piovere tutto il giorno e la cosa mi piace. Non fa nemmeno troppo freddo, solo pioggia incessante e vento! Adoro andare in giro col mio ombrellino. In genere amo essere a casa al calduccio quando fuori il tempo è così, ma anche l'atmosfera dell'esserci dentro è magica. Stasera c'è l'ultima lezione (solo quattro) di cosmetologia e cura naturale della pelle, evviva.


E ieri oltre a qualche libro scolastico (dai che è quasi Dicembre, era ora) ho comprato un tenerissimo quaderno a mio parere natalizio, già inaugurato e perfetto per scriverci i miei progressi: dopo lo fotografo, è troppo carino per non farlo. Sia adesso che -probabilmente- stanotte dovrei studiare per domani. Sono felice di essermi abituata di nuovo a dormire tre ore scarse, è fantastico perchè hai fin troppo tempo per fare tutto ciò che ti serve, con calma e nella solitudine della silenziosa notte. Ho tante piccole e stupide cose da fare, specie prima di partire domenica. Ow, è così vicina e nemmeno me ne rendo conto. Stranamente sto apprezzando la mia vita qui, giorno per giorno, per questo quasi mi dimentico che devo partire. Meglio così, direi.

E c'è un'altra novità: per me non è certamente nuovo ricominciare da zero e fare nuovi programmi...che puntualmente non riesco ad eseguire a pieno, questo no e nemmeno il mio giurarmi questa volta di farcela lo è. Ma ora è successo qualcos'altro, sono sicura che ce la farò. Forse questa sicurezza è nata, anche, dalla visualizzazione: a parte brevi sogni, non mi era mai successo prima d'ora di visualizzarmi tra una, due, quattro settimane dando per scontato che sarò sempre più magra. Ora l'ho fatto, lo faccio ogni notte anzichè dormire.


Ripenso al mio programma ben preciso a tal punto da saperlo a memoria, non mi serve nemmeno rileggere la mia agenda o guardare il calendario del cellulare -cosa che in genere devo fare mille volte al giorno o è finita- per sapere che la seconda settimana del mio piano malvagio sarà Lunedì 3 Dicembre, per esempio. Non ho ancora scritto qui i miei precisi obiettivi, ora lo farò e...so che non è la prima volta. Ma oltre ad aggiornare ad ogni piccolo passo, fino in fondo io prometto a me stessa -e questo NO, non l'ho MAI fatto- che se questa volta non raggiungo il mio obiettivo io la pianterò.
  Non dico in che modo e mi sfugge come farò, non pretendo di iniziare a mangiare come una persona normale quelle 2000kcal e restare un pò sovrappeso fregandomene e vaffanculo, magari il cambiamento sarà che inizierò a mangiare fino ai 300kg e morirò, o mi farò rinchiudere in camera mia senza cibo per un mese e poi ricomincerò a vivere, o magari inizierò una lentissima e sana dieta da 1800kcal pur volendomi sparare per il troppo cibo e per il lentissimo dimagrimento, non lo so:  mi prometto solo che se adesso non riesco qualcosa cambierà.


Quindi sono davvero seria e ora ne faccio un post apposito ed a parte, che continuerò ad aggiornare e qualunque cosa succeda giuro che mi obbligherò a salire sulla bilancia, anche se la realtà dovesse rivelarsi essere qualcosa come obiettivo: 65kg, peso alla fine: 80kg LOL. Cristo se mi sento un'altra persona e sono convinta che ce la farò. Forse è anche perchè non ho piani assurdi ed impossibili -come perdita di peso- senz'altro anche la mia nuova alimentazione ed il mio stare benissimo. Non vedo l'ora. Per la prima volta nella mia vita non vedo l'ora di qualsiasi cosa, di ogni giorno, sto vivendo minuto per minuto e so che è importante e solo così arriverò ad un mese (primo obiettivo).




Stasera e/o stanotte passerò da tutti voi (grazie, anche alle nuove lettrici!) e vi leggerò molto volentieri, grazie del sostegno.

27 novembre 2012

...

Giornata conclusa, freddo, una tristezza infinita e soprattutto sonno. Ieri notte non ho dormito, anche se qualcosa l'ho recuperata nel primo pomeriggio. Ho fatto una guida e l'incessante pioggia che dura da stamattina ha ostacolato il piano dei provetti fotografi a piede libero per il centro della città; l'essere che ho adocchiato al corso si è seduto -su richiesta- vicino a me (quando mi ha chiesto se poteva sedersi avrei potuto dire NO per poi aggiungere che ovviamente scherzavo e in qualche modo instaurare un dialogo, ma rare volte dico davvero quel che mi passa per la testa, peccato) ma a parte un finale ciao nulla è accaduto. E non sarò qui per la rinviata-uscita-di -lunedì-prossimo, vaffanculo.

{Mi sono ritrovata stupita dagli effetti del digiuno di ieri: basta così poco per sgonfiarsi così tanto e passare dal vedersi osceni al decenti e anche carini? Lo sapevo, ma ne dubitavo dopo un pò d'insana disabitudine. Tanto per dire, oggi è stato un giorno-minigonna (alta autostima). In tarda mattina ho osato mangiare della cioccolata e due fette biscottate con sopra la Nutella -arrivo del ciclo? improbabili voglie malate dell'inesistente bambino?- ma non avendo pranzato ed avendo mangiato una zucchina ed un pò di zucca bollita per cena nel complesso non mi sento nè in colpa nè tantomeno piena e sull'orlo del suicidio. Sarà anche per la mia auto-convinzione che entro tipo le 12 si smaltisca TUTTO CAZZO e per i quattro piani di scale a piedi di corsa -che per poco non mi han causato un infarto- ma resto serena. O almeno, ero senza sensi di colpa prima di mangiarmi un kiwi e dell'uva pochi minuti fa. Poi certo, se già al secondo giorno di dieta cazzuta appare come per magia la Nutella nel tuo stomaco non è proprio il top. Ma aggiungiamoci l'auto-convinzione che ho preso così tanto freddo e pioggia da aver miracolosamente bruciato calorie e siamo a posto.}

Quando mi sono svegliata -ero sul divano- mi sono beccata un servizio su Andrea, il quindicenne che si è suicidato in quanto probabilmente vittima di bullismo e accusato di essere FROCIO perchè si vestiva di rosa (e si metteva lo smalto, ok). Non so perchè, ma questo caso continua a tornarmi nella mente e non riesco a far altro che piangere, finchè non riesco a scacciare via il pensiero. Non esistono parole.

Apro una piccola parentesi al riguardo (nella vita dovrei fare l'apritrice di parentesi) : io ODIO chiunque in casi simili, famosi e oggetto della spietata cronaca fino alla nausea osi spendere parole del tipo RIP angelo mio e quant'altro. Lo odio perchè è ipocrita e lo trovo ingiusto, per due semplici motivi: 1) non è giusto nei confronti degli altri miliardi di persone che muoiono ogni giorno e di cui nessuno ovviamente parla -sarebbe anche impossibile, vita per vita- perchè o ti dispiace per tutti o per nessuno, fanculo; 2) che senso ha parlare di una persona che non conosci, di cui non sai nulla -parentesi sul fatto che magari in vita eri uno stronzo di merda ma quando levi le tende e solo perchè sei morto diventi poverino lui era speciale- e soprattutto di cui non te ne frega niente? 

Detto questo e sottintendendo che anche io posso rientrare nell'elenco di meritato odio -eccome- lo so che dovrei fare pace col cervello, ma...mi dispiace per Andrea. Mi dispiace e se ci penso vorrei solo uccidere o uccidermi. Lo trovo orribile. Aveva solo quindici anni, quindici anni. Era un ragazzino, come tanti altri. Avrà avuto dei sogni, dei desideri, delle esperienze ancora da vivere, amore da dare e ricevere. Ma non ha fatto in tempo. Evitando i discorsi sulle colpe, tentativi di analisi e quant'altro. Non so niente e non lo conoscevo, ma mi dispiace.

Non per sminuire la fine di una vita, ma questo è un perfetto esempio di una storia che può distrarmi da me stessa e dalla mia vita: io starei giorni a stare male, piangere e pensarci sù, mettere in dubbio il senso di ogni cosa al mondo, non trovare un senso per continuare a vivere la mia stupida vita se poi la gente si suicida per il dolore. Lo farei e l'ho già fatto, forse la razionalità mi vieterà di farlo di nuovo. Era un esempio.

In momenti in particolare, come questo, non desiderei altro che una persona al mio fianco. Perfino senza abbracci, semplicemente qualcuno che ci sia (e magari sia nel mio letto, sdraiato di fronte a me, guardandomi negli occhi che probabilmente lacrimerebbero se solo una parte del mio cervello si sintonizzasse sul pensiero di quel che è successo ad Andrea, nel caso specifico). Vorrei solo presenza, è chiedere troppo? Condivisione, ma non solo. Essenza.


[Non lo so, non so mai cosa fare...devo pensare a me? Devo pensare al mondo? Devo pensare a tutti? Non devo pensare a niente e nessuno? Sarebbe l'ideale.]

25 novembre 2012

Oh oh oh.

Un prematuro spirito natalizio s'è impossessato di me e forse andrà sempre peggio. Apro e chiudo una parentesi: idealmente odio il Natale, tralasciando l'origine religiosa della festività e la consumistica ipocrisia che è diventata ai tempi d'oggi. Per odio intendo un'estensione del concetto riguardante il mio compleanno, dal punto di vista degli altri: che senso ha trattarmi di merda e odiarmi per 364 giorni e non 365? Però adoro l'atmosfera dell'attesa di questa festa, credo sia la mia preferita. A parte Dicembre in sè, l'autunno che diventerà inverno, il freddo sempre più pungente, i maglioni e -talvolta- la neve, ma anche cose prettamente natalizie come le lucine, le vacanze e perfino lo shopping per i regali. La cosa ilare è che si spreca così tanto tempo -almeno con un mese d'anticipo- tra aspettative, desideri, liste di regali e cose da fare, pensieri e organizzazioni perfino sul menù del giorno e sul cosa mettersi...ma poi il tanto atteso Natale di per sè passa in un battito di ciglia. O almeno, spero che le persone normali non ci perdano così tanto tempo, ma io in genere sì. Sarà anche perchè ho molti bei ricordi di questo periodo indeterminato ma inquadrabile nel lasso di tempo genericamente natalizio. Per esempio, nella mia simpatica città da un paio d'anni erano soliti mettere una pista di pattinaggio sul ghiaccio in centro...ed ho imparato al momento e direttamente lì a pattinare, senza mai essere caduta. Ricordo tante persone che ho costretto ad andare a pattinare con me (perfino gente non in grado e paurosa), sono stati bei momenti e poi amo pattinare sul ghiaccio. In realtà ho anche un orribile ricordo del mio peggior Natale, cioè quando a metà Dicembre sono stata lasciata dalla famosa unica persona che io creda di aver mai amato, ma questa è un'altra storia e poi cos'è uno contro tanti? Dopo ciò pensavo che non sarebbe mai più stato lo stesso, ma il mio amore a quanto pare è risorto.


Oggi è domenica, la prima così serena da tempo. Ho lo stomaco vuoto, avendo optato per un digiuno e avendo rimandato a domani la giornata dell'uva. Ho deciso che da oggi e ufficialmente, tutte le domeniche digiunerò; e dubito che per una volta a settimana i miei possano avere qualcosa da ridire. Escluso oggi mi attendono: sei giorni di dieta stretta dopodichè partirò domenica mattina e tornerò all'incirca venerdì sera...quindi ho ben sei giorni in cui non intendo mangiare perchè sarò da sola e potrò farlo, come l'ultima volta. Se ci aggiungiamo anche la successiva domenica in cui digiunerei legalmente, sarebbero ben sette giorni di digiuno (nel mezzo, sabato, vedrò di mangiare poco o niente). E una settimana di digiuno non capita tutti i giorni, non sprecherò mai questa occasione. E poi restano due settimane di dieta a separarmi dal famoso Lunedì 24 Dicembre. Ho un mese, insomma. In totale -oggi comopreso- 1/3 dei giorni sarebbero di digiuno e 2/3 di dieta. Rimando ad un'altra volta i miei forse assurdi obiettivi di perdita di peso, specie perchè non ho idea del mio attuale peso e non tocco la bilancia da più di un mese: basti sapere che voglio pesare come minimo 60kg, per Natale. Poi i piani proseguno con la fine dell'anno e bla bla bla, ma non andiamo troppo in là. Sono ottimista e sicura di riuscire -mai stata così tanto- e in questo mese oltre a dimagrire di per sè voglio mettermi alla prova e davvero smettere di mangiare carne, pesce, uova, latte e schifezze (compresi pasta, pane e altri farinacei complessi) definitivamente e senza ricadute: salute al 100%, sono convinta che trarrò solo benefici da questa nuova scelta di filosofia alimentare. Ed un mese serve sia per consolidare -con sicurezza, oltre i 21 giorni- un'abitudine che per poter osservare cambiamenti in generale: per esempio, il ciclo di rinnovamento della pelle dura 28 giorni (o almeno, così mi han detto). Non è perfetto? 

A parte questo, più il mio ciclo è disperso -è solo il 37° giorno, sù- e più mi convinco di poter essere incinta (ma le probabilità che sia successo davvero avendo fatto sesso la notte prima che arrivasse l'ultimo ciclo e quindi ben lontana dall'ovulazione sono fin troppo vicine allo zero, sigh), anche se inconsciamente dev'essere sia perchè ho la perenne voglia di avere un figlio -e mi drogo di teens mom- che per auto-giustificare il mio lardo, anche se di certo non si ha il pancione dopo così poco. E niente, attenderò senza alcuna ansia.


Domani si ricomincia (dopo quanto, tre settimane di assenza?) con la solita routine che inizia con la scuola. E salvo brutto tempo, anzichè andare in una squallida aula di una scuola materna a fare una lezione teorica di fotografia, ci vedremo direttamente in centro per fare foto tutti insieme! E il centro della mia città si traduce in miliardi di fottute lucine di Natale, quindi impazzirò. Le previsioni danno pioggia, ma speriamo bene. E poi la scorsa lezione è apparso un tipo interessante, che appena sono entrata -in ritardo- mi ha fissato ed ha detto tipo "wow ma qui è pieno di donne" (intendendo al corso). Insomma, è chiaramente cotto di me ahahah. Tra l'altro sarei anche obbligata a fare foto e non penso di esserne ancora in grado, damn. Vedremo.

Prima di dormire prometto che passerò da tutti e mi farò perdonare, grazie per i commenti. 

Stavo pensando che...

In qualunque momento si potrebbe porre fine alla propria vita, facendo cessare tutto o forse generando l'inizio di qualcos'altro. Non è meraviglioso? Ogni giorni ci si potrebbe privare della vita, ma si sceglie di servirsi di quest'ultima...ancora una volta, un'altra ancora. Invece non si può scegliere la vita per sempre. Non è curioso? Si può sempre scegliere di morire, ma non di vivere. Siamo destinati a morire, ma possiamo scegliere noi quando porre fino al nostro destino: è in nostro potere. Possiamo intervenire sulla fine, ma non abbiamo parola nè sull'inizio nè sul durante. Forse avere possibilità di scelta sull'unica questione inevitabile -la morte- non rappresenta alcuna vittoria, in effetti; il vero potere dovrebbe quindi essere custodito nello scegliere la vita. Peccato sia stabilito e deciso che essa debba cessare: sarebbe una guerra persa in partenza, impossibile uscirne vincitori. A questo punto forse ci si può solo rassegnare ed aggrappare con tutte le forze alla possibilità di morire. Siamo potenzialmente padroni della nostra morte, ma non della nostra vita. Che senso ha? Siamo inutili, inutili esseri umani in grado solo di anticipare la morte, cosa comunque inevitabile. Supereroi senza senso -perchè lo scopo classico dei super-uomini al massimo è di salvare vite, non di avere come unico potere quello di saper morire (e uccidere).

Stavo pensando che infondo l'idea di avere la morte a portata di mano in qualsiasi istante, in qualche contorto modo dal dubbio senso mi permette di vivere. Ma non ho ancora preso alcuna decisione.

Minchiate a parte, che dire? Sono stati giorni strani. Per la prima volta nella mia vita sono stata trovata da mia madre sveglia, di mattina presto, nel mio letto a fissare il vuoto e alla fine sono finita a piangere a parlare con lei. Non sono mai esplosa e non le ho mai detto a ruota libera TUTTO quello che mi stava passando per la testa (troppo psicopatico, specie raccontato in un'isterica crisi di pianto -sempre trattenuta- brr), ma un paio di cose importanti sì. Ad alcune suo paroline magiche a quanto pare il mio inconscio ha deciso che dovevo scoppiare a piangere, anche se alla mia mente sfuggiva il perchè. E niente, lei sa qualche cosa in più di sua figlia ed è stato utile poter condividere la mia follia con qualcuno -cosa di cui in genere mi pento. All'atto pratico non è cambiato niente nel nostro rapporto e non le ho detto niente di che (non voglio che lei mi conosca a fondo, ma tanto non è in grado di capire), ma ammetto che sia stato piacevole parlare con un essere umano.

Domani intendo mangiare al massimo un pò di uva (non superando le 300kcal) intendendola come disintossicante dieta dell'uva e questo sarebbe il primo giorno da un pò che riprenderei un minimo di controllo sul cibo. Calorie a parte, resta più forte che mai la necessità e la voglia di diventare all'incirca vegana e alimentarmi grossomodo con frutta&verdura, a parte saltuari cereali e ogni tanto proteine vegetali sparse, nonchè di eliminare oltre ai prodotti animali/di origine animale anche le schifezze industriali, pasta e pane compreso [almeno è da qualche giorno che non mangio più animali]

Dopo la nebbia totale ho di nuovo un piano, mensile, in vista di Natale -anche se devo ancora scrivere tutto -spetta alla domenica- ma come si fa senza un dannatissimo nuovo quaderno?! Oggi era il -30° giorno (data la tradizione della mia famiglia, del festeggiamento e dell'apertura dei regali la sera del 24 Dicembre -nemmeno sempre arrivando alla mezzanotte- diciamo che quasi considero il Natale in sè come il 24, anche se è solo la vigilia), un pò mandato a fanculo, ma ne restano ben 29. E avete idea di quanto si può cambiare e quante cose si possono fare in 29 giorni? Ecco. E tra l'altro è bastato distrarmi un pò -diciamo così- perchè manchi così poco alla mia partenza di domenica prossima. E oh, si prospettano cinque giorni di digiuno sicuri e in pace. Non vedo l'ora.

Domani stilerò la mia tenera e frivola lista di cazzate ed obiettivi (che bello programmare assurde perdite di peso che casualmente non riesco mai a far avverare del tutto e per giunta mi rifiuto di cancellare le prove dei miei programmi miseramente falliti però dai questa volta ce la farò) ma soprattutto passerò da tutti voi: perdonatemi se sono sparita un pò -ho sempre letto tutto- ma sono stati giorni decisamente no.

21 novembre 2012

...

La verità è che  non lo so.
Non so più niente, ho bisogno di sapere per vivere.

Il battito del mio cuore e la mia respirazione suggeriscono che io di fatto stia vivendo. Per la prima volta nella mia vita mi è successa una cosa che suppongo essere simile ad un attacco di panico, come sintomatologia. Semplicemente il mio cuore ha iniziato a battere all'impazzata al punto che pulsavo a tempo anche io -pensavo che stessi per morire o almeno avere un infarto- ed ho iniziato a tremare senza alcun controllo. Era insolito perchè all'inizio io ero mentalmente tranquilla: un conto è quando provi determinate emozioni e di conseguenza il tuo corpo reagisce, un altro è quando avviene esattamente il contrario: è troppo strano. D'altronde, se quando sei agitato il consiglio è di controllare la respirazione al fine di calmarti, suppongo che valga il viceversa secondo cui conseguentemente alle tue reazioni corporee possa cambiare il tuo stato d'animo. Controllando la mente puoi comandare il corpo e viceversa. Se fossi stata da sola sarei scoppiata a piangere perchè mi è venuto istintivo farlo di fronte all'impotenza del momento, ma non essendolo mi sono controllata ed è uscita solo una lacrimuccia. Di fatto non mi è successo niente di niente, ma l'ho trovato davvero angosciante. L'assurdità e lo shock del tutto sta semplicemente nel fatto di aver sentito il mio corpo andare per i fatti propri, indipendentemente dalla mia volontà, dalle emozioni provate al momento, dalla mia mente. Tutt'ora non riesco a trovare altri termini per sostituire lo strano, assurdo. E non mi riferisco a quando per esempio si ha paura di qualcosa ed il cuore accelera, si inizia a sudare e tutto il resto, perchè se sei in un preciso stato emotivo/psicologico è normale che sia così e direi che al momento sei preso da tutt'altro e nemmeno ci fai caso a cosa succede dentro di te: la cosa disarmante è stata proprio l'assenza di qualsiasi emozione, ma solo una reazione del corpo che io ero lì ad osservare senza poter fare nulla.

Poi certo, non è che proprio per pochi minuti di tachicardia, folle tremore e crisi di pianto trattenuta a stento la mia vita sia rovinata e niente abbia più senso: credo di avere ben altro a cui pensare. 

Dovrei, almeno. Il problema è che non mi viene in mente niente a cui pensare. Il problema è non sapere cosa mi stia succedendo, cosa non vada, come vorrei che le cose andassero, perchè. Chi sono, dove sono, in che momento mi trovo, sulla linea del tempo. So a stento che giorno sia oggi. Mi è venuto in mente perchè il mercoledì sera c'è l'utilissimo corso di cosmetologia e tra un'oretta mi toccherà andarci. So che con domani si chiuderebbe la terza finta -perchè le settimane hanno sette giorni, al massimo sei intese scolasticamente- settimana  in cui non vado a scuola, e lo so quasi per becera logica del 2+2, perchè un indeterminato tempo fa erano due settimane.  Il tempo scorre.  Non capisco e ricordo nemmeno se ultimamente sto dormendo tantissimo o è solo un'impressione, fatto sta che sono sempre più stanca. E lo dice una che in genere dopo un certo e piccolo numero di ore di sonno si sveglia e neanche sotto tortura riuscirebbe a dormire ancora, di più...adesso, giuro, dormirei da adesso fino alle tredici di domani per poi alle tre del pomeriggio crollare di nuovo. Ho perso  il tempo,  per quanto lo odi. Almeno ha smesso di inseguirmi. Ma esso è alleato dei tuoi piani, indispensabile alleato. Ma se non hai piani, infondo, a che ti serve conoscere il tempo? Forse l'accelerazione incontrollata del mio battito-vita ha cambiato la mia concezione di tempo. Non va bene accelerare, ma forse ora più che troppo veloce il tempo sembra che non passi mai, è congelato. O forse no, perchè mi sembra ieri che era venerdì scorso -ormai è quasi il prossimo- in effetti il tempo sta volando. Io no però. Vorrei vivere, vorrei morire. Non vedo neanche la differenza. Una carissima persona mi scrisse qui che dal momento in cui apriamo gli occhi la mattina e constatiamo di star respirando siamo vivi, punto. Sono d'accordo, ma se gli occhi li apri di sera? Il pomeriggio? O non li apri nemmeno e resti a metà tra il mondo onirico e quello reale? Se respiri ma è tutto lì? Non posso dire di essere o sentirmi morta, ovviamente: sono viva. E quindi? E allora?  Cosa vogliamo farne di questa facoltà respiratoria?  Donare i propri polmoni a qualche bisognoso? Non trovo risposte alla domanda, non ne trovo proprio e non so cosa fare. Forse il problema vero è che la mia attuale vita è ricca di dovrei ma di nessun devo. E forse troppi forse, ma proprio forse. E troppe cose, troppo tutto. Mai troppo poco, vero? D'altronde si deve scegliere tra lo stare zitti o parlare troppo, anche se nessuna delle due cose può rendere e spiegare ciò che hai dentro: nel dubbio sarebbe meglio tacere, meno male. E chi me li deve imporre i devo? I miei genitori? La società? Io stessa ed il mio senso di responsabilità? Dio? Ed ha senso imporseli? O è sbagliato? Belle domande. Il problema è la risposta, cioè che il variare della partenza -tantomeno da parte di me stessa- delle imposizioni non cambia il risultato. Sono sempre qui  -forse non sono sempre io, ma sono qui. E non funziona niente. Non so dove sbattere la testa, ma sono sicura di volerlo fare? Il muro è sempre lì, compagno fedele di vita. E tutto è un casino perchè non capisci mai se sono solo scuse e la realtà è fin troppo semplice, chiara e banale e sei solo tu che ti comporti da vittima fallita depressa del cazzo o se è vero che è complicato, in qualche modo. Ma in questo momento, conoscere la verità farebbe la differenza in me e nella mia vita? No. La verità, altra bella questione. Dopo qualche tintinnamento in età infantile-adolescenziale ho sempre sostenuto che la verità esistesse, altro che punti di vista e relatività. Ora dubito di tutto. Esiste LA verità? Ne esistono tante? Allora non sono verità.


E a me cosa diavolo me ne frega, in effetti? 

Forse sto ponendo domande a caso e giusto per abitudine, senza interessarmi realmente alla risposta. Qualcuno sostiene che basti porsi domande -magari quelle giuste. Io penso che siano inutili senza risposte. Se fosse importante solo porsi domande, non so, io dovrei essere importante? No. In ogni caso, non mi interessa. Questo è il problema, forse non c'è altro da aggiungere.

18 novembre 2012

Pure distrazioni, bignè inconcludenti.


Questa canzone è perfetta, anche per questo momento.

Sono qui, già stanca e con la pancia piena (ma forse non fino a scoppiare) -a dispetto dei due precedenti giorni perfetti in cui ho mangiato poco e solo frutta e verdura. Ma soprattutto, sono qui, sola, e mi sento in un modo indefinibile. Non so se sia già malinconia, un pò di tristezza, vuoto o sola indifferenza non strettamente in senso negativo. Fatto sta che sto così. Ho passato dei bei momenti con i miei due fratelli grandi, uno è ancora qui (fino a martedì mattina, brr) e l'altro se l'è portato via un aereo alle sei del mattino. Ieri sera siamo usciti solo io e lui e una volta tornati a casa, tanto per passare ulteriore e timido tempo insieme siamo rimasti svegli fino alle quattro davanti alla televisione a vederci cose improponibili (tipo Hercules), perlopiù in silenzio e facendo altro col cellulare in mano. Poi, prima di andare a letto e non volendomi svegliare così presto, mio fratello si è fatto dare due baci per salutarlo e quando ho detto che sicuramente mi sarei svegliata ha farfugliato che comunque due baci in più non fanno mai male. Niente abbracci, nemmeno poche ore dopo al reale momento di salutarsi.

#Non so se l'ho mai detto, ma qui l'affetto fisico e gratuito non è mai andato molto di moda, tanto che -salvo forse da bambina- non credo di aver mai abbracciato i miei fratelli. Forse ogni tanto i miei genitori, anche se erano abbracci subiti e da cui non vedevo l'ora di liberarmi. E non riguarda solo me, infatti c'è sempre una sorta di imbarazzo al momento di salutarsi o meglio è che farebbe strano abbracciarsi, non essendo abitudine comune, della serie cazzo fai? E ps, io amo gli abbracci, è solo che non essendoci abituata anche se mi verrebbe naturale in certe situazioni voler abbracciare qualcuno e vorrei farlo è come se non ci riuscissi e non sapessi come si fa, quindi in genere resto immobile. 

Anyway, alle sei del mattino e mentre ancora praticamente stavo dormendo sono stata svegliata come richiesto e ho avuto un minuto per i due baci di circostanza, dopodichè il buio. Non reagisco sempre così agli arrivederci o agli addii (o sarei realmente obesa) , però alle sei e qualche minuto mi sono alzata dal letto e fiondata in cucina per riempire qualcosa. Poi mondo dei sogni. Ed è triste che mi basti dormire un pò per svegliarmi come se niente fosse successo e rimuovere. Di solito mi succede il giorno dopo, ma ho dormito subito. Non ricordo se ho mai approfondito questo mio "problema" che è un mix tra un'efficientissima capacità adattativa e una sorta di rimozione, ma in pratica quando le cose cambiano succede sempre che la mia mente-ragione sa cos'è successo, ma il mio lato emotivo no. So che mio fratello è stato qui e che abbiamo passato bei momenti insieme, ma la mia memoria emotiva non ne conserva traccia. E così non fa male. O meglio, non farebbe male se riuscissi a mettere d'accordo testa e cuore: così ho la testa che mi ricorda le cose e mi fa pure sentire un essere mostruoso e stronzo perchè è triste che io non sia triste perchè mio fratello non c'è più. E anche solo scrivere non c'è più con una maledetta tastiera mi fa venire gli occhi lucidi, ma poi tutto passa. Lo so che sono idiota, non è morto nessuno e prima o poi ci rivedremo, lo so. Ma io ne ho sempre fatto una semplice questione di principio, forse sono più abitudinaria di quanto credo. Non mi cambia niente se la persona di turno che se ne va sia viva o morta, francamente. Perchè io riesco solo a pensare "era qui, era qui, la mattina mi svegliavo ed era in quel letto, in quella stanza, c'erano le sue cose....e ora non c'è nessuno" e mi paralizzo, è orribile. A livello non-razionale è una cosa che proprio non riesco a capire: se era lì, perchè non c'è più? Che senso ha? Se vive solo nei miei ricordi allora magari neanche ci è stata davvero? Guardiamo i fatti: non c'è nessuno. Quanti pianti mi sono fatta quando tornavo da scuola e mia nonna non c'era più, dopo un mese di permanenza in casa mia e la mia abitudine alla sua presenza? Ma sono vecchi tempi, perchè poi la rimozione parziale è venuta a soccorrermi.

Forse ho tratto una conclusione sul come mi sento: so che è strano, ma non sono triste perchè mio fratello se n'è andato, nè felice per i momenti passati insieme (che non vorrei cancellare, per carità). Mi sento strana perchè mi sono fatta una dormita ed il ricordo degli ultimi giorni è svanito nel nulla, però la mia testa di cazzo continua a sapere che era tutto reale e me lo ricorda. Domani arriverà la rimozione completa, lo so, ma adesso è adesso. Sono sicura che se mi facessi un bel pianto starei molto meglio e finirei col pensare solo che ci rivedremo e sono contenta per i bei momenti, punto. Ma non riesco a piangere e lo trovo triste. Altro lato del mio essere psicopatica -rigraziate Dio che almeno non sto parlando di cibo, numeri, kcal, kg e dintorni- è che se qualunque dettaglio mi passa davanti e si insinua nella mia vita, in qualche modo perdo me stessa, o forse è solo che mi adeguo al cambiamento. Magari un minuto prima pensavo ai miei obiettivi ed a me, poi spunta il dettaglio -che sia una persona, un posto, una storia o perfino una canzone- e ciao, non ci sono più, sono da tutt'altra parte, è come se avessi la testa tra le nuvole. Forse mi faccio solo assorbire da una nuova micro-realtà. Non so nemmeno se sia giusto e sbagliato, normale o patologico, nocivo o utile per me stessa. Ma è così. [Oddio, qualche leggera inclinazione a pensare che NON sia un bene per me ce l'ho.] Ultimo esempio cronologicamente parlando è quello degli ultimi giorni con i miei due fratelli -lo so, sono noiosa e parlo sempre di loro, ma datemi 48h e saranno spariti. Non so esattamente come spiegarmi, ma in questi giorni è stato come se la mia vita fosse un'altra e non avessi nient'altro da fare che vivere il più possibile questo cambiamento di routine, momenti con queste persone di solito assenti. Come se in quei momenti esistessimo solo noi e la piccola realtà del nostro rapporto, dei nostri discorsi, dei nostri futuri. Ho sempre fatto quel che la mia agenda prevedeva, eppure ero come assente in quanto presa da tutt'altro. O non so, una persona a caso inizia a parlarmi della sua vita o di qualunque altra cosa? Ciao, nuovo mondo ancora che si apre, anche se per poche ore. Posso anche mandare a fanculo la mia vita e quello che dovrei fare, ma sono mentalmente teletrasportata altrove, non ci sono per nient'altro. Leggo un libro? Stessa storia. Ascolto una canzone? Penso, parto, mi perdo, mi annullo. Tornando all'utile o dannoso, il problema è che poi suona la sveglia della realtà ed io mi ritrovo smarrita e nella merda. Forse ho manie di protagonismo, anche se resto sempre un personaggio secondario se non una semplice ascoltatrice della vita del protagonista. Non lo so. Ed una vita mia ce l'ho e non sempre mi dispiace, quindi non penso che si tratti di farsi distrarre da chiunque respiri o meno solo per scappare da quest'ultima. Forse non sono nessuno perchè posso essere tutti. E tutto. Tutto questo bordello e questi pensieri, okay, ma poi? Poi mi ritrovo da sola e devo pensare a cosa diavolo dovrò fare domani mattina, senza poter fare a meno di pensare a cosa avrei dovuto fare per poter vivere al meglio domani ma non ho fatto lasciandomi distrarre e trasportare da altre cose. Sarà tenero che in qualche contorto modo mi manchi, ma mio fratello adesso è tornato alla sua vita -che non ha mai perso di vista, anzi- e continua a farsi gli affari suoi senza alcun problema, ma io? Io sono qui e la mia vita non ha senso, è cambiato tutto, ancora una volta. Forse mi sento in qualche modo usata, il punto è che io stessa mi uso e mi metto in questa situazione non sono gli altri a farlo. Non è nemmeno questione di non avere una spiccata singolarità di persona, perchè pur essendo spettatrice passiva delle vicende altrui sono sempre io e sono fatta in un certo modo,  non ho nemmeno MAI fatto qualcosa che non mi andasse solo per accontentare gli altri, non è questo. Vorrei tanto sapere perchè faccio così e cosa causi tutto questo. E lo vorrei sapere perchè non è un toccasana per me, che mi ritrovo persa nel senso che sono stata assente dalla mia vita in funzione di altre o perfino di parti della mia, ma poi bisogna fare i conti con tutto. Penso sia normale sentirsi smarriti, dopo che si percorrono mille strade diverse con diversi mezzi e diversi accompagnatori in così poco tempo...poi è naturale chiedersi dove cazzo si è adesso. Me lo chiederò e risponderò alla domanda, sapendo già che l'unica autista, adesso, sono io. Io mi lascio assorbire da qualsiasi cosa, ecco cos'è. Forse invece sono io ad assorbire le altre cose? Cos'è, un'esasperata empatia? Sì, ma come mi lasciano queste nuove cose? Forse mi cambiano? Non mi pare. O forse non ce ne se può accorgere da un'ora all'altra. Forse tutto questo assorbire mi ha resto, mi sta rendendo e mi renderà la persona che sono. 

Cazzo. Forse non voglio più morire (prendetemi sempre iperbolicamente, o non se ne esce più). Al di là di quel che io stessa pensavo all'inizio, mi sono appena resa conto di essere serena in questo istante. Non so come sia potuto succedere. Diciamo che ho solo raccontato una cosa di me e vederla scritta probabilmente mi ha aiutato a vederlo come mero dato di fatto e non come un problema. Quindi...niente. Sono qui e sono sola. Probabilmente è normale e tutti prendono piccoli pezzi delle storie altrui, non si sa bene per farne cose. Ma è normale che le cose con cui vieni a contatto in qualche modo ti tocchino, logico. Ho vissuto la piccola realtà di una fredda e grigia città quasi a Natale, passata in bar a parlare con parte della mia famiglia. Qual'è il problema? Stanotte penserò a cosa devo fare domani e della mia vita in generale, infondo mi viene naturale. Avrò di nuovo un piano. Mi viene in mente che sono riuscita a non fare nemmeno una foto...scommetterei il culo che mi ha guidato il mio inconscio in questa casualità del non pensare nemmeno per un secondo di prendere quella macchina fotografica in mano ed usarla e portarmela in giro, perchè vedere una foto -prova- di qualcosa che pensi non esista sarebbe un tantino spiazzante. Ottimo lavoro, inconscio, tu si che vuoi il mio bene. Some doubts?  

E magari questa notte sognerò volti e lucine natalizie in sottofondo, come se fosse uno sfocato ricordo e non qualcosa che non è mai stata solo perchè in questo istante non esiste più.

p.s: ammetto che motivi di puro gaudio esistono: a) grazie alla lunga uscita di sabato ho potuto scoprire che in un simpatico negozio comodamente vicino casa ci sono già le lucine -teoricamente per l'albero- che l'anno scorso ho comprato per la mia stanza.  Bene, prima o poi supererò la pigrizia e ne prenderò miliardi e renderò la mia camera proprio come l'ho in mente; b) venerdì ho finalmente avuto il mio ambito pelouche in regalo all'Esselunga al raggiungimento di tot bollini; c) mi sono comprata degli stampini in silicone a forma di cuore e dei pirottini nuovi per muffins -tenerissimi- che sono la gioia della mia futile vita! aww. Ora mi verrà il diabete. TADAN la prima foto "del mio quotidiano", per quanto idiota. E ps in sole due lezioni mi han solo spiegato che minchia sono, a cosa servono e come funzionano le componenti principali di una macchina fotografica, mica ad inquadrare decentemente o cose simili. Ed ho speso la mia domenica pomeriggio a provare per la prima volta a fare dei bignè, cristo santo: sono stati un fallimento a causa di una mia idiozia con il forno, dannazione. La cottura è fondamentale per la buona riuscita, una teglia su due non si è proprio gonfiata, mea culpa. Forse è per questo che ero depressa, altro che bros che se ne tornano a fanculo da dove sono venuti. 

Perdonate l'assenza (e l'orrenda grafica di questo maledetto blog), domani rimedierò a tutto.
Buona notte e grazie per il supporto ed i commenti.

14 novembre 2012

(RIVISITATO)

La scorsa notte ho dormito un'oretta scarsa, ma per tirarne fuori qualcosa di buono. Credo. Ero reduce da due giorni consecutivi in cui a fine giornata non mi sentivo felice e nemmeno soddisfatta, con la sostanziale differenza che il primo ho fatto tutto quel che avevo previsto e nel secondo no: era chiaro che qualcosa non andasse ed era tempo di cambiare tutto. Sono arrivata agli occhi lucidi, ma poi ho fatto tutt'altro e nel momento no mi sono messa a cercare annunci di monolocali in affitto su internet (quando posso sfoglio i giornaletti che si trovano in giro, ma non ne avevo di nuovi e aggiornati).

Inizialmente ero giunta alla parzialmente errata conclusione che le uniche volte in cui mi sono sentita pienamente viva e felice fosse o quando ho amato o quando ho viaggiato; poi ho capito che non ho bisogno di andare chissà dove e forse il segreto non è custodito nel viaggiare in sè, per quanto sia meraviglioso: il punto è che io sto bene quando sono sola, nel quotidiano. Intendo sola a gestirmi la vita, compresi quindi i tempi e le modalità del contatto con tutte le altre persone. Anche se vivessi a cento metri da casa dei miei genitori e ci vedessimo più volte a settimana -addirittura- io sarei felicissima e sarebbe TUTTO diverso: non è questione di lontananza. Io ho bisogno ed inoltre amo gestirmi da sola, nelle piccole e grandi imprese della vita. Ho inizialmente pensato ai viaggi perchè in effetti sono state le uniche occasioni di poterlo constatare, di fatto. Inoltre io mi abituo ai cambiamenti -di posti, di vita, del via vai delle persone- nel giro di trenta secondi, perciò anche il giorno stesso che mi è capitato di arrivare in un nuovo posto da sola per me è sempre stato come se fosse naturale e la mia vita fosse sempre stata così. Finalmente so di cosa ho bisogno, al di là di tutto il resto e altri dettagli. Ho bisogno di vivere da sola e in pace, tutto qui. Niente di così strano o assurdo. Poi certo, perfino una singola stanzetta in affitto costa. Così nella follia della notte -e della fretta di raggiungere i miei sogni- ho anche pensato di fare la puttana o al limite la cyber-puttana (per fare soldi anche senza schiodarmi da camera mia e non dover fare niente con nessuno,), ma amen. Trovarmi un lavoro? Ahahahah. Non dico che sia proprio impossibile, ma guardatevi attorno. La cosa divertente è che mio padre -così come a quanto dice farà in tempi universitari ed ha fatto con tutti gli altri figli- darebbe per scontato che ci penserebbe lui a mantenermi ovunque sarà il luogo dei miei studi. Questa è una cosa per certi versi bella, anche se temo che l'implicito e silente accordo della cosa sia però di fare quello che impone lui. In ogni caso non sarebbe male conquistarsi qualcosa pienamente con le proprie forze. Non sarebbe nemmeno male semplicemente farsi dare un aiuto iniziale e poi man mano reggersi sulle proprie gambe e piuttosto restituire tutto, lo ammetto. Se annunciassi al mondo -famiglia, ormai tre gatti- che ho bisogno, voglio e devo vivere da sola mi manderebbero a quel paese, idem se dicessi di volermi trovare un lavoretto, che sia proprio in funzione del trasferimento o in generale ecchedici, sei ancora piccolina, goditi questi anni per seguire le tue passioni senza preoccuparti di niente (ma se è da quando sono nata che mi preoccupo di tutto e tutti?) e non dire stronzate che c'è tempo per queste cose. Comunque era solo pour-parler, perchè niente e nessuno mi impedisce di lavorare (a parte la società) e tantomeno -ed a maggior ragione con i miei futuri ed ipotetici finanziamenti- di andarmene da qui. So che l'essere soli e indipendenti è anche una questione mentale...non è prettamente necessario il dover vivere fisicamente da soli per esserlo. Ovviamente vi sono diversi tipi di indipendenza: la si potrebbe avere economica e di fatto, se si provvede a condurre la propria vita da soli, così come si potrebbe non averla MAI come persona (per il fatto di poter essere indipendenti nonostante la convivenza con i genitori non mi riferivo al senso economico stretto). Da questa consapevolezza dovrei trarre i principi per sopravvivere da ora in poi, fino all'avverarsi del mio sogno del vivere da sola in un monolocale (e giuro, anche potendo scegliere e permettermi qualsiasi cosa non vorrei mai una villa enorme con piscina: un piccolo, essenziale ed accogliente monolocale sarebbe il massimo della vita!)...a questo ci devo ancora lavorare. L'esempio che ho avuto dai miei fratelli grandi in merito alla fase di sopravvivenza prima di sloggiare è stato semplicemente di comparire in casa a mò di albergo, per nutrirsi, dormire, cambiarsi e poco più: essere per la maggior parte fuori a farsi i cavoli propri. E già mangiare sarebbe la prima cosa che eviterei categoricamente...quindi andiamo proprio bene. Pessimi esempi. Mi rendo conto che detto così sembri contraddittorio: se sostengo che si possa conquistare l'indipendenza vivendo sotto lo stesso tetto dei genitori, allora perchè sono così convinta che se non andrò presto a vivere da sola morirò? Non dovrei riuscire a sistemare qui le cose, delimitare la mia singolarità come persona e di conseguenza modificare i tanto sofferti rapporti che ho con i miei genitori e quindi spassarmela e stare bene anche con loro in mezzo ai piedi? No. Perchè in quanto persona vagamente matura, intelligente e osservatrice conosco bene il problema di questa casa, vale a dire la presenza di problemi insormontabili (da entrambi i lati) che fondano le proprie radici sulla diversità e quindi sull' incomprensione. L'incomprensione e la non conoscenza dell'altro è sempre stato il collante che ha sbadatamente e grossomodo tenuto insieme questa famiglia. A partire dallo stesso legame dei miei genitori, passando per quello di quest'ultimi e ciascun figlio e arrivando a quello tra fratello e fratello. Non odio i miei genitori e mi metto anche nei loro panni, come ho sempre fatto: il discorso vale per tutti. Sono arrivata alla conclusione che non potendo cambiare in nessun modo alcune cose ed essendo dannoso per me stessa vivere con loro (oddio, questo l'avevo già intuito una decina di anni fa eh) ci si può solo allontanare e così tutti potremmo essere felici. Non punto a scappare dall'altra parte del mondo, lanciare il mio cellulare sotto un treno e non rivederli mai più lasciando loro un biglietto con scritto ciao stronzi, no: questa sì che sarebbe una fuga. No, per me l'ideale sarebbe che ognuno pensasse a sè stesso senza causarsi problemi, ansie, stress, delusioni e paure a vicenda per poi vedersi anche quattro volte a settimana per pranzi, colazioni o cene e raccontarsi tutto -perchè quel che fotte è quando l'affetto e l'interesse esistono, seppur soffocati dal terreno incompatibile del non comprendersi a vicenda- sorridendo ed essendo felici per la serenità alltrui. Questo vorrei, perchè io da vent'anni -e loro due stessi da trenta- combatto contro i mulini a vento e non ne posso più. In quest'ottica ed in questo tipo di rapporto ottimale non vedo cosa ci sia di sbagliato o psicopatico, onestamente, essendo sia l'unica soluzione che la sola cosa che renderebbe TUTTI felici (cosa mai successa).

Ho fatto una foto molto spastica che ha immortalato la mia mattinata, purtroppo col cellulare che ovviamente non è niente in confronto ad una reflex...ma stasera la posterò comunque per il principio di mostrare piccole scene della mia vita, magari fotografando anche i miei tre nuovi mini-cactus comprati in una domenica depressiva, già che sono tornata a darmi ai fiori anche qui. Mediterò se postare o meno anche la mia faccia da culo, ora scappo. E ieri, cazzeggiando per il centro della mia città mi sono trovata davanti una renna che pensavo essere impagliata ma non lo era, dannazione. La cosa carina (tralasciando l'inutile e stupido sperpero di denaro pubblico che servirebbe a tutt'altro) di qui è che già a Novembre iniziano a romperti i coglioni con lucine, decorazioni, slitte&renne (?) ed alberi di natale vari...ed io sono patologicamente fissata ed amante di tutte queste cose, per quanto odi il Natale di per sè. Ma ancora è presto. Tornando alla renna, mi sono maledetta e devo ricordarmi di portarmi sempre dietro la macchina fotografica.

13 novembre 2012

400 watt per scaldarti e farti scoprire il cuore.

Ieri è andata benissimo, ho ripreso in mano sia la dieta di per sè (concludendo la giornata con la pancia che non solo brontolava, ma lo faceva fragorosamente e udibilmente dagli altri!) che la disintossicazione. Tralasciando l'assenza di coraggio di salire sulla bilancia. Ho passato la mattinata in una cantina umida, per la maggior parte del tempo a suonare una tastiera e nel restante a farmi riscaldare da una piccola e adorabile stufetta - 400 WATT. Ho fatto quella che pensavo essere la mia penultima guida (andata benissimo...A PARTE quando mi sono fermata e si è spenta la macchina su un dosso e due pedoni hanno riso di gusto, ok) per poi scoprire che forse i miei piani per quanto riguarda i tempi dell'ottenimento della patente sono rovinati e probabilmente dovrò fare altre guide in più a causa di quelle obbligatorie in autostrada mai fatte fin'ora (e svegliarsi prima e farmelo sapere e portarmici prima? O pensano che io voglia fare guide con loro per tutta la vita e non che magari appena finisco quelle obbligatorie al limite miglioro guidando per i fatti miei a casa e poi corro a fare l'esame? ). Vabbè, vedremo.


Infine, ieri sera il corso di fotografia: sono bastate due lezioni per aprirmi un mondo e scoprire cose che non ho mai saputo. Del tipo a cosa corrispondano, cosa siano e a cosa servano miliardi di termini sempre sentiti (otturatore, diaframma, esposimetro eccetera). Ed ero così presa che ho passato il resto della notte a fare tentativi di foto cambiando manualmente tutte le impostazioni.

P.S : da oggi voglio impegnarmi a fare almeno qualche foto ogni giorno, così intanto sconfiggo la pigrizia e mi esercito ed in più mostrerò piccole cose del mio quotidiano, cosa che al di là della tecnica avrei sempre voluto fare. Il punto di arrivo è quello di arrivare a sostituire completamente foto mie a quelle rubacchiate nel web e di gente a caso. Vedi anche: perfino foto di me stessa, quando sarò gnocca e potenzialmente d'ispirazione. O perfino immagini amorosamente tenere, quando e se mai avrò una dolce metà a cui scattare foto aww basta sogni !

Il risultato della mia prava notte è stata la sveglia di oggi alle 13 senza che nessuno potesse farci nulla, ma no problem ed ero davvero stanca morta. Tra un'ora dovrò essere dal dentista, cosa che odio di per sè, ma sopravviverò. Poi dovrò scappare a Zumba e ci andrò volentieri (con la speranza di non sbagliare strada di nuovo intendo, che già mi attende una bella camminata col buio per tornare a casa: gradirei non allungarla). Al mio ritorno dovrò dare una mano a cucinare e promettermi di non irritarmi alle domande sul cosa mangio io e annessi; al massimo mangerò un pò di verdura bollita, punto. E cristo, non è neanche terminato il secondo giorno consecutivo in cui mangio solo frutta&verdura e già mio padre mi chiede quando diavolo mangerò proteine, perchè non mangio anche della frutta secca e cose varie? Mollatemi.

D.A.
c: mela
p: (2) fettine di ananas
c: zucchina?

Aggiornerò, taglierò/riassumerò mille cose e soprattutto passerò da voi (e farò qualche foto decente?).
Gesù già non sopporto più i colori e "la grafica" di questo mio spazio. Non potevano disegnarmi meno lunatica?

11 novembre 2012

La non esistenza della domenica.


Domenica.

Stomaco vuoto fino a sera, tutto stava andando bene: pensavo che l'unica cosa buona che potessi fare oggi fosse un digiuno. Mi sono ritrovata a preparare la cena  nell'attesa che tornassero i miei, andati a prendere mio fratello. Poi un'istante e due fatti hanno rovinato tutto, sbam. Per prima cosa mi viene in mente che è l'11/11 e mi ricordo che un mese fa avevo pensato fosse una data perfetta per partire e rivedere lui, quindi penso che a quest'ora sarei dovuta essere in quella città e che più tardi o al massimo domani l'avrei rivisto. Aggiungiamoci il fatto che vengo informata del ritardo di più di un'ora -non so come abbiano fatto i miei, ma anzichè tornare a casa sono finiti in tutt'altra direzione, qualcosa come a Piacenza. Quindi brutti pensieri + un'ora di ritardo, un ritardo terribile quando i tempi erano perfettamente calcolati per fare trovare ogni cosa pronta e ancora calda e fumante. Tutto a puttane, non vado molto d'accordo con gli imprevisti. Morale? Mi ritrovo da sola in cucina, a mangiare, mangiare e mangiare. E ci si mette anche mio fratello a dirmi che ehi, quelle patatine fritte appena fatte faranno schifo tra un'ora -mica vorrai riscaldarle al microonde- mangiamocele noi. Certo. E mia madre per la grande occasione ha anche cucinato una torta di mele. Nemmeno ricordo l'ultima volta che abbia cucinato un dolce per noi due e mio padre, noi che abbiamo il difetto di essere sempre qui a casa e non sparsi per il mondo. Ammetto che oggi mi interessi solo l'aver mangiato di per sè, altro che pensieri sulla qualità del cibo ingerito: ormai quella disintossicazione-cambio filosofia alimentare non sembra nient'altro che un sogno. Sarà perchè è durata poche ore. Sono così patetica da essermi cambiata venti volte (tra un pezzo di pigiama e un altro, intendo), come se potessi sembrare meno grassa cambiando vestiti. E poi mica sto aspettando un uscita galante con un ragazzo, è solo mio fratello maggiore che ritorna, cosa me ne importa? Vammi a capire.
(leggere l'immagine con una virgola dopo il fuck) Non sono negativa e da domani -lunedì- mi rimetterò in sesto, davvero, impegnandomi al massimo e con la forza che solo un nuovo inizio può darti. Da domani riproverò a smettere di mangiare miliardi di cose (pasta, pane, schifezze varie, dolci riso, carne, pesce, uova, latte e credo basta) al fine di stare meglio ed arrivare stabilmente ad uno stile alimentare sano. Da domani avrò una settimana piena, che inizierà con scuola (maybe), la mia penultima guida e l'amatissimo corso di fotografia serale. Domani dovrei anche pesarmi. Il conto alla rovescia mi suggerisce che in ogni caso ho ancora tre settimane...un'infinità di tempo, se ben speso. Tutto domani. Ma di domenica non esiste forse la vita? Cos'è, un apatico limbo in cui non succede niente? E ci si deve arrendere alla domenica? Non si può reagire? Sembra di no. La domenica non è che non sono me stessa, è che proprio non esisto. Forse non esiste neanche lei ed è solo un'illusione.
  • Mi viene in mente che se non fossi io -con tutte le accezioni negative del termine- questa domenica l'avrei potuta passare con F. Anzi, da ieri sera a stasera, in realtà: sabato sera uscire insieme, a dormire da lui, l'indomani casa libera, nelLettoStavoltaPossoRealizzareQuelCheTiAndavaDiFare ;) (cos'era, un ricatto? pensava di convincermi così a rispondergli?), "mangiamo qui" e poi andare in un posto dove lui doveva suonare -ed ha suonato- in orario aperitivo. Una cosa carina, no? Ma da sabato mattina in poi non gli ho mai risposto (nemmeno agli insulti alle 5 del mattino, presumo da ubriaco), nemmeno ora. E poi si è limitato a dirmi che se non gli avessi risposto nemmeno quella volta -l'ultima- mi avrebbe lasciato in pace, suppongo intendendo smettere di cercarmi. E non ho risposto. In effetti, chi se ne frega? Non sono neanche vicina all'avere una cotta per lui, altro che esserne innamorata o amarlo. So solo che saremmo stati bene e male non mi avrebbe fatto una giornatina così, con chiunque, ma non mi basta. Quindi niente, mi sono ricordata che dovrei celebrare qualcosa come la fine di questo "frequentarsi", ce la farò a sopravvivere? A parte che per quanto il mio dargli buca e sparire possano fargli girare le palle sono vagamente certa che se e quando mi farò viva io proponendogli di farmi perdonare (nel suo letto) non si farebbe scrupoli a rispondermi subito. Magari mi sbaglio. Ma intanto festeggiamo questa fine, pausa o quel che è: tanti auguri e complimenti a me. Addio.
  • Fantastico, mio fratello1 mi rivedrà obesa e gonfia, dopo quasi due anni che non ci vediamo (e chi glielo va a spiegare che fino a poco tempo fa ero diversa e molto meglio, da chiedersi wow quanto ero dimagrita?). E se continuo così anche fratello2, che non si sa ancora quando e se riuscirà a venire. Non che io intenda continuare così, al di là di loro. Ma peggiorano il tutto. 
  • In un folle raptus ho già mandato l'email per prenotare il posto in cui staro a Dicembre, quando tornerò lì. Cosa che conviene sempre fare per tempo, ma non con tutta questa fretta. Mi hanno già risposto ed è fatta, sarò lì e senza complicazioni e problemi per il come dividicerci nelle camere (eravamo in tre, a litigare per una doppia e una singola) stavolta: sarò tutta sola, in pace. La mia amichetta della scorsa volta, una volta scoperto che purttropo non saremo insieme in camera (mi ha chiesto se avessi già prenotato: bugia che mi ha spinto a farlo davvero, già che c'ero) mi ha raccomandato poi di mangiare però. Sicuro. Mi chiedo se questo sia un bene o un male per i prossimi giorni: potrebbe essere un bene perchè così facendo mi sono in qualche modo "ricordata" che il tempo scorre e devo darmi una mossa a raggiungere i miei obiettivi prima di partire, potrebbe essere un male perchè in questo modo ri-compio l'errore di pensare sempre e solo a quando partirò ed a quella vita, dimenticandomi della mia attuale e che ci devo arrivare viva a quel giorno di partenza: il tempo decreterà la risposta.
[Bilancia-mente parlando: mi sono pesata l'ultima volta un mese fa e onestamente non so cosa aspettarmi: ero 73,9kg, durante la settimana di trasferta sono sicurissima di essere tornata ai 70kg, dalle due settimane di cibo incontrollato-troppo-normale suppongo di aver sfiorato anche i 75kg senza alcun problema e questa settimana...chi lo sa: quattro giorno erano andati benissimo, ma gli ultimi tre uno schifo. Direi che non sarò MAI meno di 73-74kg, calcolando tutto. Ancora, sempre qui. Su e giù. Avanti e indietro. Che fatica vivere. E se invece domani scoprissi di pesare 80kg? O magari 100kg? Tanto ormai non riesco nemmeno a capirlo senza un metro di giudizio (digitale), io mi vedo grossomodo sempre uguale. E l'essere troppo positivi con le aspettative ti porta sempre a brutte sorprese. Ma non posso continuare a non pesarmi solo per paura, mi tocca farlo e se scoprirò una cifra improponibile sarò ancora più motivata a farla calare in fretta. Mi toccherà farlo.]

 E poi, in fondo non è affrontando le paure che si diventa grandi? Sì, paura di un oggetto inanimato. Ah beh perchè, avere paura dell'uomo nero sotto il letto sarebbe meglio? O di una cosa che esiste ma è insignificante? Dannazione.

In giorni come questi noto dei particolari che di solito mi sfuggono. Oggi mi è venuto in mente che io funziono al contrario, a quanto sembra. Sempre in negativo. Quando avverto delle aspettative nei miei confronti a priori rovino tutto e mi auto-boicotto per deluderle e quindi deludere me stessa e starci male, malissimo...ma quando invece qualcuno osa non credere in me, sfidarmi o semplicemente non aspettarsi niente, è allora che do il massimo e faccio il culo al mondo per dimostrargli che sbagliava. E tra parentesi, non parlo di aspettative o non-aspettative espresse, ma quasi sempre di mie sensazioni  ed impressioni, colte da parole, gesti ed espressioni dell'altro. O anche, quando non ci penso a quanto pare mi viene naturale fare la cosa giusta. Ma penso sempre e forse gli altri commettono l'errore di credere un minimo in me, anche se fortunatamente ben presto recuperano dubitando di tutto. In poche parole, forse potrei provare con la psicologia inversa: non so, se mi dico che tanto non sono buona a fare niente , resterò una lardona per sempre e non raggiungerò mai i miei obiettivi, sarà la volta buona che smetterò di mangiare e mi smentirò? No perchè di solito essere convinta del contrario mi ha portato sempre allo stesso punto, di merda. Allora me lo dico.

Ah. In questo preciso momento, io non mi capisco. Non ci sto neanche provando, a dir la verità. Sono troppo stanca per farlo, fatto sta che non so chi sono, chi voglio essere e dove voglio arrivare. Attualmente non sono inquadrata, nè in un modo nè in un altro. Nè qui nè lì. Non so niente. Quando sono stanca perfino di pensare, direi che posso passivamente notare la mia facile e scontata regressione ai comportamenti infantili e sicuri, come quello di focalizzare la propria vita sul cibo e su dei numeri. Esempio a caso. Cos'altro c'è? Anzi. Che ci posso fare, adesso? Sono stanca. Attenderò la forza del mattino di un nuovo giorno. E poi io non posso vivere -o quantomeno fare niente di buono- finchè non sono presente al 100%, ho un senso ed ho in mente le risposte a tutte le domande fatte sopra...per forza domani ne uscirò. Pazienza.


10 novembre 2012

Una chiamata persa, spegniamo il cellulare.

Una volta vinta la necessità di cancellare tutto e ripartire da zero, non resta che arrendersi al cambio look.

Ieri notte ho lasciato vincere il mio cervello -o chi per esso- assuefatto da vent'anni a certi alimenti. Ed oltre alla questione di principio rumorosamente infranta, ho mangiato troppo. Ho finto di correre ai ripari -quantomeno sulla parte dello smaltire- correndo poco più di mezz'ora sul kettler.



Oggi invece era un altro, nuovo giorno. Sarebbe dovuto esserlo. Forse lo è ancora. 

Eppure la scena si è ripetuta. Forse dovrei fare le cose gradualmente e togliere un tipo di alimento per volta, come penso farebbe una qualsiasi persona normale, piccoli passi. Ma per me non avrebbe senso e non funziona così la vita. Più che altro, so che se prima qualcosa non cambia davvero nella mia testa, anche se mi impongo di mangiare solo frutta e verdura finirei irrimediabilmente col ricercare tutt'altro...e mangiarlo, pure. E odiarmi. Pensavo qualcosa fosse cambiato, evidentemente sbagliavo. Che novità. Sono così intelligente da essermi messa ancora più in difficoltà del solito, aggiungendo obiettivi e moltiplicando quindi il numero e la pesantezza dei miei fallimenti. Anzichè semplificare. Perchè forse non mi bastava il principio del chiudi quella cazzo di bocca e se proprio devi, mangia il minimo indispensabile , no, aggiungiamone altri mille.

La cosa divertente è che io sono fermamente convinta che certi cibi facciano male e ci stiamo avvelenando, credo che molto probabilmente una dieta all'incirca vegana (senza però carboidrati complessi ed elaborati)  sia la soluzione a fin troppe cose e potrebbe perfino cambiarti la vita, la cosa giusta (giusta per la propria salute, di certo non per gli animali e le loro sofferenze che comunque continuano). So che se mi disintossicassi starei meglio, specie in futuro. Ma come ho potuto anche solo pensare di poter fare una cosa del genere per tutto il resto dei miei giorni, se non sono in grado di reggere nemmeno una settimana? Forse il punto è che il principio di mangiare nel modo giusto e disintossicare il mio organismo cozza un tantino troppo con quello di sparire e distruggermi. Dico, forse. Io davvero vorrei diventare vegana.

Ma d'altronde ho sempre avuto problemi col fare la cosa migliore, no? Sapere che qualcosa sia salutare, corretta e giusta non mi pare mi abbia mai costretto moralmente -o anche solo intelligentemente- a seguirla, fino ad oggi. What did you expect? Non posso definirmi depressa o qualcosa di simile, sono solo molto molto scoraggiata. E soprattutto stanca. Penso sia normale essere stanchi quando ti senti come se avessi corso incessantemente da una parte all'altra del mondo ma poi scopri che il tuo culo si trova sempre nello stesso identico punto della partenza: stanca per la corsa (che fosse reale o meno) e arrabbiata per la sorpresa. Delusa, anche, ma questa parola non manca mai nei vocabili per me stessa. Mi sento doppiamente più stupida del solito, e ce ne vuole.

Un pò come se uno ricevesse una chiamata o comunque un chiaro segno che Dio esiste, ne fosse estasiato, convinto, si sentisse illluminato...però anzichè seguire l'implicazione di questa scoperta finisse col bestemmiare ogni sera e continuare come se nulla fosse. Ed è triste e stupido.

Soprattutto perchè ti lascia facilmente pensare, per il futuro, che qualunque cosa bella ti possa succedere, qualsiasi nuova scoperta tu possa fare, alla fine non ti cambierà mai, dentro. MAI. E tu sei rimarrai sempre lo stesso. O forse no, ma comunque ti comporti nello stesso modo e quindi lo sembri: qualcosa non quadra.

Il problema è quando quello che sembri -e forse sei- non ti piace nemmeno.

9 novembre 2012

Post inutile n°X


Sono incredibilmente sveglia da poco prima delle 8 del mattino, nonostante lo scarso riposo di ieri notte e nulla da fare oggi. Non so esattamente perchè -non è che io sia triste o arrabbiata- ma il mio umore non è al massimo (e gradirei che la cosa non finisse in battute o domande irritanti da parte di chi eventualmente lo noti, trasformandosi quindi in irritazione).

A casa le cose proseguono bene e devo dire che la ripresa dopo la questione con mio padre è stata rapidissima, nel senso che si è subito tornati sereni ed allegri, ben venga. Stiamo di nuovo giocando alla happy family e fa uno strano quando bell'effetto. Ed io che temevo di aver rovinato la vita di tutti grazie alla mia uscita dell'altra sera in cui ho semplicemente detto la verità, figlia degenere.

Col cibo, o meglio -e più che altro- col mio tentativo di disintossicazione e cambiamento di stile alimentare sta ugualmente procedendo bene, a parte i sensi di colpa per due carotine ed un finocchio imprevisti e non necessari (questo invece sì, dal punto di vista dietetico). Forse il mangiare solo frutta&verdura mi renderà ulteriormente una pazza instabile, ma in effetti ora non posso già dare la colpa a questo, visto che sono solo al secondo giorno. A parte la mia rinascita di giovedì (deciso mercoledì ma ormai era tardi ed avevo mangiato il mio spero ultimo animale, cioè del merluzzo bollito...così ipocalorico lui, mi mancherà), in ogni caso è da lunedì che: a) Non ho mai mangiato troppo, altro che abbuffate; b) non ho mai toccato pane, pasta, biscotti e compagnia bella (nè grassi, ma quello di base lo faccio già); e basta ahah, perchè non posso aggiungerci il punto c) non aver mai toccato schifezze (colpa dei pocket coffee). Comunque, mi basta e avanza il fatto di non aver mai ceduto all'impulso di mangiare freneticamente ogni cosa che vedevo e poi la novità del non aver toccato carboidrati complessi: non è neanche una settimana, lo so, ma io non ho mai resistito più di quattro giorno senza fare cazzate e rovinare tutto, proprio statisticamente. Se supero la fine della settimana presumo voglia dire che qualcosa è davvero cambiato, dato che non l'ho MAI fatto fino ad oggi. Mi sembra già che duri da mesi, ma dannazione è solo il secondo giorno che ho smesso di mangiare proteine e prodotti di origine animale: non vedo l'ora che diventi un mese, dato che mi sembra il tempo minimo per poterne valutare gli effetti. Possibile che io mi stia già iniziando a disintossicare? Ma non ho -quasi- alcun sintomo fisico, non penso possa c'entrare addirittura con l'umore. Damn, niente capro espiatorio.

Ammetto che oggi la folle felicità palesata da mia madre mi ha irritato, ma ho imparato ad andare a fondo e non accontentarmi delle umane auto-giustificazioni della ragione: so che se mi ha dato fastidio è solo per gelosia. Poi certo, riconoscere la vera causa delle cose mica le elimina, ma è già un primo passo.

[Semplicemente, da giorni mia madre mi parlava preoccupata di mio fratello grande (e maschio, beato lui) che da due anni vive all'estero ed è in difficoltà: oggi è finalmente stato convinto a tornare a casa per una settimana e arriverà dopodomani; e poi ha chiamato anche l'altro figlio (XY) implorandolo di tornare un paio di giorni, così ci saremmo riuniti. Sono ovviamente contenta che vengano un pò qui entrambi, specie quello che non vedo da più di un anno. Semplicemente mi ha dato fastidio la sua euforia intrattenibile, come quella di una bambina a cui compri la Barbie preferita o che diavolo ne so....e questo, a quanto pare, perchè sarei una gelosona. Odio ammettere certe cose, ma la fondamentale cosa che ho imparato dalla mia esperienza con Psyco è che niente è quello che noi pensiamo che sia (sarà stato perchè di fatto l'ho pagata per andare lì, spiegarle le mie motivazioni, sentirmi dire che erano cazzate e la verità era un'altra, brutto inconscio cattivo)]

Anyway: quindi bisogna interrogarsi, perchè in molti casi affini a questo, alla domanda perchè te la prendi/ti da fastidio? non è esaustiva la risposta perchè sì, punto, ma c'è una reale motivazione dietro, anche se spesso impensabile. Un altro esempio che potrei fare è quando si assistono a leccamenti di culo o ipocrisie varie: vi siete mai chiesti perchè dia così fastidio? Semplice. Non perchè sì o perchè io non sono e non farei mai così (e quindi?) , queste non sono reali motivazioni e non si è risposto alla domanda. Se ci si abitua a riflettere ed analizzare tutte le cose, si scoprirebbe che l'unica risposta possibile è che -inconsciamente- si sia semplicemente invidiosi e gelosi della persona di turno che venga apprezzata e sovrastimata al contrario/al posto di noi, per altro immotivatamente e solo grazie alla sua falsità. Tutto qui. Siamo così umani e così uguali, oww. Dovrei solo rassegnarmi al fatto di esserlo anche io, forse. Già che ci sono sparo il consiglio non richiesto del giorno (che in realtà è molto di più): se qualsiasi cosa, persona o comportamento vi fa irritare, vi infastidisce o addirittura vi fa incazzare ed arrivare ad odiare, prendetevi cinque minuti per chiedervi perchè reagiate così: scoprire (ed accettare) risposte che credevate assurde vi aiuterà molto, sia a conoscervi che a stare meglio e cambiare. Pensavo fosse una stronzata, ma è vero che la semplice consapevolezza (reale, però, non quando si crede di possederla) può cambiare tutto. E la cosa divertente è che non c'è niente di così intricato o astratto, anche le reazioni possono essere capite con la logica, anche solo per esclusione: se una motivazione non tiene non è difficile capire che la strada è un'altra (come nell'esempio dell'innervosirsi dinanzi ad un leccaculo, visto che nemmeno il fatto che "eh perchè io non lecco il culo" NON spiega perchè, di fatto, dovrebbe darci fastidio un comportamento altrui, seppur diverso dal nostro). Logica, ragazzi, adorabile logica: non ci sono scuse. E la cosa è fantastica.

Ok, l'aver divulgato l'immenso segreto per potersi autoanalizzarsi (blanda psicologia da bambino delle elementari) con successo e volendo poter cambiare vita e risolvere ogni problema al mondo forse mi ha fatto sentire meglio. Ora che un vago delirio di onnipotenza si è impossessato di me forse posso piantarla di scrivere cose emo e fare qualcosa di utile quest'oggi.

Concludo col d.a, che forse è meglio:

c: mela (100?)
s: finocchio (30?)
p: finocchio + zucchina + 2 carote piccole [bolliti] (30+26+60=116?!)
m: pera (70?)
c: bicchiere di latte di soia (60)

Non ho nemmeno voglia di fare questa insulsa addizione, ma francamente non mi interessa e non penso di voler sapere la somma totale del tutto. Peace.