30 settembre 2012

La vita è una commedia per coloro che pensano e una tragedia per coloro che sentono. Horace Walpole.

Io sto assistendo ad una rappresentazione vuota. 

Forse si tratta solo di questo: ogni tanto è bello perdersi e lasciarsi andare, senza il più vago accenno di controllo e consapevolezza. E' bello non pensare, non osservare, non analizzare, non sapere: sai che sei tu, sì, e prevedi ogni tuo singolo respiro eppure ne sei fuori e stai a guardare senza interferire. A volte è così liberatorio. Credo sia follemente divertente guardarsi per ore dritti negli occhi, davanti ad uno specchietto, cercando di vedere qualcosa o qualcuno. Potresti non essere tu, non sei tu. Guardati attentamente perchè gli occhi sono lo specchio dell'anima. Questa specie di apatia mentale (non emotiva) ovviamente non ha portato a cose grandiose, sul fronte dei miei obiettivi. Oggi ho esagerato, ma non sulle quantità. Idealmente. Ho perso senza alcuna riserva o problema quella parvenza di controllo che in realtà non avevo più, dopo ieri. Ma ne avevo bisogno e quindi non ne faccio un dramma. Mio padre mi ha parlato, io non gli ho detto niente. Sento ma non ascolto, o forse ascolto ma non sento (mi confondo sempre, come per guardare-vedere, ma in genere so che la risposta giusta è il contrario della mia idea iniziale). Sono cose già sentite, eppure sensate. Ma esiste anche il mio punto di vista. Diciamo che è complicato ed avendo perso la mia prosperosa parte di mente in senso stretto non ho alcuna voglia nè mezzo per poter pensare a quale sia la verità, adesso. E' così strano essere in questo stato...penso che non mi sia mai capitato, ma non lo disdegno: sono fuori da me stessa o meglio è un'altra parte che parla. Una parte passiva e neutrale, che è consapevole e sa descrivere cosa succede ma non pensa nè, quindi, fa niente. Non so dove sono finita, ma l'ossessione ai pensieri non mi manca. In qualche modo mi sento leggera, e credetemi, un conto è avere qualche problema nel sentire -o meglio riconoscere e saper esprimere le proprie emozioni, poichè tutti ne provano- diciamo sentirsi apatici ma restare sempre ben ancorati alla propria logica, tutt'altro è non pensare più. Ho iniziato a leggere il libro L'intelligenza emotiva, di Daniel Goleman, ed è interessante. C'è pure un minuscolo paragrafo saltato subito all'occhio, dove si sostiene un collegamento tra chi soffre di disturbi alimentari e chi ha difficoltà a riconoscere le proprie emozioni, tra le altre cose. Dio quanto mi sto divertendo. Vorrei potermi paragonare ad un robot, ma chi mi ha programmato? Di solito sono io che mi comando e programmo, ma se non ho più la facoltà di farlo, in base a cosa sto vivendo? Credo sia mera abitudine. Ma intanto mi godo lo spettacolo sgranocchiando pop-corn. Certo che la mente umana è strana.

Più pecora -inculata da un pastore sardo- che lupo.




Non so di preciso cosa mi abbia gettato in questo stato d'animo profondamente triste. O forse sì. La conclusione della giornata di ieri è stata la necessità di farmi un bel pianto liberatorio -come non riesco a fare da ormai mesi- farmi una canna e/o staccarmi un braccio, lentamente, con una lametta. Non a causa del cibo, anzi; fenomeno raro. So solo che, almeno adesso, si tratta di una profonda voglia e necessità di essere triste e piangere sui ricordi che non torneranno mai più. L'unica cosa priva di senso è cosa spinga una persona che già di suo e senza ulteriori complicazioni in una settimana riesca ad essere più volte disperata ad aver bisogno di essere triste. Invece no, perchè io ho bisogno di immergermi nella tristezza, di viverla fino in fondo, viverla e basta: solo così potrei superarla. So che mi sentirei meglio, perchè così ho sempre fatto, in modo naturale. Ero solita fare, perchè da tempo non riesco a sentire nel modo giusto, totalmente. Io sto soffrendo perchè non riesco a sentirmi niente di niente, che sia euforica o infelice. O forse sono realmente triste, ma è una cosa così lieve da poter essere scambiata perfino con la noia. Ma non da me. Non riesco più a distinguere i confini tra pensiero ed emozione. Io voglio immedesimarmi in una parte morta di me stessa: voglio che rinasca, ma non ne trovo più nemmeno le ceneri. Ieri, in modi totalmente diversi, ho avuto sbattute in faccia le prove -a ciascuno la sua- che i miei genitori non cambieranno e tantomeno capiranno mai. Che le cose peggiori e che mi hanno sempre ferito restano lì, ancorate come cristiani alla Bibbia (scusate, non ho trovato nessun'altra immagine più poetica, a parte le cozze allo scoglio). Così ho pensato che se gli altri non possono cambiare, l'unica cosa che posso fare è cambiare io. Solo che l'ho pensato senza il solito ottimismo, anzi. Da una parte mi rendo conto che i miei pensieri di ieri notte siano assolutamente infantili e soprattutto rassegnati (ormai so analizzarmi e noto ogni minimo tentativo di regressione, figuriamoci questo che è palese come una scritta al neon lampeggiante di notte) ma dall'altra sono stanca ed ho voglia e necessità di tornare a fare i capricci. A piangere non ci riesco, ma forse a fare i capricci sì. Lasciarmi andare insomma, alla parte forse peggiore di me stessa.

Il succo del famoso pensiero di ieri notte è questo:

Se le mie parole equivalgono all'aria, allora l'unico modo rimasto per comunicare è il mio corpo. Fino ad oggi sono stata incapace di esprimermi con esso in ogni modo possibile, a dispetto di tante parole. Fare, azioni, corpo: farò qualsiasi cosa vogliate, muta e inespressiva. Infondo è da quando sono al mondo che mi viene ribadito quasi a suon di schiaffi -perchè, per l'appunto, contano le azioni- il concetto che non conta chi o come sei, ma solo quello che fai o non fai: il resto è nulla. E per decine di anni ho provato a ribellarmi a questo principio. Forse è questo che mi ha causato così tanti problemi, quindi è ora di fare e stare zitti. Compirò azioni da applauso, rendendo al tempo stessa me stessa coerente con il nulla, perchè il resto è nulla ed io sono il resto. Almeno per voi. Mai più essere o sentire, cose prive di alcun valore. O almeno, questo è quello che vedrete voi dall'esterno. Perchè io punto proprio al far scomparire il mio corpo in nome della vera me stessa, tutto spirito. Si tratta solo di fare il mio ultimo spettacolo per voi -meravigliosa attrice, di questo devo darmene atto- e poi volare via, perchè l'anima pesa solo 32g. E se un'espressione di stupore allora righerà i vostri orribili visi, immaginate io come potrò star ridendo. Mi soffocherò con le mie stesse risate. 

Non so dove sia finito il mio lato combattivo e positivo. O meglio, solo quello positivo, perchè anche questa è una guerra e sarà sanguinosa. Ma sono consapevole che quel che voglio realizzare è sbagliato, che non è il modo giusto per affrontare le cose, che non ha senso, che è un passo indietro. Lo so, ma non riesco a non rassegnarmi a questa idea, a questa reazione. Reazione a cosa, di preciso? A quale novità? Non so cosa mi sia preso, infondo non ho dovuto attutire nessun colpo che io non abbia già affrontato in passato: di fatto non è successo niente. Probabilmente tra qualche giorno o anche solo domani vedrò le cose in modo totalmente diverso. Magari no. Ah, volare via non significa necessariamente tirare le cuoia: non intendo morire. Semplicemente andarmene.

<<I know, I have to go away>>  cantava Stevens in una canzone che mi ha sempre fatto piangere inquadrando perfettamente certe situazioni con mio padre e mie reazioni. Ed aveva ragione, anche se ero convinta del contrario fino a poco tempo fa.

Dovrei solo rivedere il mio piano di sopravvivenza fino a quel momento, forse.
Ma così non sembra poi tanto male.

Anzi, già che ci sono mi sfogo per bene, almeno a parole. Forse lo so che cos'è, dicevo. La mia potrebbe essere una naturale reazione a quando succede che per tutta la vita chi dovrebbe conoscerti meglio non sa niente di te e soprattutto non ti comprende, tu soffri, poi di punto in bianco e solo grazie al parere dell'esperto si scopre che non sei pura merda e allora sembra che tutto sia cambiato -ma ti sembra così assurdo che non sai se è una barzelletta o un sogno- così wow, alla fine tiri un sospiro di sollievo e vorresti quasi piangere per la commozione, sei sereno...e poi di nuovo tutto crolla. Prima almeno c'era stabilità in qualche modo, seppur pessimo: c'era una sicurezza. La cosa divertente è che tu sei sempre la stessa persona, probabilmente anni fa migliore e più pura. Sei sempre la stessa, adesso ti sembra perfino di star migliorando e cambiando, fai passi enormi, ma proprio in quel momento il modo in cui vieni trattata e vista cambia drasticamente in peggio. E uno cosa dovrebbe e potrebbe fare? Sono stanca. Prima ero stanca della stessa situazione, ora sono stanca il triplo per doverne affrontare di diverse. Ti sembra un sogno ma ti abitui e la vedi come normale routine, ma poi lo schifo del passato riesplode. E tu non puoi farci niente. Ma non ho voglia di esplodere anche io. Posso solo rassegnarmi, il problema è che fa male. Male come la prima volta, anche se essendo solita ripetersi da anni quasi non bruciava più. E la cosa peggiore del mondo è svegliarsi da un bel sogno. O anche brutto, semplicemente perchè è finito e non tornerà più. L'ideale sarebbe non sognare, ma se non sogno muoio. E allora lasciamolo bruciare e basta.

27 settembre 2012

I'm a lone wolf, I always was and will be.

Nell'ultima puntata di Criminal Minds -la mia droga- si è parlato dei lupi, che pare eliminino gli elementi più deboli del proprio branco ma si prendano cura dei cuccioli orfani. Mere questioni di  sopravvivenza  della specie, non è cattiveria. Io devo e voglio arrivare ad essere un lupo, capo-branco di me stessa; eliminerò i lati di me che sono ostacolo alla mia stessa vita, prendendomi allo stesso tempo cura dei piccoli feriti, delle ferite. Cazzate a parte è che questa vita è invivibile e non volendomi suicidare è ora di prenderla davvero in mano e fare in modo che diventi il contrario, nel modo migliore. Ho così tanto bisogno di questo reset che stavolta avrei volentieri distrutto questo blog o almeno i post, ma non vedo il senso del farlo, dato che quelle giornate e quegli errori li ho vissuti io, sono miei e soprattutto  cancellarne il ricordo  non ne cancella le conseguenze e tantomeno l'esistenza. Sono chiaramente reduce di due giorni orribili -specie oggi- e il versante alimentazione non è che l'ultimo dei miei problemi. 

La questione sono solo io, è il controllo, è la consapevolezza, è l'esserci, è l'essenza

Non è facile modellarsi a proprio piacimento e certe cose sono dure da sviscerare. Ma senz'altro niente di tutto questo è impossibile, anzi. Forse il disastro di oggi era inevitabilmente necessario a motivarmi davvero. Mi basta tornare in me, ritornare. Conoscermi,  scavando in profondità,  come non ho mai osato fare fino ad ora. Voglio scoprire tutto. Intraprendere questo viaggio dentro di me e fare fuori qualunque ostacolo io possa incontrare, lasciando così spazio ai traguardi. 

Non è così difficile. Vedi un ostacolo, spara all'ostacolo. 
O prendilo ad accettate finchè non restino che frammenti di legno e metallo. 
Ma insomma: distruggilo.




25 settembre 2012

Hola?

Uh, 72,9kg. Ed è solo martedì, direi che in sei giorni i 70kg li vedrò eccome. Ora scappo a prepararmi per la guida, anche se mi chiedo che senso abbia farla oggi se a dispetto del prevedibile la città NON è piena di pozzanghere con cui infradiciare la gente andando a 200km/h: pazienza. Poi a spasso dalla psicologa col fratello, così. Nient'altro da dire, a parte grazie a tutte per i commenti (specie al post di degenero) e scusatemi, stasera risponderò e soprattutto commenterò i vostri aggiornamenti che ho solo letto frettolosamente. Adieu.

h1:46. E quando noti con sommo orrore che neanche con gli occhiali riesci a leggere la fottuta cifra sfocata del numero del codice di verifica per lasciare commenti...beh, devi essere proprio stanco. Oggi è andato a puttane il proposito di mangiare solo proteine, ma almeno e in generale non ho esagerato troppo col cibo (niente abbuffate, insomma). Due lassativi e a nanna: per oggi mi va bene così, domani andrà meglio. Tutto bene da Psyco, per quanto sia stato strano e insolito l'appuntamento a due...domani la rivedrò per l'ultima volta ed ho ancora un mucchio di compiti in arretrato che credo non farò mai. Ho scoperto che NEMMENO l'idiota-pazza-rincoglionita-secchioncella (idiota non in quanto studiosa: è tutto il resto il problema) della classe si è degnata di presentarsi a scuola per fare questi farse-test -evento dall'incalcolabile gravità- quindi figuriamoci se domani lo farò io...ed ho addirittura chiamato lunedì per avvertire (mentendo) che ero vagamente indisposta e se era un grande problema non andare, esilarante: se fossi andata a scuola attorno a me sarebbero rotolate solo palle di fieno, certamente non altri esseri umani. Resta il fatto che ehi, i miei non lo sanno. Pensavo di aver smesso di dover raccontare palle per questioni scolastiche, ma amen. Ah, ieri quasi per caso mi sono virtualmente mobilitata per informarmi sul mio futuro e prendere in mano la mia vita (?), spendendo ore ed ore a cercare di tradurre decentemente una richiesta di informazioni in spagnolo per l'università (che poi essere prolissi in spagnolo è dura, giuro) che credo sia comunque piena di errori. E wow, già stamattina mi avevano risposto e pare che per questioni di tempi non potrei mai iniziare l'università lì l'anno prossimo, ma solo nel 2013-2014). Mio padre ha già parlato di anno a lavorare all'estero nel frattempo, volontariato all'estero (e MIO PADRE che nomina il volontariato non può che essere uno stupefacente quanto preoccupante segnale d'alzheimer, dato che mi ha sempre insultato quando nominavo il far del bene agli altri) e dio solo sa cos'altro. Anyway, vedrò e lo vedrò io. Male non mi farà sognare e pensare in anticipo ad un meraviglioso anno prossimo altrove, anche se nel frattempo dovrò sopravvivere a questo. La guida è andata bene, con l'ennesimo quarto istruttore diverso (era lo gnocco sposato nominato quando ho fatto la teoria!) e come partner un insolito -di solito mi beccavo ragazzette quasi coetanee- extracomunitario pudico che si fermava a 1km da qualsiasi macchina davanti per prudenza un tantino eccessiva. Bon, stronchiamo questa giornata un pò malinconica prima che sia troppo tardi, che domani mi dovrò comunque svegliare presto per simulare l'andata a scuola. Questa vita è dura eh, non pensate. L'ho già detto che odio gli addi e quindi domani mi tocca di nuovo la scenetta dell' oddio è l'ultima volta che prendo questo treno non rivedrò psyco mai più sniff? Non ho più l'età.

24 settembre 2012

Suicide Ocean (sono proprio pigra).

Alle 9:30 dovrò essere a scuola, anche se non per il primo giorno ma per fare un fottuto () tema di italiano: pur avendo già l'accesso all'anno successivo (grazie al cazzo, grazie agli esami passati) hanno fatto questa minchiata dei test conoscitivi giusto per passare il tempo. Stamattina peso 74,5 -orribili- kg. Sarà forse perchè ho passato gli ultimi due giorni a non far altro che mangiare e fumare? Forse. Tuttavia, non voglio uccidermi: oggi non mangerò nulla che ne ho bisogno -e soprattutto il mio stomaco ha bisogno di quiete- ed il resto della settimana vedrò. E lunedì prossimo, quando probabilmente inizierà la scuola, io peserò al massimo 70kg. Fosse l'ultima cosa che faccio. Inutile dire che il mio piano malvagio era di tornare un'altra persona dopo la grandiosa estate con mesi e mesi a disposizione, facendomi vedere in questo odioso posto con una ventina di chili in meno e strafiga? Scontato. Ma non tanto quanto il fatto che se non ce l'ho fatta, nulla mi vieta di farlo adesso. Se fino a ieri era sereno, ora proprio sta piovendo ed è tutto grigio. Yee, tempo ideale anche per i treni e la salitona per Psyco. Comunque, non tutto era uno scherzo o tantomeno un sogno: con la mia lucidità e me stessa, non ho alcun problema di controllo. Passi il week-end drogato, ma ora basta. Poi dovrei parlare di S, un nuovo lui in vista: dico solo che mi dispiacerebbe catalogarlo come solo penedotato, ecco, il che è tutto dire. Ne parlerò stasera, insieme ad eventuali bestemmie sulla giornata e all'aggiornamento del mio d.a, che dovrebbe restare vuoto. Forza gente, infondo è Lunedì per tutti e questo giorno è sinonimo di rinascita: vedetelo come una nuova vita e da oggi fate tutto quello che potete. Si okay, ma adesso che cazzo mi metto che sono di nuovo obesa? Piccoli grandi problemi esistenziali. Scappo.

22:12. Ho faticosamente resistito al mio intento di oggi, più che altro a cena di fronte al rarissimo evento di un risotto amorevolmente cucinato da una persona, il cui solo odore faceva sbavare. Niente scuola, motivazione effettiva è la richiesta di compagnia di quel bigiatore di mio fratello che non volevo lasciare solo per niente (test fuffi e di nessuna valenza), quella inconscia non la so.. Tutto bene da Psyco che oggi mi ha adorato a caso (sia per dei tratti della mia persona che per come ero particolarmente bella oggi, claro) e che mi ha fatto notare qualcosina di vero riguardo al mio attuale rapporto col cibo, strettamente collegato a quello con la famiglia. Si allunga l'elenco di stronzate molto hippy che lei pretenda che io faccia ma non farò mai, tipo:

  • abbracciare un albero (è da dodici mesi che mi supplica di farlo);
  • la recente di picchiare dei cuscini;
  • new-entry n°1, ESSERE UN ELASTICO: comprare una corda elastica, metterla attorno ad una sedia, infilarmici dentro (non so come diavolo descriverlo) e praticamente "fare avanti e indietro" con 'sto elastico attorno alla vita per poi dirle come mi sono sentita;
  • new-entry n°2, lanciare sigarette al defunto: comprare due pacchetti di sigarette -la mia dose giornaliera- andare dall'altra parte dell'Italia, al cimitero, davanti alla tomba di mio nonno paterno e anzichè fumare lanciare addosso alla sua bara le sigarette una per una, così smetterò di fumare, secondo psicopatiche ed improbabili teorie. 
Poi, dopo il sacchettino magico dei fogliettini con scritti i motivi per cui mia madre mi sta sul cazzo, per oggi avrei dovuto fare anche quello con i suoi lati positivi...ops, compito non eseguito. Ma anche le vaccate dei sacchetti si sono moltiplicate: devo completare quello di mia madre, riempire quello di aspetti positivi e negativi di mio padre e in futuro -come le ho chiesto, dando per scontata la risposta- dovrò fare quello su me. Domani si guida e tornerò da Psyco (fortuna che sarà la penultima volta in tutta la mia vita)...con mio fratello, insieme: sarà strano ma interessante, senz'altro. La visione del mio culo a scuola è invece riservata a Mercoledì, che domani non c'è alcun test. Ma la brutta notizia è che ho tagliato corto perchè ho in mente un altro post su un argomento specifico e che spero possa risultarvi interessante, mò lo scrivo.



...quanto diavolo è disperatamente bella questa canzone?

23 settembre 2012

Succede solo alle 4.

Forse dovrei dormire anzichè scrivere stronzate, ma eccomi qui, è la vita. Ho bisogno di distrarmi e alleggerirmi. Quella simpatica signora che è la mia psicopatica psicologa la scorsa volta mi ha detto di scrivere su dei fogliettini tutti i motivi per cui mia madre mi provoca rabbia, per poi piegarli, metterli nel suo sacchettino dorato e portarglieli. In teoria la merda si sarebbe trasformata in oro, dato il colore del sacchetto. Tralasciando la folle parte in cui dopo averglieli letti e spiegati ha provato a farmi prendere a pugni dei cuscini...il giorno in cui ho scritto e dovuto pensare a tutto è stato orribile, ma in effetti poi mi sono sentita meglio. O più precisamente, forse dopo aver sputato sentenze di odio ci si sente così in colpa e con la necessità di pensare anche ai lati belli di una persona che la rabbia verso l'altro diminuisce un pò. Voleva essere un invito a provare questo modo per liberarvi di parte della vostra rabbia -che sia essa rivolta ad altri esseri umani, qualche situazione particolare, la vita o voi stessi- usando tempo per pensare ad essa e imprimendola da qualche parte -meglio la carta che le proprie braccia, per esempio- (evitate pure l'inutile parte molto magica in cui la rinchiudete simbolicamente in uno stupido sacchettino); quando ho sonno devo essere caritatevole. Questo accadeva giorni fa, ora mia madre mi sta comunque sulle palle e tra l'altro per lunedì dovrei fare il compito di scrivere cose positive e la vedo dura. Ma questa storiella commovente non c'entra niente con quello che volevo dire. Qual'è lo scopo della mia vita? Bella domanda. Ora come ora, non solo mi nausea la sola idea di pensare a dimagrire come premessa a tutte le altre bellezze della vita, ma anche alle stupide attività che a breve inizieranno e riempiranno quest'anno. Mi sembra tutto così piccolo. Stavolta avrei cose da fare, alcune già iniziate. Wow, un anno e avrò il diploma, dopo tutto il tempo perso con la pressante idea dei miei genitori che senza esso non sarei stata -non solo nessuno ma- niente. Ho perso tempo, sono stata comunque stupida, ho girato un pò di scuole diverse (tutta esperienza eh) ma eccoci qui: alla fine non era così impossibile. Un sogno che diventa realtà, proprio. E poi? In qualche settimana avrò la tanto desiderata patente e la possibilità di scorrazzare liberamente per il mondo (e poi ho sempre amato andare in macchina per ore ed ore, anche se da piccola sboccavo sempre e non potevo sopportarla), nonchè di non dover uscire sempre e per forza in questa grigia ed inutile città ma soprattutto di potermi concedere comodamente le mie adorate fughe -anche se il fascino del treno è tutta un'altra cosa- o semplicemente di passare parecchi week-end in città abbastanza vicine dell'Italia, tanto per cominciare. Molto carino. Cucinare ed in particolare il mondo dei dolci è l'unica passione costante della mia vita, tra una settimana inizierò un corso professionale al cui termine dopo due mesi dovrei avere l'attestato di pasticcera. Fico. Fare foto mi è sempre piaciuto e pur avendo almeno occhio per inquadrature decenti e sapendo riconoscere la bellezza, sono una mezza sega, o meglio non so niente di niente su questo mondo. Mi è stata regalata una reflex e non ho idea di tutto quello che potrei realizzare con essa...ma lo scoprirò con un corso che inizierà a Novembre. Anche questo è bello, bellissimo. Ma poi? Tutto qui? Sono stata semi-costretta a riprendere a suonare il pianoforte (che amo, di per sè) e sembra che io lo stia facendo. Non ci ho pensato di mia iniziativa semplicemente perchè è una cosa che mi piace come tante altre e non una particolare passione quindi prioritaria, ma non vedo perchè oppormi. Farò perfino una sorta di esilarante incrocio tra uno sport ed il ballo (zumba, già), in parte superando il trauma di muovere il culo a ritmo dinanzi a qualsiasi essere vivente all'infuori di me e in parte dimagrendo con l'attività fisica. E infine, altra passione molto estemporanea, un breve corso di cosmetologia e cura della pelle NATURALE (tra parentesi, a parte l'eventuale missione di disintossicarsi dalla merda industriale alimentare, sarebbe interessante anche farlo dai prodotti cosmetici e in ogni caso informarsi e approfondire questo fronte per una vita più salutare). Queste cose mi piacciono ed il mondo è pieno di cose da scoprire e imparare. Probabilmente non appena le inizierò sarò la prima ad esserne felice e comunque ogni nuova esperienza comporta nuove persone, nuove cose, nuove situazioni, nuova vita. Per carità, quindi, sarà bello e potrei anche trovare l'amore della mia vita magari over-30 in uno di questi posti (sarebbe un pò inquietante al corso di zumba, ma per il resto tutto è possibile). Non è questione di lamentarsi o non voler fare queste attività, insomma. Non lo so. Ma non mi basta, non mi interessa. Vorrei fare di più, vorrei fare qualsiasi cosa. Ma di utile. Quest'anno andrà così e come cosa basilare voglio e devo lavorare su me stessa (e il fuori è solo una minima parte)...dopo potrebbe succedere qualsiasi cosa. Vorrei studiare psicologia, che sia qui o chissà dove, vorrei arrivare a poter aiutare gli altri. Ma anche quello non basterebbe. Io non vorrei ipoteticamente limitarmi a questo, come punto di arrivo del mio futuro. Io vorrei fare qualcosa di importante e non per alcun riconoscimento: solo perchè noto quanto noi esseri umani siamo idioti e sarebbe molto semplice cambiare radicalmente le cose per tutti, in meglio. E non mi riferisco a risolvere la crisi dell'Italia (o mondo) ah, politici di merda. Mi riferisco ai contatti ed ai rapporti tra esseri umani, dato che quello importa. Basterebbe che tutti possano sapere e rendersi conto di tante cose. Noi contro noi stessi. Di solito è cane contro gatto, non cane contro cane. Ma cosa pretenderei di fare? Niente. Un'idea non basta e non potrebbe mai bastare. Sto a dir poco vaneggiando. Ma questa vita è troppo piccola. E lo dice una che è passata per diverse fasi in cui a causa delle sue paure si negava anche cose banali come avere qualche cazzo di cosa da fare durante il giorno a parte -neanche sempre- andare a scuola, uscire di casa, avere cose da fare e persone da vedere. Non ho paura di niente, ho già ucciso parecchie ansie. Ma anche vivere e stare a contatto con la gente, non è niente. Potrebbe essere tutto fantastico, ma non lo è. Le cose potrebbero cambiare, ma non lo faranno. Non capisco quale sia il punto di tutto questo discorso, quale sia il mio punto. So solo che qualcosa in me deve cambiare, perchè non sto più guardando al futuro sognando cose meravigliose ma fini a loro stesse (e progettare il futuro l'ho sempre fatto, nei momenti più bui compresi). Io devo avere dei sogni per cui vivere, o la mia vita non ha senso e se così fosse non vivrei più. Attualmente sono solo in standby eh, non mi invitate a spararmi per coerenza. Sto solo pensando. Quello che voglio dire a parole chiare è che qualsiasi cosa che io abbia mai potuto immaginare e trovare come ideale e meravigliosa, se anche l'avessi domani non mi provocherebbe alcuna reazione o emozione: se domani fossi sottopeso, bella, a mio agio nel mio corpo e come ho sempre voluto essere, non me ne fregherebbe niente; se domani fossi a posto con me stessa, ben formata, stabile, piacendomi e accettandomi in ogni lato di me senza cambiare ogni quarto d'ora, idem; se amassi e fossi amata -per quanto questo in effetti sarebbe tutto- idem; se fossi circondata da amicizie e persona fantastiche, idem; se le poche persone che non odio fossero felici e la loro vita avesse incredibilmente senso, per quanto mi farebbe piacere, idem; se avessi la mia bella, amata, personalizzata e guadagnata casetta, idem; se fossi una realizzata psicologa o qualsiasi altra cosa mi possa passare per la testa, idem; se accontentassi il mio onnipresente istinto materno e avessi uno o più figli, idem; se magari e addirittura riuscissi a vivere solo scrivendo, idem; se vedessi tutto il mondo e troverei il posto ideale in cui vivere e riuscissi a trasferirmici, idem. E così via. E anche l'amore...il senso della vita potrebbe essere amare. Ma anche questo, per quanto meraviglioso mi sembra egoistico e fine a sè stesso. Senza contare che non ho ancora conosciuto nessun essere umano per cui amare sia tutto e basti (l' unica volta che credo sia davvero successo, giusto ai miei occhi il resto dei miei doveri e della mia vita non esistevano nemmeno, l'altro era una persona normale). Tornando a noi, quindi, come ne usciamo? Se i miei "soliti desideri" non mi fanno nè caldo nè freddo, evidentemente significa che sono cambiata o comunque sono troppo piccoli perfino per me e devo rinnovarli. Cos'altro ci può essere, cos'altro ci deve essere? So anche che non devo pensare con meccanismi non miei, che provengano dai miei genitori, dal resto del mondo, dalla società o da chiunque, dalle famose aspettative -uguali- per qualunque persona normale. Ma anche se non avessi alcun limite, io non riesco proprio a trovare qualcosa di più per cui vivere, qualcosa da fare, qualcosa per cui lottare. Qualcuno può illuminarmi? No perchè non è divertente non fare più l'altra mia unica costante insieme al fallimento e all'ossessione per il peso, cioè sognare un futuro radioso. Domani? Che cazzo di giorno è domani? Cosa cambia domani? Cosa succede? Eh. Forse mi serve solo un'idea, un nuovo spunto.  Cosa dovrei fare, perdermi in qualche montagna indiana per meditare e ritrovare me stessa? Tanto mi manca poco per somigliare a Buddha. Ecco, anche il buddhismo è un'interessantissima filosofia di vita (non è una religione). Anni fa me ne ero interessata e l'avevo trovata geniale...poi nulla. Perchè? Il mondo è piano di cose interessanti, fantastiche e spesso sconosciute. Vogliamo parlare anche solo del mondo dei viaggi astrali, o meglio della dimensione astrale? Avete idea di cosa cazzo potrebbe fare la mente, per esempio? Di quanto ci si potrebbe conoscere e cosa si potrebbe trovare dentro sè stessi? Qual'è la verità? Quale teoria? Siamo energia? Ma vaffanculo.  Sono aperta ai suggerimenti, a qualsiasi cosa. Aiutatemi. Però in Africa non ci vado e poi odio i bambini.

Chimica vs Mia, 2-0.

Ieri ho avuto prova -prima ed unica nella mia vita- di saper gestire gli ordini che prova ad impartirmi l'inconscio. Ma contro la chimica di notte alla fine non c'è stato niente da fare ed ho mangiato, col risultato di tre etti in più stamattina. Oggi ero comunque serena in quanto convinta che se già è difficile gestire le varie parti di sè da lucidi farlo anche da strafatti abbia bisogno di un tantinello di pratica in più, ecco. Poi il caso ha voluto che verso l'ora di pranzo i miei genitori uscissero lasciandoci soli, così anche oggi e comodamente a casa si è fumato. Ma a partire dal mio risveglio dal lungo sonno ristoratore (alle 22) non era più questione di canne: ho deciso io, nel pieno delle mie ridicole ed irrisorie facoltà mentali di ascoltare quei pensieri che mi hanno spinto a mangiare pur non avendo fame e sapendo che la cosa mi si sarebbe ritorta contro. Superfluo dire che ho mangiato troppo? Non so più cosa dire. Non voglio pensare. E adesso cosa dovrei fare? Pensare che siano solo i naturali postumi di aver intossicato il mio organismo più volte in meno di 24h e che per il futuro è meglio evitare sostanze che facciano perdere la lucidità (finchè non riuscirò a controllarmi anche in quella situazione) o piuttosto che il controllo che ieri sembravo aver trovato dopo anni non sia reale ma frutto del puro caso? Non lo so. Mi basta un istante per perdermi, distrarmi, non sapere più chi sono e cosa voglio, lasciarmi trasportare dalle cose e non controllarmi...il problema è che non so in nome di cosa. Mi sono divertita? No. Ho fatto qualcosa di buono? No. Ne è valsa la pena? Assolutamente no. Sono stata felice almeno per un secondo? No. Forse è anche che odio gli abbandoni, ma mai quanto i ritorni. Ogni volta raggiungo il mio dannato equilibrio nelle mura di casa ma poi arriva gente da chissà dove e tutto cambia, di nuovo. E io posso restare me stessa o lasciarmi trasportare passivamente dalle persone e dagli eventi; non sempre trovo la forza di fare quel che è giusto. Oggi non l'ho neanche cercata. Dove sono? Chi sono? Perchè devo essere così altalenante? Non potrei fare coerentemente la testa di cazzo priva di qualsiasi controllo e conoscenza di sè sempre, tutti i giorni, dalla mattina alla sera? Così come posso non essere confusa? Perchè a volte sono dio e sembro fare cambiamenti radicali ma poi ho queste ricadute? Qual'è la verità? Io ho davvero capito la differenza tra fame e voglia di mangiare (o meglio impulso ai limiti di un ordine -questione di vita o di morte- di farsi del male ed esagerare) ed è già qualcosa. Ma non sono riuscita per due giorni di fila a comportarmi di conseguenza, neanche due giorni. E ne servivano altri venti per consolidare l'abitudine. Non ci sono riuscita ed il fatto di esserne consapevole -come non lo sono mai stata- non fa che rendermi più stupida. Non me ne frega neanche tanto di numeri, quantità e dell'orribile peso che vedrò domani sulla bilancia: era questione di un lavoro che stavo facendo con e su me stessa, di pura conoscenza e controllo. Non che fosse facile. Ma ho palesemente perso tutto. E le mie due battaglie perse contro la chimica non sono niente in confronto a quelle contro me stessa: la guerra più sanguinosa, scontro dopo scontro. Non esiste più niente...ma tanto suppongo che domani sarà un nuovo inizio. Come sempre, d'altronde.

22 settembre 2012

Riconoscere le cose.

Appena tornata a casa, 72,3kg, CICLO del cazzo e mi sento ancora gonfia (di solito lo ero solo e sempre il giorno prima e poi stop), ritorno fraterno, pranzo quasi- tutti-insieme  ma che bello (in cui almeno ho detto no alle due proposte di pasta e nel complesso non ho mangiato troppo). Poi, per un fortuitissimo caso la mia prospettiva è passata dalla rassegnazione alla famosa cena in famiglia al ristorante peggio con degli amici inutili di mioo padre alla notizia che purtroppo mi sarebbe toccato stare a casa a tenere i cani. Quindi, a casa da sola con accanto quintali di merendine da una parte e la Nutella in dispensa e incalcolabili avanzi del pranzo, tra frittelle, pane e sughi. Alla fine ho mangiato solo la mia zucchina bollita tanto per sport e vaffanculo. In un momento ho addirittura pensato di decidere tranquillamente di mangiare una microporzione di tutte quelle delizie che da una parte ormai tutto era perso e dall'altra le quantità erano così ridotte che i danni sarebbero stati pochi o nulli, le ho messe in un piatto che stavo per riscaldare al microonde. Poi non so cosa mi succede, ma con la stessa -se non minore- facilità del prenderle, ho cambiato idea, svuotato e poi buttato il piatto vuoto. Non è mai successo che io prima di aver già lo stomaco sulla via di esplodere mi sia mai potuta fermare a pensare, non ne ho mai avuto il tempo. Merendine...invece no, non ho mangiato niente. Ad un certo punto credo di aver anche pensato che mi rodeva il culo ad essere l'unica minchiona a casa mentre gli altri fingevano di spassarsela al ristorante mangiando come porci mentre io ero lì tutta sola e quindi di correre alla Nutella. Ma alla fine, una tisana ha riempito quel piccolo vuoto e freddo dentro e fuori, era così difficile? No, ma quanto tempo ho perso. Poi mi sono portata avanti per due ricette (veloci) che dovrei sfoggiare domani mattina per la colazione di tutti ed ho maneggio la famosa Nutella e due barrette di cioccolato fondente, ma nada. Ma questo è niente, perchè io nella mia vita non sono mai riuscita a resistere alla fame chimica. E cazzo se ora lo sto facendo porca puttana. Peraltro con la cucina a due metri da me (no perchè se arriva un'amica x di mia sorella che deve essere ospitata io devo sloggiare dalla mia camera, ed eccomi qui in soggiorno). E questo credo sia davvero miracoloso perchè in questo istante potrei mangiarmi anche qualche fratello. Ma ho avuto il tempo e soprattutto la voglia di farmi una bella tisana calda e in seguito riflettere, altro che svuotare il frigo, magari sboccare l'anima e poi gettarsi nel letto dove si crollerà non appena lo si tocca. No. Ho il tempo di aspettare che l'acqua  si ricaldi, e non è mai successo, anche se lo sento come se fosse naturale per me. Io mi sto amando ed è una sensazione assurda da provare. Ho preso freddo, mi faccio un thè caldo. Ho fame e anzichè digiunare a tutti i costi mi mangio una zucchina, quanto basta perchè quella piccola voglia fosse soddisfatta. E questa dovrebbe essere la normalità, ascoltarsi, essere calmi, pacati e pazienti. Sentire, quindi, se di qualcosa abbiano realmente bisogno o no. Se siamo noi o il nostro corpo o qualunque altra cosa ad aver bisogno di qualcosa. O meglio, capire e sapere quale parte di noi esprimere un desiderio, per poter sapere se sia giusto o meno assecondarsi. Ed è bellissimo. Io non sono mai stata paziente con me, appena sentivo un minuscolo imput lo assecondavo all'istante, senza sapere se avesse senso o potesse essere più un male che un bene. Bisogna essere pazienti con i vari sè stessi. Cazzo non mi ricordo mai nella frase prima di cosa stavo parlando. Ora sembra che io mi sia svegliata, insomma. E non c'entrano un cazzo i disturbi alimentari. C'entra il sentirsi, il conoscersi bene, fino in fondo ed in ogni parte di sè. Depurarsi. Capire l'origine di ogni pensiero o voglia, e provvedere in base ad esso. Non a suo scapito. Non mortificarsi. E sentirsi sereni. Ho bevuto poco (per i miei vecchi standard almeno, ora è un'altra storia), cioè in totale massimo un cocktail o meglio un pò e un pò di almeno tre cockatail diversi (mischiare eh?). E già qui non sono stati mica cazzi per il mio cervellino malato, ma credo siano le canne più che altro. Stavo per scrivere che HO FAME , ma mi rendo conto che non è così. Io ho solo voglia di confortarmi nel cibo -tant'è che non mangerei MAI quanto basta per placare la fame ed essere sazia, ma fino a stare male- perchè tanto ormai è andata oggi e in ogni caso per poi odiarmi domani. La verità è che io avrei voglia di ingozzarmi di cose buone fino a stare male e non sentirne nemmeno i sapori: sapendo che è un autoboicottaggio per fallire grazie alle mie stesse mani, semplicemente decido di non farlo. E basta anche solo riconoscere le cose perchè esse si trasformino da mostruose a inesistenti o perfino a positive. Basta sapere per sentirsi subito più leggeri e sereni. E se si conosce,  in un futuro ben poco lontano si può imparare anche ad eliminare questi istinti deleteri per noi stessi (spesso dettati dall'inconscio), non averne mai più ed essere felici. Meditazione. Il potere della mente è enorme e tutto da scoprire. Decidiamo noi le regole. Che minchia stavo dicendo? Niente, che oggi sono diventata una persona seria e mi sento incredibilmente serena. Che certo penserete, saranno le canne, ma io lo ero ben prima di questa fame chimica o meglio cosa da evitare, quando ho avuto casa libera tutta per me con la cucina strabordante di odori e viste invitanti  di simpatiche pietanze e anzichè mangiare fino a scoppiare non ho fatto niente. Lo ero e lo sono perchè sono diversa. E mi amo. Ed è amabile ascoltarsi. Liberiamoci tutti! Ascoltate. Credo sia il secondo post di degenero in chimica, non male come media. Domani sarà un casino rileggere. Forse è divertente il fatto che gli unici momenti che passiamo insieme io ed i miei fratelli sono le serate fuori a bere, devastarsi e fumare, qualcuno a caso quasi svenire...ma questa è stata una serata diversa. Io mi comporto e di conseguenza vengo trattata da persona diversa. Non sono più la piccola sorellina testa di cazzo. Sono una persona e in quanto tale forse da rispettare, con una sua singolarità e magari cervello e un minimo di maturità. Anche questo è fantastico (forse ora mi sbranerei una merendina, cazzo quanto voglio lo sto per fare  non voglio mai più sbarrare niente, perchè questa patologica voglia non la posso negare ed è parte di me. Ne prendo atto, non la odio, ma mi limito ad accettarla. Tutto qui il segreto, era così semplice... basta davvero la consapevolezza. Quindi anche se una parte di me urla che vuole una merendina e quindi per chissà quale principio finirei col mangiarne ieci, vince un'altra parte, quella razionale, la vera me: io non mangio niente perchè non si tratta di fame, quindi mi sto facendo del bene. The end. Quindi, pensiero "sporco" brama merendine, sappi che io non ti ripudio e non ti odio più, sei mio e ti accetto. Poi non ti cago, ma è diverso)

20 settembre 2012

Genitrici di mezzo, sfogo e stronzate.

peso: 73,2kg
d.a.: bistecca di manzo, fetta di tacchino e bicchiere di latte di soia.

Questa mattina è stata proprio carina. Iniziata al meglio: mi sono svegliata senza troppe storie e dopo aver fatto un bel sogno, ho fatto la mia guida con lo gnocco number three e per la prima volta durante la stessa ho iniziato a parlare con l'uomo seduto al mio fianco -anzichè un silenzio ai limiti dell'imbarazzante, eccetto le urla dell'istruttore di turno- col risultato di non fare nemmeno caso al guidare in sè e dunque stupidi errori. Una volta tornata a casa, come se niente fosse stato il silenzio con mia madre si è interrotto, senza che nessuno dicesse niente al riguardo. Ho assaporato la rara oretta concessami di solitudine a casa, cucinando lentamente e con tanto ammore il sugo alla bolognese, nel frattempo ascoltando musica in pace ed allegria e sorseggiando una tisana, ancora a stomaco vuoto. Mia sorella è tornata. Poi sbadabam, una serie di eventi che mi hanno reso particolarmente triste.

Tutto è partito dalla solita scena che sarebbe improprio definire litigio dei miei genitori: consiste in mio padre che passa dal fare battute e lanciare frecciatine all'alterarsi, litigare e insultare mia madre tirando in ballo tutta la loro vita, con lei quasi sempre in silenzio. Ad un certo punto volevo dare a entrambi dei coglioni, così. Ma non ho detto niente. Ho solo osservato. So solo che è triste, loro sono infelici, stanchi e soprattutto che il loro rapporto orribile si alimenta solo su una serie di fraintendimenti, pregiudizi (specie da parte di mio padre) ed idee radicate e impossibili da cambiare...e non sulla mancanza di affetto. E questo è davvero triste, specie se si tratta dei tuoi genitori. Credo che la cosa che mi abbia ferito di più sia proprio il fatto che non cambia e non potrà mai cambiare niente, che alla fine rimangono sempre allo stesso punto e si rovinano la vita a vicenda, ma che si feriscono -e importa loro- a tal punto da riuscire ad essere ancora così arrabbiati e ripetere le stesse cose da trent'anni. Ma io cosa dovrei fare? I miei tentativi li ho fatti. Cosa devo fare, dire a mio padre che è un coglione perchè non ascolta, non vuole ascoltare e qualunque cosa possa dire o fare mia madre lui resta col suo pregiudizio sbagliato su di lei e quindi è inutile e oltre a questo, che in un istante diventa nervoso e poi incazzato, urla, aggredisce e fa proprio paura, provocando la reazione del silenzio perchè tutto finisca il prima possibile? E fargli notare che tra l'altro, con qualche persona più di altre basta questa aggressività per mandare a fanculo qualsiasi buona intenzione di dialogo? Dire a mia madre che è un'idiota per il suo carattere debole, perchè si arrende e non tira fuori le palle, perchè incassa senza fiatare e lo preferisce al contraddire mio padre? Sarà fatta così, per quanto non lo condivida. Ho pensato su di lei che forse più che depressa sia semplicemente fatta così; infondo io l'ho sempre vista in questo modo, chi mi dice che non lo sia sempre stata di suo, caratterialmente, ovviamente con aggiunte le complicazioni del matrimonio con mio padre e cinque figli da cui non volersi separare? E anche mio padre è fatto così, oh sì. Dopo sessant'anni passati a credere che mia madre gli abbia rovinato la vita e i figli, chi glielo fa fare di mettere in dubbio perfino questo? O cambiare idea sulla persona che ha sposato, su come è fatta -perchè non la conosce affatto- di punto in bianco? Nessuno, tantomeno io...e nemmeno sè stesso, perchè sarebbe insostenibile il peso di accorgersi come se niente fosse che forse è stata colpa sua che era pazzo e si è rovinato la vita a causa di un'idea di persona che non esiste, anche se resta tutto ingiusto. Rassegnazione a parte, una cosa che mi ha colpito è la loro stanchezza. Stanno invecchiando, stanno anche diventando ulteriormente rincoglioniti -se possibile- hanno gli occhi ed il viso stanchi, sono pieni di dolori. E la cosa non mi rattrista perchè sto già pensando alla loro morte (figuriamoci, almeno per altri quindici anni me li dovrò sorbire, gli stronzi), ma perchè erano così anche anni fa, perchè la loro stanchezza non è data dall'età che avanza di per sè, ma solo da tutto il male che si fanno e ricevono l'uno dall'altro tutti i giorni: il fatto che intanto invecchino anche fisicamente mi fa solo pensare che non cambieranno mai. E mi dispiace. Mi dispiace perchè non si capiscono,  non si conoscono, si vogliono bene ma non riescono. Non riescono proprio. Eppure vorrebbero. 

Questo è il motivo per cui ora mi sento triste. Precisiamo, tralasciando i vari eventi di oggi, tra cui la mia successiva dose di discorsetto (vedi anche: insulti) da parte di mio padre che evidentemente non si era ancora sfogato abbastanza, le ore perse per una stupida faccenda burocratica nemmeno conclusa -almeno ho camminato tantissimo- causa scatenante del discorso (peccato che la colpa fosse o come sostiene mio padre di quelle teste di cazzo in giacca e cravatta incapaci e stupide ma raccomandate che non sanno fare il proprio lavoro o/e di mio padre stesso, dato che lui si è occupato di tutta la faccenda per poi all'ultimo mandare me a concluderla) e poco altro di degno di nota. Però ho detto no alla pasta, ai dolci e a qualsiasi altro tipo di carboidrato (e grasso), frutta e verdure comprese. Che culo eh? Proprio una giornata indimenticabile. Fa freddo o almeno io mi sto congelando. 

Anyway, è bastato scrivere due righe di sfogo perchè io sia un pò più serena: sono sicura che un giorno questa tristezza data da rassegnazione e impotenza diventerà qualcosa di neutro e poi perfino positivo. Infondo se una cosa non può cambiare non ha senso rovinarsi l'esistenza per essa, no? E soprattutto, non stento affatto a credere che in un tempo non molto lontano i due vecchi con i loro discorsi da pazzi che non si capiscono ancora dopo trent'anni insieme mi faranno ridere o sorridere, con affetto. Cosa che capita già spesso, ma insomma, il fatto è che fino a poco tempo fa ero convinta che avrei potuto aiutarli a capire, svegliarsi, amarsi e far cambiare totalmente il loro rapporto: probabilmente era quello il mio errore fondamentale. Perchè una speranza delusa non può che far male, basterebbe riuscire ad accettare una situazione e non avere alcuna pretesa di cambiarla, per essere sereni. Arriverò alla serenità, perfino su questo argomento che sembra starmi così a cuore.

E poi ce lo vedo troppo mio padre con l'alzheimer in sedia a rotelle decrepito che rinfacci a mia madre fumante che ottocento anni prima non sia andata trovare sua suocera nonostante le sue richieste e lei che lo ignori e accenda un'altra sigaretta.




Così sarà, così sia: infondo, questa non è la mia guerra. Il problema è che se ho una cosa triste davanti agli occhi tutti i giorni, non posso non sentirmi responsabile e in colpa, semplicemente perchè potrei fare qualcosa per cambiarla ma non riesco. Non è facile nascondersi dietro ad un non è compito mio, ma ci sto lavorando. Yee.

19 settembre 2012

Il futuro è oggi.

Mi fa sempre ridere dire che stavolta qualcosa è cambiata profondamente in me e quindi ce la farò senza ombra di dubbio: l'ho già detto in passato, quindi mi sa tanto del questo è l'ultimo bicchiere di un alcolizzato. Ma lo sostengo comunque, prima o poi i fatti non mi smentiranno. E dopo quest'ultimo post basta paroloni e buone intenzioni in merito, lo prometto: solo numeri e fatti, che saranno dalla mia parte.

Ieri notte ho iniziato la 30 days shred ed è proprio vero che il giorno dopo ti fanno male muscoli che neanche sapevi di avere. Ieri non ho mangiato chissàcosa e mi sono mossa, ma la bilancia oggi ha segnato un bel 74,1kg. Stamattina ero particolarmente gonfia -già a poche ore dal risveglio ho notato che lo ero di meno, misteri- e magari domani il ciclo potrebbe decidersi ad arrivare...ma non voglio giustificarmi perchè avrei potuto benissimo mangiare molto meno. Dato il trauma del mio peso, oggi non ho mangiato niente di niente e non solo ho camminato tanto, ma ho fatto sempre le scale a piedi, come se per me fosse naturale (darmi della pigra è eufemistico); e non abito mica al terzo piano. Sono sicura che domani avrò una bella sorpresa sulla bilancia, stavolta in positivo. In realtà credo di essermi nutrita di pura, spontanea, immensa e semplice rabbiaOggi sono uscita di casa ed ho affrontato il mondo nonostante quel numero, oggi ho annunciato a mia madre fin dal mattino che non avrei mangiato nulla e così ho fatto, rispondendole semplicemente niente alla domanda sul cosa volessi per pranzo e cena. Alla mia risposta la sua reazione facciale è stata come se le avessi dato della puttana, anzi, sicuramente peggiore [giusto per rendere l'idea di come per lei il cibo sia l'unico modo di dare amore, e se lo rifiuti ciao]. Ah, dimenticavo che da un paio d'ore non ci parliamo più, lei ce l'ha con me ed è incazzata. Grazie per l'ulteriore aiuto alla mia perseveranza, dolce mammina. Domani tornano i famosi fratelli e mia madre -totalmente incapace di organizzare e pensare a qualsiasi cosa, di solito- si è addirittura scritta su un foglio cosa preparare loro "di buono", pasto dopo pasto. In queste occasioni, pur avendo fissi i miei buoni propositi ero solita cedere e lasciarmi convincere almeno a degli assaggi, per poi finire ad abbuffarmi per i sensi di colpa. Bene. Non adesso, mai più: ho già pensato a cosa mangerò io e lo farò. E poi il fatto che mia madre mi odierà al rifiuto delle sue rarissime fatiche in cucina -quando tipo dirò no alle lasagne- ovviamente mi diverte ancora di più. 

Qualche commento in particolare (tipo quello dichiarante amore ) mi ha quasi commossa, grazie davvero a tutte, una per una. Ho voracemente letto i vostri aggiornamenti, al solito, ma ora sono stanca morta ed ho da fare, quindi passerò domani a ricambiare.


Dimenticavo: bentornata, amata sensazione.
Resta con me.

18 settembre 2012

Winter, I'm coming.

Mi sfugge il senso del precedente post, o al limite di questo. In pochi istanti è nata in me la voglia di farcela e di cambiare. Pura e semplice voglia, desiderio sfiorante la necessità, niente di più e niente di meno. Forse avranno contribuito i nuovi occhiali enormi e neri, che fanno molto nerd-hipster...sono solo occhiali, lo so, ma non essendoci abituata la mia immagine mi appare diversa. Più probabilmente è la stagione che cambia.  




L'inverno arriva, sento freddo, il buio arriva più  presto del solito e rimangono solo le -più o meno- calde e aranciate luci di casa, ho il naso congelato, forse domani pioverà e si apre la stagione dei thè bollenti pomeridiani (non che ne abbia mai fatto a meno anche ad Agosto). Pur essendo già capitati giorni freddi alternati al rinnovato caldo, ora il buio precoce sembra volermi dire che davvero l'estate è finita e quindi devo darmi una mossa: inevitabile associare questo cambio ad una rinnovata e degna Signora Me Stessa. Non solo a livello di immagine, nuova me e basta. 


Mi è addirittura -e per la prima volta nell'ultimo ventennio- venuta voglia di cambiare il mio look, essenzialmente di compiere il passaggio da teenager ribelle e  un pò confusa con pantaloni strappati e anfibi ad uno stile definibile carino, seppur secondo i miei gusti e ben lontano dal vestirsi eleganti. [Che poi, riflettendoci, sono sempre stata poco inquadrabile ed etichettabile, un ibrido, abbinando sempre a caso cose che non c'entravano una mazza fra loro, di diversi stili (e no, il risultato non è mai stato interessante e/o nuovo, solo pessimo) o vestendomi in modo totalmente diverso a seconda di come mi girava.] Oltre alla tipica guerra al conformismo (stronzate, ora lo so), comunque mi sono sempre dovuta o almeno voluta limitare con l'abbigliamento, optando per cose scure e anonime e sentendomi ridicola in altri panni...e poi il nero snellisce. L'immagine qui è un esempio di ciò che mi piacerebbe, si tratta in minima parte di cambiare tipo di vestiti, grossa di rivoluzionare i colori. Ora ho voglia di essere coerente, dentro e fuori, ergo cambiare; questo è solo uno stupido e superficiale dettaglio, ma è un fenomeno storico e quindi degno di nota. E lo dice una convinta che sarebba arrivata a novant'anni con le All Star ai piedi, per dirne una, quindi credeteci.

Basta sorvolare, rimandare, tempi morti, pigrizia sparsa e momenti liberi: tra poco inizia anche la scuola, oltre ad altre attività. Sembra un promemoria che mi ricordi che ho poco meno di due settimane di introduzione a quello che spero si rivelerà essere il migliore anno della mia vita. E quanto adoro i promemoria? Mi salvano la vita, che la mia memoria è quantomeno scarsa. Ma non voglio essere ipocrita o omettere niente, perchè in realtà oltre alla mia persona e alla mia apparenza -compreso e sottinteso il dimagrire- la cosa che più mi preme risentire è quella sensazione. Sensazione avvertibile anche pesando più di 70kg ma che sarebbe a maggior ragione fantastico sentire come se fosse giusta e dovuta, essendo sottopeso, con coerenza (no perchè forse non l'ho mai detto, ma avvertire certe sensazioni da grassa e dopo soli pochi giorni di sforzi mi è sempre sembrato immeritato, per quanto splendido).


Mi riferisco a cose che ben tutte conosciamo, come tremare, avere sempre freddo ed in particolare mani e piedi congelati causa circolazione, la testa che gira come minimo, sentirsi vuoti, sentirsi giusti, sentirsi puri, essere pallidi e perennemente muniti di occhiaie, essere più che attivi, essere forti, essere unici, essere felici, essere completi, essere divinità, avere la mente che è stranamente una bomba e -last but not least- sentire piano piano il proprio corpo cambiare, potendo toccare e assaporare ogni sera un nuovo frammento di osso -di solito congelandosi con le proprie stesse mani. 

Ma soprattutto, sentirsi più vicini a sè stessi. Sentirsi sè stessi.

E niente, con foto allegate che spero riescano a dare l'idea della mia idea (a parole non riesco mai a non essere così terra terra, tantomeno poetica o trasmettere sensazioni), concludo questa condivisione di voglia: non vedo l'ora di arrivare a me stessa.


Giorno inutile e grigio, si può dire?

Appena pesata: 72,7kg. Vicina ai 70kg di nuovo...vicinissima ai 73kg, di nuovo. Non so perchè e come, ma vorrei spararmi. Strano eh. Forse ha anche senso di non contare solo le calorie in sè ma considerare il tipo di alimento che si mangia, e certo, essenzialmente frittelle dolci non erano il massimo. Bene. Oltretutto correre a quanto pare non piace al mio corpo quanto mangiare poco o niente: così sia. Oggi mi impegnerò come non mai e prometto che stasera la mia pancia brontolerà, così forse non andrà tutto perso. Ma la mia positività ha subito un duro colpo. Ma che ci posso fare, a parte tirarmi su? Nulla. Inizia così questo giorno di merda.

Alle 9 avrei la guida e dovrei perdere un'ora della mia vita (grazie ad un'altra persona x) a fare un cazzo e sempre le stesse strade e cose con l'istruttore diverso di turno...inutile dire che non ho voglia nemmeno di uscire di casa, in questo stato? Ecco, intendevo esattamente questo come comportamento regressivo infantile: avere degli impegni e disdirli all'ultimo per cazzate come l'essere ingrassati e ansiosi, che sia comunicandolo all'interessato o addirittura sparendo senza dare notizie e tantomeno spiegazioni. Pensavo di aver smesso di farlo, ma se oggi mi decido sarebbe la seconda volta in neanche un mese che lo faccio. E pensare che lì all'autoscuola sono convinti -a quanto dicono le loro battute- che io abbia saltato le guide per chissà quale ragazzo di turno o bravata con gli amici. Certo.

O almeno, questa è la scarsa voglia di vivere del mattino...se seguo i miei piani, stasera mi sentirò di nuovo un cazzo e mezzo (espressione di mio padre).

d.a.
c: latte soia (60)
s: mela (?)
p: un pò di riso (?)
c: pochissima pasta, una banana (?)

14:15 Mh. Il ciclo resta sparito, eppure diverse volte si è presentato il chiaro segnale che farebbe presagire il suo arrivo -(tette dure e un pò più gonfie). Mi chiedevo: ma non è che magari ho avuto/ho una specie di ciclo imploso al mio interno, in qualche modo senza lasciare tracce? In tal caso sarei chiaramente piena di litri di sangue e ulteriori liquidi, che si sa, pesano. Dovrei scrivere il libro Le più improbabili, assurde e disparate ipotesi per giustificare l'ingrassamento.

19:49 Alla fine niente cena saltata. Non ho mangiato troppo, di per sè (specie in confronto a ieri) peccato che fossero essenzialmente zuccheri, dalla frutta alla pasta. Almeno sono andata in bagno (a dispetto di ieri) e in teoria domani dovrei pesare un pò di meno, infine credo proprio che correrò un pò, speriamo bene.

17 settembre 2012

Il tuo diploma in fallimento è una laurea per reagire.

Stamattina 71,2kg e ne ero felice. Affrontata l'orribile commissione in banca (che tra lei e le temibili Poste non so cosa mi metta più ansia), preparate delle frittelline alla cannella per Psyco, passata alla camminata e salitonassurda per andare dalla suddetta psicopatica  che oggi è addirittura riuscita a farmi arrabbiare -e farlo perfino emergere dal mio modo di risponderle, cosa mai successa - pancia che brontolava tutto il tempo, felicità, torno a casa e...BUM, dopodichè ho dormito fino alle 20 di sera, perlomeno sognando come un porco.


Per bum intendo qualcosa di vicino ad un'abbuffata, che fortunatamente non lo è stata per due caratteristiche fondamentali: 1) introito calorico (oggi esagerando -non ho idea di come contare quelle cosine deliziose, ma sono fritte e piene di zucchero- direi al massimo1500kcal); 2) fascia temporale: anzichè mangiare ininterrottamente dalla mattina alla sera -anzi pure di notte, spesso- il tutto si è focalizzato nell'orario di pranzo e da lì non ho più mangiato assolutamente nulla. Se anche fosse un'abbuffata, non mi interessa,  perchè quantomeno è cambiata la mia reazione ad essa: non più piangersi addosso, voler morire e imbottirsi di sonniferi e lassativi, ma decidere di rimediare con tranquillità. Quindi, a parte lo sforzone -più simbolico che altro, giusto per dimostrare a me stessa che oggi avrei agito- di correre un paio di minuti subito dopo il pranzo disastroso (smaltendo 50kcal ridicole, cioè nulla, per rendere l'idea), ora che sono bella riposata e non ho nulla da fare, mi dedicherò all'attività fisica. Correrò, farò qualche esercizio sparso per i muscoli e credo proprio che inizierò la 30 days shred, yee.

[p.s: più tardi passerò da voi, che tanto la notte è lunga. Grazie per l'appoggio ed i commenti, come sempre.]

Oltre al dimagrire di per sè, ho proprio voglia di riprendermi i benefici dello sport, perchè so quanto sia maledettamente bello affaticarsi, sudare e poi sentirsi fieri di sè nonchè vedere i propri miglioramenti, oltre all'immensa valvola di sfogo-scarico che rappresenta l'attività fisica. Ma se mi fermo per troppo tempo, poi succede sempre che la pigrizia mi blocca e/o penso che non ho più l'età (ergo di non farcela più). Ma non è così. Dovrei dimagrire nel frattempo, fumare molto meno ed allenarmi, stop.

E basta, domani il verdetto lo darà la bilancia, come sempre.

Domattina mi aspetta la guida e poi dovrei passare a ritirare i famosi occhiali (dato che oggi pomeriggio dormivo alla grande); e poi oh, data la imperterrita dispersione del ciclo -non che mi manchi eh- credo proprio che chiamerò quella dannata ed inutile ginecologa.


Avrò quello che merito, è solo questione di tempo...e, ovviamente, di sforzi. 

16 settembre 2012

Qualcuno mi ha drogato di allegria.

Sticazzi, è bastato un giorno senza bilancia per poter sorridere stamattina nel vedere un numero inaspettato: 72kg precisi ♥ Che fanno sempre schifo, ma oh, almeno è una via di mezzo tra i 70kg di una settimana fa e i 75kg minacciosamente vicini. Oggi solo proteine, che in teoria mi faranno dimagrire con il pro di poter mangiare senza problemi e conteggio di calorie (non oltre i limiti umani, ovviamente).

Bon, è domenica e dovrò solo guidare almeno due ore con mio padre, come settimana scorsa. Spero che andrà bene, ma infondo non può essere peggio dell'altra volta. Credo. Ed io dovrei essere migliorata, anche se mi sfugge in nome di quale  principio, non avendo fatto altra pratica. E poi ODIO quella macchina enorme, difficile da guidare e di dimensioni assurde, sia in lunghezza che larghezza. Ma il consiglio di mia madre di iniziare con la sua piccola, tenera e gestibile macchina è stato ignorato.

Mi aspetta una settimana pienissima tra Psyco, guide, almeno tre/quattro commissioni (di cui due mostruosamente burocratiche) -se riuscirò a prenotare- massimo sabato farmi il tatuaggio ed eventualmente prendere appuntamento con una ginecologa x, dato che dopo il 60° giorno senza ciclo mia madre si è decisa a pensare che sia il caso. E dimenticavo, settimana in cui verranno qui ben due miei fratelli -su tre che sono sparsi in giro per il mondo; quindi non mi dispiacerebbe essere decente anche per loro e le eventuali uscite insieme. Avrò anche e finalmente i miei occhiali♥ 
  • In ogni caso e al di là di codesti elementi, devo arrivare alla fine di questa settimana avendo salutato quel fottuto 7: sicuramente non peserò mai 65kg (che da oggi sarebbero -7kg), ma anche solo 68-67kg non mi farebbero certo schifo eh.
   ~
20h37 Ahh che bello, il giorno di sole proteine mi fa sentire tanto come un bambino ciccione che entra in un negozio di caramelle in cui può darsi alla pazza gioia e impazzisce, anche se infondo anche contando le -chimicamente- inutili calorie non sarebbero troppe.

Non so se vi ho mai parlato di un aspetto di quel pazzo che è mio padre, che da quando sono nata mi assicura che l'anno prossimo ci trasferiremo nel posto -rigorosamente estero- x con annessi e articolati piani. Anyway, il nuovo piano -almeno del 16/09- prevede che IO (ndr, in nessun piano precedente io sono mai stata considerata troppo, figuriamoci essere addirittura colei su cui si fonda il progetto familiare! Ma che ci volete fà, il destino ha voluto che gli eroi di casa alias fratelli maggiori siano irrimediabilmente diventati teste di cazzo inaffidabili) l'anno prossimo mi trasferirò in Spagna, da sola, inizierò lì l'università, imparerò lo spagnolo e l'inglese, mi inserirò e l'anno successivo mio fratello -se non mio padre stesso, se Dio gli concederà la pensione e nessuna nuova legge sopraggiungerà- mi raggiungerà ed inizieremo a diventare testualmente piccoli imprenditori aprendo un localino e continuando a studiare. Ora. Ovviamente sarebbe fantastico di per sè, non pensando a piccoli ed inquietanti dettagli, non ultimo quello che di solito sono solo parole. Vedremo, vedremo.

A volte mi nausea e rende perplessa l'essere così presa bene (come direbbero i giovani), ma amen. No è che non sono solita andare in giro a piazzare stelline e cuoricini. Brr. E poi l'implicita legge che parla del famoso fondo da toccare per poter risalire al meglio, la rispettiamo tutti, che si voglia o no.

Non è entusiasmante l'idea di cominciare la settimana con una commissione per cui dovrò andare in banca (hate) e forse un ennesimo tentativo culinario che mi permetterebbe di portare dei dolci con cui depistare Psyco, che vedrò domani mattina dopo l'ultima buca. Ma vabbè, si fa quel che si può 

d.a.
c: latte
p: salmone
m: uovo sodo
c: bistecca

15 settembre 2012

Trallallero trallalà.

Oggi ho categoricamente evitato la bilancia: a che pro lasciarsi condizionare da un numero orribile? E poi ieri ho anche letto da qualche parte che per valutare i reali danni di un'abbuffata bisogna pesarsi due giorni dopo l'accaduto  (non che fosse un mistero, dato che servono qualcosa come 7000kcal per ingrassare realmente di un kg -e io al massimo sono arrivata a 2000kcal).
  • Non pesarsi, non guardarsi, testa bassa e bocca chiusa: questo è il programma di oggi, forse anche di domani. 
  • La cosa che mi fa più ridere e non capisco è come diavolo si possa essere così disperati e dopo qualche ora risvegliarsi un'altra persona. Ma forse questo lato ilare di me non vien per nuocere. 
  • Diciamo che mi sono fatta un bel sonno ristoratore ed al risveglio -contrariamente al solito, quando c'è l'indelebile sensazione che tutto sfugga di mano- ho detto no al pranzo, che oggi non mi sembra un bel giorno per esplodere. 
  • Tra dieci minuti uscirò per la lezione di pianoforte, non so nulla e oltretutto peso almeno 3/4kg più della volta scorsa, una settimana fa, ma non importa: c'è il sole, sono positiva ed ho lo stomaco vuoto. 
  • Un sincero e sentito grazie a Valentina, che è davvero una bella persona e soprattutto ha capito come vivere al meglio la sua vita ed esserne felice: nel caso non la conosceste, passate dal suo blog, ne vale la pena. 
Adiòs bitches (in realtà parlo con me, per carità).

14 settembre 2012

Non è vero che non ce la faccio più.

Vero è che voglio uccidermi, è vero che è un inferno, è vero che mi faccio schifo, è vero che mi odio, è vero che mi faccio del male mentalmente, psicologicamente e pure fisicamente -quando lo stomaco trema e invoca pietà, affinchè il supplizio finisca. Ma per quanto io lo possa pensare fino alla pazzia e ad un impercettibile istante dal compiere un gesto estremo -l'ultimo, per intenderci- non è vero che non ce la faccio più. Perchè ogni giorno dopo è la stessa storia e ricomincio dall'inizio, come se niente fosse mai successo. Dio quanto mi odio. Se tanto decanto la coerenza, allora perchè non mi sparo? Perchè mi è indifferente. Perchè non ho il coraggio di vivere, ma nemmeno di morire. O meglio, non vedo differenza tra le due cose e l'inerzia mi àncora qui. Non ho il coraggio di fare niente. Non ho il coraggio di non farmi del male e scoprire cosa mai potrebbe succedere. Non so cosa significhi, è la sola cosa che conosco ed ho sempre conosciuto. Mi odio, ma non riesco a interrompere questo circolo vizioso, mai. Ed è terribile. Io sono un cane, ma non mi limito a inseguirmi la coda: io la mordo, la faccio sanguinare, ne strappo via i pezzi, la mastico, la ingoio, mi affogo con essa, provo perfino a vomitarla. Ma poi ricresce, sempre. E sono un cane, non una fottuta lucertola del cazzo. E le lucertole perdono la coda a causa d'altro e altri, non sono così stupide da strapparsela via da sole. Però devo avere anche almeno un paio di vite, forse c'entro con i gatti. Un bell'incrocio di merda, insomma. Davvero io non ho parole: è come se viveste per amore, trovaste la vostra anima gemella, la amiate e siate amati, ogni giorno l'amore fosse sempre più palpabile, sorprendente e bello...e poi così, all'improvviso, senza neanche un motivo, uccideste la persona amata. Voi uccidereste quello che vi tiene in vita e che avete faticosamente trovato, distruggereste il costruito da voi stessi. Che diavolo di senso può mai avere? Il problema è che le persone hanno solo una vita, ma il mio amore pur venendo puntualmente distrutto, si rigenera. Per poi essere distrutto di nuovo. Questa speranza mi fotte. Se la storia finisce sempre così, mi verrebbe da dire all'assassino innamorato allora di spararsi lui e non rompere i coglioni. Ma non cambierà mai niente, come non è cambiato fino ad oggi. Se giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese e anno dopo anno il finale è sempre questo, perchè, chi o cosa dovrebbe cambiarlo? Tutto così palesemente inutile e senza via d'uscita, eppure non riesco ad accettarlo o rendermene conto davvero: non lascerò il mio cuore sotto terra. Finchè saprò che esiste anche una sola possibilità, io ci provo a riportarlo in vita. Anche se lo ucciderò di nuovo: io resto un'assassina. Stupida, ma pur sempre un'assassina. Adesso vorrei farmi tanto di quel male che penso nessuno possa averne idea. Male fisico, palese, dolorante, sanguinante e che lasci il segno. Non perchè io non mi sia già ferita oggi, ma perchè è tutto così invisibile, represso e impresso al mio interno che a volte dubito io stessa dell'esistenza di questo dolore. Magari sono pazza. Ho bisogno di prove. E se non esiste questa opprimente sofferenza, ecco, almeno i tagli sono belli visibili, lì e non li tocca nessuno. E poi domani al risveglio potrei sentirmi serena e normale, a tal punto da dimenticarmi di oggi: anche la rimozione mi fotte. Io devo ricordare ogni minima virgola, o continuerò a ritrovarmi sempre qui. Le cicatrici mi sembrano un bel post-it, non che io non sia già piena di promemoria. Forse dipende solo dal colore dell'evidenziatore, ecco: vogliamo mettere un fucsia acceso contro un giallino spento e scarico? Refresh.

Non perdo poi tanto pelo, tantomeno il vizio.

Peso: 73,3kg, sì, sto praticamente scomparendo. Ma non importa, perchè oggi mi limiterò a bere sei bicchieri di latte, domani peserò 72kg e qualcosa e così via, "fino al 70 e oltre".

  • Stamattina ho finalmente fatto la guida per cui ero un pò in ansia, con nientemeno che il terzo istruttore diverso (su cinque guide totali); sorte ha voluto che la mia lezione di pianoforte sia stata spostata a domani: ottimo perchè oggi non ne avevo proprio voglia, pessimo perchè mi da sui nervi avere simili impegni inutili anche il sabato. 
  • Sono bastate due persone a farmi girare profondamente le palle ed in un momento appena passato entrambe si sono concentrate nella stessa patetica scenetta per darmi il colpo di grazia: la vita è sempre ironica, che bello avere qualche certezza.
  • Mia madre. Per prima cosa ho letto la sua pietosa lettera che è solita scrivere quasi ogni giorno al fratello in carcere (ahah, non ricordo se ne avevo mai parlato, ma dovrò farlo perchè questa storia è proprio esilarante) ed ha scritto che sta malissimo ma tanto è troppo brava a nasconderlo e nessuno si accorge di niente, dato che lei conosce così bene il dolore e non sopporterebbe che chi ama stesse male a causa sua. Ma ehi, aspetta un momento. Non sono  io  l'unica fottuta persona su sei in famiglia (escluso il vasto mondo dei suoi cari, compresi i parenti, tra cui per esempio, il tuo caro fratellino) che neanche un mese fa ha cercato di fare qualcosa passando la notte sveglia solo per scriverti una dannata lettera che poi ho fatto leggere a tutti, nominando la parola depressione o ogni altra fottuta ipotesi possibile, dicendo che è evidente che non stai vivendo e non sei felice, nonchè il fatto che tutti ce ne rendiamo conto da quando siamo nati ma nessuno ha mai avuto il coraggio e/o l'interesse di dirti niente, ma che ora è arrivato il momento di piantarla e risolvere i tuoi problemi? Già, ero proprio io. Chissà se almeno il giorno della  famosa dimenticata lettera hai mai parlato di me al tuo fottuto fratello merdoso. Non credo proprio. E così, nessuno si accorge di niente e tantomeno del tuo profondo dolore, stai di merda e sei troooppo troppo brava a riconoscere il dolore. Temo di non essere l'unica ad aver bisogno degli occhiali, in tal caso. E soprattutto, quindi le tue risposte dopo la lettera altro non erano che una farsa: ti stai solo impegnando un pò di più a nasconderti. Ma fai così schifo che non sai nemmeno recitare. Non l'hai mai saputo fare. Ed io stupida che pensavo che almeno con l'esperienza decennale saresti potuta migliorare, figuriamoci. Gli occhiali li porti già, ma resti accecata dalla tua stessa idiozia. Ma va bene così e poi tanto ho passato la fase adolescenziale in cui pensavo falsamente di odiarti o esserti indifferente: so che non è realmente così. Ma non preoccuparti, mi sto impegnando per rendere questo desiderio realtà. E tu per la prima volta nella vita mi stai aiutando, grazie. 
  • Poi, il suo amato maschio figliolo, mio coetaneo (anche se dimostra almeno dieci anni in meno, cerebralmente parlando): banali questioni di rispetto e interesse per gli altri, il problema è che lui nemmeno se ne rende conto, non capisce e addirittura osa incazzarsi. In questo momento starà sicuramente raccontando a qualche amichetto quanto io -non solo io però, tutto il mondo, of course- rompa i coglioni, poverino. E mia madre nei suoi confronti? Oh, niente di niente. 
  • La scenetta appena passata consisteva in lui incazzato di suo dopo la giornata scolastica, che quindi rispondeva malissimo a mia madre e sbatteva le cose, lei che diceva stronzate in serie e anzichè arrabbiarsi e pretendere rispetto quasi si scusava con lui "se lo faceva irritare". Anche quel quindi...mi pare che io nemmeno a dodici anni me la sia mai presa ingiustamente con qualcuno solo perchè ero nervosa di mio, mai

Ma io sono la piccola testolina di minchia infantile di casa, che ci posso fare?

  • Oh ecco, oltre al danno la  beffa: oltre alla lezione di pianoforte a cui mi accompagnerà-riprenderà mio padre (ergo, viaggio in macchina, parole parole parole e rotture di coglioni)  vuole che io passi anche la serata con lui ed i suoi amichetti cinquantenni. Fantastico. Ma visto che la vita è divertente, mi ha anche appena scritto che mi farà sapere se mangeremo anche una pizza prima della serata. Perfetto. 

Ma morite tutti, per favore. Aggiornerò, sperando che l'elenco di stronzate che nutrono la mia voglia omicida non cresca troppo.

13 settembre 2012

Parrucchiere virtuale, anche se al solito la stronza di turno non è riuscita a fare quel che avevo chiesto.        

             una volta per tutte, fino in fondo 

Non so esattamente cosa mi sia preso, ma ieri ho deciso che ne ho ufficialmente le palle piene di tutto questo. Forse poi non avrei più niente, ma non mi interessa. Voglio, una volta per tutte e ad ogni costo  sfoggiare il bel numero di chili che mi spetta. Senza se e senza ma, subito. Sono stanca di tutto questo. Ma d'altronde sono nata stanca eppure ogni volta mi ritrovo al punto di partenza, con la poca energia sufficiente per ricominciare. Ma prima o poi -anche solo per puro culo- potrei anche rivelarmi stufa davvero ed agire di conseguenza. Spero solo che questi giorni passino in fretta. Farò in modo che passino in fretta.


Tanto per cominciare -perchè io sono per i piccoli passi- 3kg mi separano dalla cifra con cui mi reputavo decente un paio di giorni fa (70). Poi, da lì, scendere sarà un piacere. Quattro giorni per tre miseri chili: una passeggiata.

12 settembre 2012

Battle is not over, even when It's won.

A volte bisogna solo rassegnarsi alle cose. Mi rassegno al secondo post.

Credo che la vita sia strana. O almeno, ci piace credere che sia così. L'evoluzione post-nascita dei miei pensieri è ridicola: da bambina -come chiunque, d'altronde- vedevo tutto in modo estremamente semplice, poi ho passato l'estenuante e forse prematura fase in cui tutto mi sembrava così intricato e profondo da risultare senza via d'uscita, almeno per la nostra comprensione. E ora, alla mia veneranda età, cosa penso? Che tutto sembri complesso ma la verità -certamente da sviscerare di volta in volta, ben nascosta- sia banalmente semplice, così tanto che ci sarebbe da piangere. Quindi, più cresco e più regredisco ai miei idioti pensieri infantili, ottimo. Ma direi che a parità di idea, è cambiata la mente di chi la sostiene: un conto è l'inesperienza, un altro la consapevolezza. La conclusione è che o tutti gli infanti del mondo sono dei fottuti geni oppure sono solo io che sono un'inguaribile cazzona.

Ma ora non mi interessa saperlo, perchè è bello ogni tanto lasciarsi sopraffare dall'arrufatezza apparente di ogni questione. Ed è faticoso sbrogliare la matassa del gomitolo della vita, delizioso perdercisi dentro. Ergo, con la tipica bocca aperta di un bambino stupito -anche se la realtà mi vede più vicina alla medesima bocca, ma di un vecchio paralizzato- penso  oh  quando qualcuno che amo canta  un giorno credi vada tutto bene e l'indomani vorresti ucciderti. E viceversa. E sembra così vero. E la mia squallida-mente prova a partire con i miliardi di quesiti che necessariamente sorgono con una verità come questa. Ma se sono troppo pigra, lo sono anche per seguire i suddetti pensieri, come per smontarli e capire che è solo una bugia. Secondo me il fatto è che siamo tutti dei maledetti pazzi e ci divertiamo così. Ma perchè, ci annoiamo così tanto? Si tratta solo di un modo come un altro d'ingannare il tempo? Dico io, facciamoci una partita a carte, piuttosto. O è solo fantasia? Bisogno di sentirsi più grandi di quel che si fa e quindi si è? Non sarebbe poi così impossibile, in un mondo la cui prassi è mangiascopalavora. Forse è che il nostro potenziale umano è fin troppo sproporzionato alla vita che stiamo conducendo. Ma potrebbe mai esserci di più, adesso? Ogni tanto è carino il non sense. Non ho detto ancora niente, ma credo sia comunque colpa dei tre litri di limonata ghiacciata.



Quindi me ne resto qui con quell' oh  amante di un punto esclamativo (forse sposato con un punto di domanda) e mi godo la pacchia. 

Monday's air...

Gli insoliti sbalzi di peso -esagerati perfino per me- mi hanno fatto in qualche modo rinsavire. Per sbalzi intendo dire che in due giorni sono ingrassata di 4,7kg e in uno ho perso solo 1,4kg: risultato di 73,9kg stamattina. Rieccoci insomma, l'applauso me lo sono già fatto.

Mi fa ridere che dovrò aggiornare di nuovo gli obiettivi di peso dopo che mi ero stabilizzata per settimane sul 70-71kg. Ma almeno mi è servito a dirmi ma che stai facendo? 

Sono serena perchè sono tornata più forte che mai, oggi berrò solo limonata fredda -digiuno depurativo- e fosse l'ultima cosa che faccio, io in questi cinque giorni prometto che rivedrò il 70kg tondo.

Stamattina -ne sono consapevole- come non succedeva da tempo sono ritornata ad un comportamento infantile, ma non lo prendo come un   "oddio allora non ero cambiata veramente e mi comporto ancora da dodicenne, altro che essere maturata!"   ma giusto come un tentativo di regressione lungo il percorso di crescita: presumo che capitino. In termini pratici, stamattina sono scappata da un impegno  (appuntamento con Psyco)  senza alcun motivo all'infuori della mia rinnovata obesità, vedi anche paura&ansia. Poi certo, non è che io stia proprio una favola, specie il mio povero stomaco che non fa altro che tremolare da ieri, poverino.

Ma forse più che di blando tentativo infantile si trattava solo dell'assoluta esigenza di prendermi un giorno tutto per me, tra digiuno e soprattutto fare il punto della mia vita. E questo è il mio programma di oggi. Quanto adoro programmare di fare programmi.

Odio essere così dettagliata e prolissa (ed ho anche rivisto e tagliato delle cose, figuriamoci) per parlare solo di numeri o altre stronzate, ma amen. Non è che ci sia molto altro di cui parlare, oggi.

Ah, ieri il mondo mi ha fatto un favore: come era sempre successo mi aspettavo i soliti 20 000 auguri scritti sulla bacheca di facebook da persone varie ed eventuali, dalla dubbia utilità. Invece mi sono dovuta ricredere sul genere umano, ed è una cosa WOW. E per non meritarti nemmeno lo sforzo di scrivere impersonalissimi auguri in serie quando fb ricorda che anche tu compi gli anni...cioè,  devi proprio stare sul cazzo alla gente.  E certamente il mio ignorare le comuni ipocrisie -ed anche le persone stesse- mi ha aiutato a raggiungere questo punto.

Aww, so love 

11 settembre 2012

Happy birthday to me.


Risponderò ai commenti più tardi, che ora sono sulla via dell'ebbrezza. Oggi è il compleanno più stupido della mia vita. Non il più brutto, solo il più stupido. E ciò è triste.

Lavare via l'ipocrisia dalla propria faccia per stenderne un nuovo strato più convincente.

Oggi davvero dovrei spararmi -e i numeri della bilancia non aiutano- ma dopo mesi di astemia l'alcool mi terrà in vita, non temete. Mi chiedo sempre perchè ho smesso di bere, cazzo. Se alla fine sboccassi l'anima sarebbe anche carino. Vaffanculo  a tutti, come sempre, ma mai quanto a me.

Cifra tonda e questa volta sarà tutto perfetto, vero? Da quanti anni è che al mio prossimo compleanno mi farò il regalo migliore? 

L'anno prossimo dai. Ops, finirà il mondo. BANG.