14 settembre 2012

Non è vero che non ce la faccio più.

Vero è che voglio uccidermi, è vero che è un inferno, è vero che mi faccio schifo, è vero che mi odio, è vero che mi faccio del male mentalmente, psicologicamente e pure fisicamente -quando lo stomaco trema e invoca pietà, affinchè il supplizio finisca. Ma per quanto io lo possa pensare fino alla pazzia e ad un impercettibile istante dal compiere un gesto estremo -l'ultimo, per intenderci- non è vero che non ce la faccio più. Perchè ogni giorno dopo è la stessa storia e ricomincio dall'inizio, come se niente fosse mai successo. Dio quanto mi odio. Se tanto decanto la coerenza, allora perchè non mi sparo? Perchè mi è indifferente. Perchè non ho il coraggio di vivere, ma nemmeno di morire. O meglio, non vedo differenza tra le due cose e l'inerzia mi àncora qui. Non ho il coraggio di fare niente. Non ho il coraggio di non farmi del male e scoprire cosa mai potrebbe succedere. Non so cosa significhi, è la sola cosa che conosco ed ho sempre conosciuto. Mi odio, ma non riesco a interrompere questo circolo vizioso, mai. Ed è terribile. Io sono un cane, ma non mi limito a inseguirmi la coda: io la mordo, la faccio sanguinare, ne strappo via i pezzi, la mastico, la ingoio, mi affogo con essa, provo perfino a vomitarla. Ma poi ricresce, sempre. E sono un cane, non una fottuta lucertola del cazzo. E le lucertole perdono la coda a causa d'altro e altri, non sono così stupide da strapparsela via da sole. Però devo avere anche almeno un paio di vite, forse c'entro con i gatti. Un bell'incrocio di merda, insomma. Davvero io non ho parole: è come se viveste per amore, trovaste la vostra anima gemella, la amiate e siate amati, ogni giorno l'amore fosse sempre più palpabile, sorprendente e bello...e poi così, all'improvviso, senza neanche un motivo, uccideste la persona amata. Voi uccidereste quello che vi tiene in vita e che avete faticosamente trovato, distruggereste il costruito da voi stessi. Che diavolo di senso può mai avere? Il problema è che le persone hanno solo una vita, ma il mio amore pur venendo puntualmente distrutto, si rigenera. Per poi essere distrutto di nuovo. Questa speranza mi fotte. Se la storia finisce sempre così, mi verrebbe da dire all'assassino innamorato allora di spararsi lui e non rompere i coglioni. Ma non cambierà mai niente, come non è cambiato fino ad oggi. Se giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese e anno dopo anno il finale è sempre questo, perchè, chi o cosa dovrebbe cambiarlo? Tutto così palesemente inutile e senza via d'uscita, eppure non riesco ad accettarlo o rendermene conto davvero: non lascerò il mio cuore sotto terra. Finchè saprò che esiste anche una sola possibilità, io ci provo a riportarlo in vita. Anche se lo ucciderò di nuovo: io resto un'assassina. Stupida, ma pur sempre un'assassina. Adesso vorrei farmi tanto di quel male che penso nessuno possa averne idea. Male fisico, palese, dolorante, sanguinante e che lasci il segno. Non perchè io non mi sia già ferita oggi, ma perchè è tutto così invisibile, represso e impresso al mio interno che a volte dubito io stessa dell'esistenza di questo dolore. Magari sono pazza. Ho bisogno di prove. E se non esiste questa opprimente sofferenza, ecco, almeno i tagli sono belli visibili, lì e non li tocca nessuno. E poi domani al risveglio potrei sentirmi serena e normale, a tal punto da dimenticarmi di oggi: anche la rimozione mi fotte. Io devo ricordare ogni minima virgola, o continuerò a ritrovarmi sempre qui. Le cicatrici mi sembrano un bel post-it, non che io non sia già piena di promemoria. Forse dipende solo dal colore dell'evidenziatore, ecco: vogliamo mettere un fucsia acceso contro un giallino spento e scarico? Refresh.

1 commento:

  1. Stella mia, questa volta sono senza parole... da dove esce tutto questo? No, tesoro, non ti posso commentare qui... ma tu non lasciarti andare... ti ho scritto il mio nome skype nel commento al post precedente, non ci conosciamo ma scrivimi un pò, lasciami un messaggio, vuoi? Quando ti va, tanto poi ti trovo se mi scrivi... Forse servirà ad evitare di tagliarti, se l'avrò impedito solo a parole mi sentirò la persona più felice del mondo perchè avrò forse saputo aiutare un essere umano speciale in questo mondo di esseri inumani e pieni di sè e pieni di merda...
    Fatti forza, che sai come si fa.

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Se ci fossero altri visitatori all'infuori di questo mondo, più che al rispetto inviterei agli insulti, per il semplice motivo che non esiste alcuna ragione al mondo per cui io possa essere insultata (riguardante il mondo dei dca, quantomeno) e potrei felicemente rispondere ed argomentare qualsiasi critica o altra stronzata. Ma tanto sono sfigata e il karma non mi accontenta mai, c'est la vie. Per le altre, invece: grazie di essere passate.