28 ottobre 2012

...


Vi è mai capitato di ritrovarvi al punto di essere pozzi senza fondo ed essere troppo stanchi perfino per pensare pigramente che domani andrà meglio? Senza un senso o alcuna forza di reagire, lasciandovi andare all'oblio più totale come se non vi interessasse nemmeno? Ecco, a me no. Non mi era mai capitato fino ad adesso. Nonostante le numerose cadute, non mi era mai successo di non sapermi più rialzare.

E poi i mai diventano sempre, è incredibile. 

Ora sì. Ora sì e non ho idea di se e come potrò uscirne, perchè in questo vortice che dura ormai da una settimana (che avverto come mesi se non tutta la vita) non ci sono mai stata così a lungo da potermi identificare con esso...nè tantomeno da non poter più vederne l'uscita. Avevo voglia di suonare il pianoforte, sfogarmi, esprimere qualcosa a spettatori inesistenti e fantasmi, forse a me stessa. L'ho fatto, ho suonato per ore. Ma non è servito a niente. Anzi, forse ho peggiorato tutto, se possibile. Io intanto mi faccio cullare dalla nutella. Stavolta non mi sono solo persa -come mi capitava spesso di dire negli ultimi tempi- a quanto pare sono proprio morta, non esisto più. Non posso quindi tornare in me, perchè non esiste alcun me in cui ritornare. Non ho niente, non ho nessuno: non sono niente, non sono nessuno Si può dire che questo sia un vantaggio perchè ora potrei costruire me stessa nel modo che più mi aggrada, volendo...volendo. Ma senza una solida base d'appoggio è impossibile partire e creare qualcosa di buono. La sola base che ho -un frammento del peggio di me stessa- è fondata sulla merda. Ora, va bene che dal letame nascono i fiori...ma se le fondamenta sono fatte di merda è impossibile costruirci sopra qualcosa che regga nel tempo e soprattutto che diventi bella. L'unica opzione resta, quindi, distruggere. A parte che se distruggessi questo frammento non resterebbe più niente, quindi forse lo schifo totale è preferibile al nulla. Ma chi prendo in giro? Ho sempre preferito il nulla.

In ogni caso, dopo l'ennesimo fallimento del mio ultimo desiderio di ripresa (però è stato bello arrivare a stomaco vuoto fino a sabato sera, giuro) ovviamente non ha più senso scrivere le stesse cose nei prossimi giorni. E credo di essere -essere stata?- il tipo di persona che anche se di fatto non ha niente da dire perderebbe la vita a parlarne comunque. Forse questa auto-censura mi potrebbe aiutare a piantarla di fare così. Nel frattempo passerò ovviamente da voi. Spero a presto, quando e se ci saranno buone notizie.

27 ottobre 2012

che ti vesti senza più guardar lo specchio dietro te...

Non ho mai ed ancora avuto il coraggio di salire sulla bilancia. A parte piccole eccezioni e picchi sfociati in abbuffate vere e proprie, praticamente è da domenica -sei giorni di fila, non mi è MAI successo- che mangio ininterrottamente troppo. Per l'ennesima volta, ieri notte ho deciso di dire basta, rialzarmi e come minimo digiunare quest'ultimi due giorni della settimana; per ora sono sopravvissuta ed ho lo stomaco vuoto, finalmente. Grazie a giorni di schifo ed alla splendida sensazione che mi mancava, metterei la mano sul fuoco che oggi non riuscirò a toccare cibo...ma potrei bruciarmi.

Non so cosa mi stia succedendo, di preciso. Come sempre mi perdo e mi ritrovo. Poi riemergono anche vecchie cose, fin troppo vecchie. Vario tanto per rimanere sempre la stessa, forse...o forse in realtà penso che ogni singola parola -addirittura- contribuisca a profonde ferite e cambiamenti, anche se magari la cosa non è subito visibile: non so quale delle due opposte versioni sia la verità, ma di fatto io mi sento sempre la solita merda, quindi opterei per la prima. Di diverso dal solito c'è che nonostante il disastro alimentare, in questi giorni mi sono alzata ed ho vissuto e c'è anche che non avevo mai avuto lo schifoso coraggio di passare tutto questo tempo a mangiare fregandomene delle conseguenze, perchè non volendo uccidermi ho sempre recuperato i miei errori (se non l'avessi fatto ora sarei obesa). Credo semplicemente che in questi giorni ho avuto tutt'altro tipo di pensieri e quindi il fatto di essere più grassa -e, tra l'altro, di aver rinunciato subito al bel fatto di essere tornata così dimagrita e annessi commenti che sono stati una gioia per il cuore- mi sono stati quasi indifferenti al confronto. In questi giorni sono riuscita a piangere. E no, non ero ubriaca. Ed è quasi un anno che non riuscivo a piangere lucidamente. Questo è un altro aspetto che è ritornato della vecchia me, quella che piangeva. Quella che. Il pianto è tornato a braccetto col tagliarsi, cosa che in teoria avevo deciso di smettere di fare, un pò anche nella pratica. Negli ultimi tempi ogni tanto mi ferivo fisicamente poichè senza saper piangere non trovavo altro modo per sfogarmi...ora invece mi taglio piangendo, questioni di completezza. E punizioni, tante. Credo che il top della settimana sia stato giovedì, dove almeno sono successi due -più o meno- piccoli episodi che in qualche modo mi hanno colpito.

Uno è stato banale e inutile. Credo di aver avuto paura in un momento in cui ero sola, per una situazione non nuova e che non mi ha assolutamente mai fatto questo effetto. Ero in treno da sola, un extracomunitario credo ubriaco si è seduto di fronte/appiccicato a me ed ha iniziato a fissarmi -e fin lì solo fastidio dato che il treno era mezzo vuoto e poteva sedersi altrove- poi ha iniziato a parlarmi nonostante avessi le cuffie, mie risposte secche, sarcasmi e parolacce sparse (tipo se se ne poteva andare fuori dai coglioni), poi ha iniziato ad insistere ed ha osato toccarmi la spalla e fin qui ancora va bene, ma il momento di paura c'è stato quando io mi sono alzata per cambiare posto e lui mi ha fermato e trattenuto. Non so perchè ma stavo tipo per scoppiare a piangere e urlargli qualcosa (seconda cosa fatta, infatti alla fine se n'è andato). In ogni caso, la cosa che mi ha più disarmato è stata l'indifferenza di tutti gli altri passeggeri: solo dopo che se n'è andato sono spuntati una sorta di solidarietà e ovviamente razzismo, cosa che odio. Utile. Un vecchio con la moglie seduti al mio fianco che mi ha chiesto se stavo bene e che stava per intervenire, che fosse per lui l'avrebbe spinto sotto il treno (?) e devono tornare al loro paese bla bla bla e poi una simpatica donna in carriera che ha detto che sono stata anche troppo brava e paziente, infine l'unica persona salvabile in quanto assente al momento della scena, cioè il controllore che ha sentito il vecchio parlare e quando sono scesa dal treno ha insistito col chiedermi se stavo bene e avevo bisogno di qualcosa. Ora. Di fatto non è successo NIENTE di niente e sono abituata a queste scene (infatti di solito scarico tutti con battute e finita lì, altro che paura), ma non so perchè, questa volta ho reagito così all'insistenza di questo tipo -che già ha invaso il mio spazio vitale e soprattutto il mio momento sacro del guardare fuori dal finestrino piagnucolando e ascoltando la musica durante i viaggi in treno- e poi si è permesso di toccarmi e soprattutto fermarmi quando me  ne stavo andando. Ero sola, come sempre. Prima dell'apice della situazione -e della paura- stavo messaggiando con C a cui ho detto di quel tipo che continuava a fissarmi e sbavare, che palle : c'è stata la tentazione poi di raccontarglielo e condividere la cosa, giusto per non sentirmi sola, ma alle sue risposte idiote, indifferenti e simpatiche ci ho subito rinunciato. E poi sono abituata alla solitudine, assai preferibile. In ogni caso, la cosa che mi ha turbato è stata quella di avere paura: non ci ero più abituata e non è divertente, poi è stata una novità in questa situazione.
  • In ogni caso, questo è niente in confronto al caos del teatrino creato da mio padre per una cavolata riguardante la lezione di piano. Gli ho annunciato che avrei saltato la lezione del giorno dopo dato che per una settimana non ho potuto suonare e non ero pronta nè avevo fatto qualcosa di nuovo e sarebbe stata una lezione inutile...non l'avessi mai fatto. E tra parentesi, ovviamente ho dovuto fare quella lezione ieri. Sono tornata ai vecchi tempi in cui mio padre non ascolta e soprattutto non capisce niente, ai tempi in cui niente è semplice ed io a quanto pare sono tornata ad essere la solita figlia di merda piena di complessi e paure. E anche lì, il magone, sfociato in una notte passata a tagliarmi e piangere come una bambina (ok, non penso che le bambine usino lamette, mi riferivo al piangere). 
Mi sono chiesta se possa esistere l'amore, senza la comprensione. Credo di no, eppure mio padre mi ama. Si, mi amerà per abitudine o perchè deve farlo: se non mi capisce MAI e non mi conosce, di fatto, come può amarmi? Cosa può amare di me? La sua idea errata? Allora non ama me. Non lo so. Non lo so,  ma è orribile. Io detesto non essere capita, è veramente la cosa più triste del mondo. E mi sono dovuta ritrovare di nuovo ad omettere i miei pensieri in quanto inutili ed inesistenti con lui, se non vagamente mentire. E voler piangere, e voler urlare, e voler scoppiare. Ecco, forse non essendo riuscita a farlo con le parole ho provato a farlo fisicamente mangiando così tanto. E niente. Nient'altro di nuovo. Sto passando le mie giornate ascoltando due cd di Battisti, nuova droga (mica tanto nuova). Da ieri qui piove e fa più freddo. Ho le mani congelate e lo stomaco che brontola: ne sono felice, finalmente. Riprenderò in mano la mia vita, come sempre.
Ah. Non so se qualcuno conosce e vede Once upon a time, in ogni caso l'ultima puntata mi ha illuminato. Credo di potermi rispecchiare nel personaggio di Cappuccetto Rosso : il punto focale sta nell' ho paura, ma lo farò o qualcosa del genere. Dopo la scenetta del treno e poco prima della mia prima lezione di corso di pasticceria mi sono auto-ricordata di essere come lei e che anche se al momento ero terrorizzata ce l'avrei fatta, perchè io ce la faccio. E anche prima della lezione di pianoforte. E niente: a quanto pare sono tornata ogni tanto ad avere paura, è possibile che io ne abbia (ed odio la cosa, si stava così bene quando me n'ero sbarazzata), ma posso fare tutto e lo farò. Non vedo l'ora.


p.s: questa meravigliosa canzone con cui mi sono fissata la dedico anche a te, Valentina.

23 ottobre 2012

Welcome back...col senno di poi.

A volte mi chiedo se riuscirò mai a modificare la grafica del blog affinchè sia davvero come voglio. Il problema è che anche potendo apparire in qualsiasi modo possibile non riesco ad avere mai una fottuta idea. Mi succede sempre, quando si da uno spazio infinito alla mia fantasia, che per me risulta troppo.

Una settimana fa ero partita quattro giorni per questioni scolastiche (ed ho scoperto che sarà così una volta al mese) potendomi gestire da sola e in pace (sei dimagrita ancora? / bla bla bla, ora che stai dimagrendo bla bla bla/ ora hai le gambine / sei dimagrita tantissimo OK), peraltro in una città piena di fottute salite e scaleDa allora diverse cose sono cambiate.

Alcune sicuramente in meglio, come la voglia di vivere ogni giorno godendomelo, uscendo, sfruttando ogni occasione di vita possibile, stando sempre fuori, -whynot bevendo- e conoscendo gente nuova; e in generale, la disintossicazione dal cibo.

Di contro ho potuto notare alcuni particolari inquietanti, come quello che a quanto pare e per quanto mi sforzi, la mia mente cancella il volto delle persone che mi rifiutano, amorosamente parlando: razionalmente ci penso, ma non ho idea di che faccia abbia il lui di turno, è terribile. Mica tanto piano piano. Ilaremente è solo la seconda volta nella vita che mi succede, l'ultimo lui l'ho proprio incontrato lì e dovrei rivederlo tra non molto, per la volta di Novembre. Dovrei fargli una foto. Dannazione.


A parte questo, sul fronte semi-amoroso: come preannunciato, credo d'aver lasciato un pezzo di cuore in quella città per colpa di lui. E per dimostrarglielo, cinque minuti prima di confessare tutto mi sono fatta ed ho anche dormito col suo amico, un'entità russa e tenerissima. Per distrarmi e soprattutto dimostrarmi coerente col mio nuovo stile di vita sabato sera sono uscita con  F dopo avergli dato buca mille volte e alla fine abbiamo anche scopato; tra l'altro, sorte ha voluto che nello stesso locale ci fossero tutte insieme ben tre persone decisamente importanti per me (una era A, l'unico altro di cui abbia mai parlato) quasi tutti accoppiati eccetto il mio famoso primo ed unico ex nonchè unica persona che credo d'aver mai amato. Ieri invece c'è stata una tranquilla uscita pomeridiana con mio fratello...e BUM, ho incontrato l'uomo della mia vita n°34, quegli occhi. Aww. Potrei vederlo venerdì sera ma non voglio dilungarmi troppo con racconti e dettagli come quello del semi-inseguimento-ricerca nel centro della mia città per chiedergli quel che sul momento non ho potuto fare in quanto ancora schockata da quella vista ed il colpo al cuore (se ce l'ho) senza riuscirci e l'essermi comprata tre mini cactus per la depressione ma poi esserci riuscita comunque per vie tecnologiche. Ironia. {E tra l'altro, porco il dio: com'è che appena sono dimagrita un pochino miliardi di esseri di apparente sesso maschile mi hanno notato/ci hanno provato? Però no, sono solo stronzate, siamo tutte pazze e w le curve. Le ossa diamole ai cani. Vaffanculo.}
Così ho passato quel che restava della domenica a pormi domande esistenziali, in particolare sull'amore, bombardata da ricordi e troppe troppe persone diverse...passato, presente e sogni futuri, mescolati tutti insieme. Ma soprattutto domande. Ah, alla fine la domenica l'ho passata anche a mangiare. Dopodichè ho provato a vomitare l'anima invano, mi sono tagliata come si deve (un taglio solo ma profondo), sono corsa a letto alle 21 di sera e mi sono subito addormentata, ma ho messo la sveglia alle 4 per salire sul quell'attrezzo e correre. E l'ho anche fatto veramente, ancora non ci credo. Anche questo non è da me, figuriamoci....nè il giorno dopo nè tantomeno in piena notte: direi che questo va annotato nei cambiamenti positivi.
  • [Oh, oggi c'è zumba e ci andrò/tornerò a piedi anzichè in pulman, così camminerò parecchio.]
  • Sono salita sulla bilancia l'ultima volta lunedì 15 (pesavo 73,9kg) e dato ieri non intendo farlo fino a venerdì, giorno in cui mi aspetto quantomeno di vedere un 6 all'inizio. Probabilmente mi avrebbe fatto benissimo pesarmi appena tornata e stupirmi dei chili persi...ma non l'ho voluto fare e non sarebbe comunque mai stato abbastanza. Però non mi sono pesata nemmeno oggi che avrei avuto un infarto dopo il disastro di ieri: sono la personificazione della giustizia. Il verdetto sarà venerdì...non che mi interessi poi tanto il peso in sè. Mi basta dimagrire, vederlo ma soprattutto sentirlo, avvicinarmi a me. Sono stata dentro me stessa e ne sono uscita in solo qualche minuto...in nome del niente. Questo fa male, ti uccide e non capisci come sia potuto succedere. Ma succede.
Ma intendo ritrovarmi a partire da adesso
(per la precisione, da stamattina presto, tipo alle quattro)
  • Oggi? A scuola è stato uno schifo di un grigiore unico: quattro ore con la stessa prof, mille interventi e domande che per quanto chiari e banali non sono stati mai capiti dalla stessa. Bene, da oggi starò zitta.
{Ok, anzi, voglio essere prolissa e polemica raccontando due esempi, magari scoprirò di essere pazza io: 1) Dato l'argomento -fecondazione, gravidanza & co- ho chiesto alla prof entro quanti anni dal primo ciclo è normale che esso sia irregolare, intentendo che ci sarà una norma di tempo limite -un paio d'anni?- e SE dopo tot tempo lo è ancora significa che evidentemente c'è qualcosa che non va e bisognerebbe fare dei controlli: mi ha risposto che dopo che partorisci tranquilla che prima o poi il ciclo torna (?);  2) Parlando di casi di bambini con la sindrome di down,  lei stava decantando il naturale e fortissimo amore materno dopo che dai alla luce tuo figlio...ed io ho fatto la frecciatina della frequentissima depressione post-partum: non ha capito un cazzo del mio intento sarcastico e dopo ne ha parlato anche lei, ma va bene. [...] Sono psicopatica io o è lei che non capise un cazzo? Che perdita di tempo, ok.}
  • Poi da brava minchiona sono riuscita a faticare il doppio passando due ore a camminare velocemente e furtivamente in giro (dato il rischio di farmi vedere da mio padre) e saltare la lezione di zumba, peraltro dopo essere stata lasciata lì davanti all'andata da quell'uomo ed aver pure salutato e socializzato con alcune compagne di corso. Sono un genio, ma non è una novità. Non so nemmeno di preciso perchè l'ho fatto. Mia madre è un troia ed è visibilmente incazzata ed irritante da stamattina, ma se per farti due risate le chiedi a cosa sia dovuto il suo buonumore ha il coraggio di risponderti che lei è felicissima ma tu piuttosto cos'hai perchè sei strana da giorni. Va bene. Sarà il cuore spezzato? Almeno tutto questo mi aiuta a stare lontanissima dal cibo -come per esempio il kebab ancora caldo che quel tenerone di mio padre mi ha fatto trovare al mio ritorno dalle fatiche, delle focacce, dei biscotti e soprattutto cioccolato in quasi ogni forma possibile. Concludo con la tazza del latte (cena) in mano e massimo 400kcal -ma di sole proteine- e ore di camminata, direi che oggi è andata bene.

Oggi è uno di quei giorni in cui pensi che ogni singola persona al mondo si sia messo d'accordo per deluderti, farti stare male o farti girare i coglioni. Ed hai ragione.

P.s. Figa se vorrei un anello simile.
O spararmi. 
O sparargli
O sparare loro.


7 ottobre 2012

Influenzatamente.

Scrivo masticando il primo cubetto di cioccolata su due presi dalla tavoletta che ha appena portato mio padre dall'Autogrill. Da giusto due giorni sono decisamente mezza influenzata e non lo sopporto, anche se l'essere muniti di occhiaie, pallidi e sembrare malaticci -NONOSTANTE lo stomaco in procinto di esplodere- ha il suo mistico fascino. Ahh, sarò sempre un'impostrice. Stamattina pesavo 72,4kg, ma tanto domani peserò almeno un chilo e mezzo in più, che sia di gonfiore o altro. Ma va bene così. Magari non ci salgo neanche, sulla bilancia. Domani digiuno depurativo [da ora in poi vorrei farlo ogni domenica, sarebbe carino] Prima della maledetta notte passata sveglia a starnutire, avevo in mente un piano malefico-amoroso per questa serata...che alla fine ho dovuto passare sul divano a guardarmi C'è posta per te con mia madre, cioè il peggio del peggio del trash. Rimandato, tutto rimandato, al solito. A si è fatto vivo scusandosi con me per quella sera dicendo di essersi reso conto di avermi trattata da oggetto e che non è stato bello, per poi chiedermi se qualche volta vorrei uscire con lui che stavolta mi tratterebbe decentemente; non me l'aspettavo affatto. [Un giorno sarebbe carino fare un post in cui raccontare i principali eventi e soprattutto dare un soprannome più o meno sarcastico ad ogni elemento delle mie sorte di storie recenti, anzichè chiamarli con lettere dell'alfabeto casuali e farlocche.] Che poi uno potrebbe pensare che se sei più grasso hai più amore (o almeno calore umano) da dare agli altri...invece no! Forse privarsi del fisico permetterebbe invece di dare di più, dare tutto, tutta te stessa. Ma più che frase del cazzo filosofica (?) la mia voleva essere solo una battuta sulla mia ciccia: prendiamocela con la mia mente influenzata. Forse in questo momento mi sento una persona normale che non sta benissimo ed è giunta alla sera con la pancia più che piena, godendosi il cibo ingerito (si, quello di 2000kcal fa). Non riesco a prendermela più di tanto adesso, anche se non so il perchè e fino all'altro ieri mi sarei picchiata per molto meno. Ma è qui che entra in gioco la differenza tra l'essere neutri oppure felici e fieri di sè stessi: adesso non posso esserlo, ma tra 24h e la pancia che brontolerà sì. Ecco tutto. Ma ora mi tengo il mio essere "normale-neutra-serena" e me ne vado a dormire, a che pro deprimersi? Purtroppo o per fortuna, c'è sempre un domani. E qui mi ricollego all'interessante e fondamentale cosa fatta notare e scritta da Queer, cioè che tutte noi siamo solite parlare di inizi ma incapaci di nominare fini. Penso che non farlo mai sia solo indice di immaturità e non voler crescere. Senza offesa ovviamente, perchè sono la prima che continua così senza mai porre un punto di fine. Bisognerebbe avere le palle, l'intelligenza e soprattutto la responsabilità -almeno verso sè stessi- di decidere di piantarla; o quantomeno essere consapevoli che se non lo si fa è solo perchè inconsciamente si vuole continuare così e basta, semplice. Detto questo, rimando a tempi migliori le prolisse riflessioni, che in questo stato non ne sono in grado. L'ultima volta ho saputo che Psyco lascerà l'Italia per due mesi e al mio ironizzare sul fatto che mi abbandona (di nuovo) mi ha detto che comunque ci sentiremo e in caso di bisogno potrò fare trenta minuti di incontro via videochiamata Skype...al che, ovviamente le ho chiesto se piuttosto potesse "passarmi" ad un suo rigorosamente maschio e gnocco collega. Ecco, alla sua risposta -cioè una specie di indignazione riguardante il fatto che lascia stà, capita spesso che qualcuno finisca a letto con le proprie pazienti- ne ho approfittato per nominare il perchè del generico divieto di qualsiasi rapporto umano con i propri pazienti. E non concordo affatto con la sua ovvia risposta. Evviva, è già Domenica. Perdonate l'assenza, rimedierò domani e grazie per i commenti. Adiòs.

4 ottobre 2012

Better of dead.

Ieri pesavo uguale nonostante la  fatica ed il poco cibo di martedi, ma anzichè deprimermi e mandare tutto all'aria ho fatto un giorno di sole proteine, sperando di dimagrire un minimo: oggi cinque miseri etti in meno (72,7kg). Ma quel circolo vizioso di insoddisfazione = autoboicottaggio era solo un pò in ritardo, perchè sto mangiando delle fette biscottate (integrali però, ironia della vita) con sopra la Nutella.

{Cristo santo. Mangiandone una ho sentito un pò di Nutella finire sotto il mio labbro, che sensazione disgustosa. Ho solo pensato che se qualcuno fosse entrato improvvisamente in camera mia avrei preferito morire piuttosto che farmi vedere con un angolo della bocca sporco di fottuta Nutella...molto peggio che farmi sorprendere a mangiare, essere sporca.}

Ieri non me l'aspettavo, ma è stata una bellissima giornata e si è accesa in me la voglia, passione o come diavolo vogliamo chiamarla di suonare il pianoforte, ed è meraviglioso...specie dopo una lezione passata per metà a parlare su mia richiesta, data la scarsa voglia di suonare. Prima di andare a dormire ho fatto il solito riassunto della giornata e poi ho passato un'ora contata -fino alle 2 di notte- a pensare a cosa mangiare i prossimi giorni: per la prima volta nella mia vita non trovavo una soluzione nemmeno ideale (posso non rispettare i piani, certo: ma a farli sono la migliore), continuavo a cancellare, riflettere e cambiare il diario alimentare previsto [sono arrivata al punto di pensare che oggi non potevo assolutamente mangiarmi una mela ed un cetriolo, perchè con quei carboidrati sarei ingrassata. Oppure, passino frutta e verdura, ma due porzioni in un giorno sono esagerate. Oppure non lo so]. Dopo aver notato il tempo trascorso mi sono mandata a fanculo decidendo di dormire e che oggi avrei visto al momento cosa e se mangiare, punto. E se gli zuccheri di una mela terrorizzano, figuriamoci quelli di fette biscottate, pane e Nutella...lo so. Ma non mi interessa neanche tutto quello che ho mangiato e forse mangerò oggi...il fatto è che non sopporto quando non mi capisco. Fino a ieri notte ero contenta e soddisfatta, non solo della giornata alimentare ma insolitamente per altre cose, compresa la voglia di vivere e fare ed il clima insolitamente sereno con ogni membro della mia famiglia...perchè oggi mi sto facendo questo, allora? Qual' è il mio problema? E prima delle fette biscottate ho pensato che circa 1000kcal non erano poi così tanto gravi se non avrei più mangiato altro oggi e avessi rimediato con almeno un'ora di varie attività. E poi eccomi ancora in cucina. Chi voglio prendere in giro? Perchè più che di sudare sembro aver voglia di piangermi addosso, in questo momento? Odio l'espressione, odio farlo, ma lo faccio e me ne rendo conto. Anche se mi piango addosso, almeno il giorno dopo tiro fuori le palle di nuovo (meglio tardi che mai). Potrei farlo ora, dato che la teoria del domani è fallimentare. Ma non so cosa dire...evidentemente anche io voglio fare la vittima, ogni tanto. E farmi del male, molto più spesso. Però non vorrei morire adesso, cosa curiosa: vorrei solo capirmi. Non è nemmeno escluso che di nuovo come per magia tra mezz'ora inizierò a correre e fare esercizi come un'ossessa, o che proverò a vomitare con successo e domani peserò di meno; non tutto è perso, niente è stabilito. Ma devo capire, adesso, o non posso muovermi. Potrebbe essere paura che le cose vadano bene? Ma a me piace quando sono serena e positiva, ovviamente: perchè dovrei voler rovinare tutto, se so come ci si sente ed è bellissimo? E non penso di non meritarmi la serenità, anzi. Forse lo pensa il mio infido inconscio? Odio questa altalena. Odio cambiare per poi scoprirmi sempre la stessa, o forse non è così. Forse peggioro anche, sono da premio Nobel io. Odio crescere e poi all'improvviso ritrovarmi infantile come non lo sono mai stata, nemmeno a sei anni. Odio tutto questo, ma ci sono dentro e non so come uscirne. O forse è che cambiare così spesso ti porta a restare uguale: è troppo confuso e dispersivo, ci credo che il tuo cervello cede e regredisce ai vecchi schemi. Come se decidessi io. Devo riflettere, ma è tutto troppo più grande di me (e ce ne vuole, considerata la mia obesità). Devo pensare.

Aggiornerò a fine giornata/nottata, con la speranza di poter scrivere di come sono stata brava a riprendere in mano la mia vita e faticare per rimediare ai miei stessi errori. In ogni caso, la bilancia domani non potrà mentire. Che post inutile, non che sia il primo. Fanculo. 

Buonanotte, che il mondo onirico porta sempre illuminazioni.


2 ottobre 2012

I can't keep up, I'm a wreck but I want it.



Oggi 73,2kg, cioè -1,1kg. Visto che non si può vivere di sole proteine per sempre, oggi ci ho dato dentro con frutta&verdura per un totale di 395kcal, di cui suppongo qualcuna smaltita con la famosa prima lezione di zumba. Tra parentesi, il mio obiettivo settimanale è quantomeno di tornare ai 70kg e per questioni di principio anche solo un etto in meno per Lunedì 8: lo farò.

Non posso che confermare nuovamente la verità del dire che più fai cose più ne faresti e che quando inizi a vivere in senso stretto ti spareresti alla sola idea di stare a letto. Infatti non vedo l'ora che ricominci la scuola (lunedì), che è pur sempre un impegno che ti fa svegliare la mattina.


Ho detto a mia madre di aver scoperto come si fa la famosa dannata treccia richiesta, al costo di un suo sorriso. Ma la cosa più tenera  è che tra un'oretta inizierà Criminal Minds, che la obbligherò a vederci insieme. No perchè lei in genere adora perdere ore della sua vita a guardarsi programmi di attualità e soprattutto politica: io la vorrei uccidere, ma io amo vedere tutti i programmi trash sui ciccioni di Realtime o teenagers incinte, quindi direi che siamo pari. 
Domani mi attende la famosa lezione di pianoforte e stranamente non vorrei uccidermi all'idea. Dev'essere la deliziosa aria di Ottobre


Ho sognato l'ultimo idiota per cui ho perso mesi della mia vita (di pensieri, praticamente) nello stesso sogno di un troppo-sexy-vecchio-affascinante-x, spaventosa combinazione; e poi ho scoperto che l'unica persona che credo di aver mai amato è ritornata single e come per magia mi sono fissata con qualche canzone del caro Cocciante, in particolare Quando finisce un amore, che è stata la mia colonna sonora delle giornate passate a piangere. Anyway, ieri notte e prima di tutto ciò ho meditato sul fatto che l'unica cosa sensata da fare nella vita è amare (e magari anche essere amati, eh). 

Quindi, non mi interessa come nè con chi, ma per Natale gradirei essermi fatta il regalo migliore: aver trovato una persona da amare. Ed escludendo altri due elementi visti di recente, ci sarebbero almeno due nuove persone interessanti con cui basterebbe farmi viva, da conoscere meglio e scoprire. Poi certo, non è che le persone decenti le trovi sugli alberi (manco i soldi)...ma volere è potere, e anche se non ci fosse attualmente nessuno a cui interesso basterebbe aprirsi alla vita, alle occasioni e quindi alle persone. Vorrà dire che lavorerò anche a questo. 

Quando rompevo i coglioni dicendo che l'inverno stava arrivando mi ero completamente dimenticata dell'esistenza dell'autunno...forse l'inverno è più drastico e bello, ma vogliamo parlare del fascino dell'autunno? Oggi sono tutta cuoricini insomma, sparatemi. Spero che la nuova aria di Ottobre porti positività anche a voi tutti.  



d.a.
p: hamburger soia (133) + lattuga (17) + minipera (50?)
s: yogurt (60)
c: tazzona di latte (120) + finocchio (15)

1 ottobre 2012

Forse fa male, eppure mi va.

Ieri notte ho finalmente versato qualche lacrima...che noia, per brutti pensieri inerenti i miei genitori. Mi sono anche data delle farse di obiettivi -indovinate un pò- riguardo il peso (ma anche la mia salute). La mia anestesia verso me stessa mi ha solo portato sei etti in più...che domani saranno spariti con gli interessi, grazie a tre bicchieri di latte nello stomaco. Nel frattempo devo subirmi una parente con cui purtroppo ho ripreso la comunicazione (più che ripreso, inventata dal nulla dopo diciannove anni), che da giorni mi dice di voler morire perchè in un anno ha ripreso 10kg -dopo essere stata patologicamente obesa e poi anoressica ed aver perso non so quante centinaia di chili in neanche un anno- che fa schifo eccetera eccetera. Genetica puttana, eh? Ora. Io posso assolutamente capire il voler morire e il farsi schifo, così come posso capire i momenti di sfogo, ci mancherebbe; spesso si ha solo bisogno di sentirsi rassicurati, di sentire da qualcun altro che ce la possiamo fare, lo so. Ma cristo santo, non posso sopportare una persona che dica solo e sempre che vuole morire senza aggiungere altro, senza alcun piano, senza rialzarsi. E quasi ad ogni fottuta ora mi deve rompere i coglioni per sapere se va bene quel che intende mangiare o ha mangiato...e no, non ha dodici anni. E lo chiede a me? Sono diventata esperta, esperta di sto cazzo. Cosa vuole sentirsi dire? Mistero. Ma da giorni devo sorbirmi i voglio morire di una persona, come se poi potesse fregarmene qualcosa. Va bene. Resto un pò alienata, ma almeno ho pensato che ehi, mentre me la passo così potrei anche farmi del bene, nel frattempo. E così ho ripreso la dieta. Ho un foglietto contente un lungo elenco di cose su cui devo riflettere -per non dimenticare niente- ma chi ha voglia, adesso? Da ieri notte ho dormito sia fino alle due di oggi, che poi, di nuovo, fino all'ora di cena...la cosa assurda è che sono ancora più stanca che mai e a breve tornerò a dormire. Cosa mi ha stancato così tanto? Altro mistero. Ah, le mie braccia sono ancora traumatizzate dal trasporto di 7,5kg di crocchette per cani di ieri sera: o meglio, il braccio sinistro ha subito un evidente shock, il destro deve farmi male -seppur di meno- solo per solidarietà. Che carini che sono. E con dolori muscolari dati dal nulla in fase preventiva, mi accingo ad affrontare domani sera la mia prima lezione del corso di Zumba. Da cui uscirò cadavere, o meglio grazie a cui il giorno dopo saranno cazzi amari per tutti i miei muscoli e allora avrò giusto la lezione di pianoforte (per la serie: evviva). Sono tornata al momento della mia vita in cui non ho più paura e quindi non provo ansia per quel che mi aspetterà domani, ergo non me ne frega niente. Ed è davvero una cosa seria se l'idea di a) mostrarmi al mondo obesa e, soprattutto, b) dover praticamente ballare -mio trauma- di fronte al mondo non mi fa alcun effetto. Almeno questo, è un ottimo progresso. Piano piano uscirò anche da questa parziale anestesia mentale rimasta, ma con l'imposizione di programmarmi ne sono già praticamente uscita. Mia madre mi ha ri-chiesto, dopo mesi, se avessi del tempo per farle una particolare treccia. E di tempo oggi ne ho avuto da vendere e buttare, visto che l'unica cosa fatta a parte dormire è stata una manicure mezz'oretta fa, giusto per ingannare il tempo. Ho guardato dei tutorial su internet per scoprire come si facesse quella treccia, ma lei non lo sa. Non intendo mettere mano nei suoi capelli. Lei è da sola a guardarsi la televisione, io sono qui e a breve tornerò a dormire. Non è un pò triste? Questo rientra nell'elenco di cose su cui devo riflettere. Cazzo.

A volte riaffiorano i ricordi, o anche i ricordi dei propri brutti pensieri. Come quello che se lei morisse alla fin fine sarebbe meglio per tutti -lei in primis, a quanto pare. Poi ti distrai un attimo e noti che le luci provenienti dal salotto e dalla televisione sono spente, che quella stanza è vuota...se ne dev'essere andata a dormire. Tua madre era lì, ma ora non c'è più. Per quanto ne sai potrebbe anche non esistere nel suo letto, nè da nessun'altra parte, nemmeno nella tua mente. Il tempo sfugge così dalle tue mani, ed è terribile. Ma anche le persone sfuggono. E vuoi piangere.Vuoi piangere ma non riesci nemmeno a capire per quale delle tante cose vorresti farlo, se è colpa tua, se è colpa sua, se è colpa di tutti o di nessuno...così nel dubbio, non fai niente. Come se poi capire chi è la merda possa cambiare le cose.
Ma vuoi piangere.