5 novembre 2012

Same mistakes.


Ci si può innamorare in poco più di 48h? Io credo di sì. Almeno per come funziono e per la mia capacità di capire in pochi istanti come sia una persona, mai in assenza di conferme su conferme. Ma anche se fosse solo una cotta, il risultato non cambia.

In qualche modo la mia vita si è fermata a quel venerdì sera di Ottobre che ero tornata a casa dopo la settimana passata in un'altra città; precisamente all'ultima volta che ho incrociato i suoi occhi la tarda mattina di quello stesso giorno.

Da quel momento mi sento in standy, probabilmente morta o almeno anestetizzata. Come se non fossi e non dovessi essere qui, infatti non voglio esserci. Come se questo non fosse il mio posto. Se il mio cuore è lì, io come faccio ad essere qui? E non capisco nemmeno se la mia attuale vita sia il sogno da cui mi sveglierò la prossima volta che lo vedrò o se invece il sogno era lui. Nell'ultimo caso, però, devo dire che sarebbe un sogno troppo sadico, essendo destinato a ripetersi fino a fine anno.

Già una settimana fa mi sono dovuta fermare e chiedermi cosa diavolo avessi fatto in quella settimana...indovinate il punto di partenza? Quel giorno, il mio ritorno. Intendevo da lì in poi, perchè li giacevano i miei ultimi ricordi di vita. E a quanto pare per me la vita vera è quando tu ti svegli -anzi proprio non dormi- perchè non vedi l'ora del momento in cui potrai vederlo: intendo quando ti basta vederlo per essere felice.  Il resto non ha senso.

Stavo provando a vivere in attesa dell'11 Novembre, quando sarei dovuta tornare lì con la certezza di vederlo...infondo si trattava di poco tempo. Ma l'ironia della vita vuole che io dovrò stare qui a marcire un altro mese e saltare questa volta, aspettando i primi di Dicembre per il prossimo incontro. E con ironia della vita in realtà intendo mio padre che mi ha detto di chiedere al direttore della mia scuola se avessi potuto saltare un mese (perchè non è proprio il massimo che io mi perda una preziosa settimana di attività e nuovi corsi che iniziano qui, per carità). Ed io come un'idiota sono stata sincera con mio padre sulla risposta . Mento sempre, perchè proprio su questo non ho pensato di farlo? Mi sono fregata con le mie stesse mani. Mio padre ora sa che non ci sono problemi e che questo mese non andrò proprio da nessuna parte. Ora sarebbe alquanto strano fare un'uscita dicendo che devo andarci per forza, non può esistere alcun motivo al mondo per cui se pochi giorni fa non ci sarebbero stati problemi ora possano esserci: sarebbe così impossibile che come minimo mio padre chiamerebbe il preside per sapere come stanno le cose. Ed ho già pensato a tutte le ipotesi per cui potrei dire a mio padre che preferisco andare questo mese (senza dovermi inventare che non è possibile), ma non c'è niente di sensato che tenga, sono fottuta. E cosa posso fare io? Dire a mio padre che l'impressione è di aver lasciato un pezzo di cuore lì e quindi gradirei tornarci tra una settimana, come previsto? Certo. E ogni tanto lui mi torna in mente, come adesso. Prendo il mio ormai vecchio diario di allora e rileggo di quei giorni, parola per parola. E ho un nodo alla gola. E mi passa la voglia di dormire. Perchè rivivo quei momenti grazie alle mie parole, ma sento troppo ingiusto il fatto di non poterne rivivere di nuovi per un intero mese. E non mi dispiace solo per il prolungato tempo di attesa -un mese contro una settimana che sarebbe dovuta essere- ma anche perchè è un'occasione in meno di per sè sulle poche prefissate.


Tra una settimana sarei potuta partire e invece resterò qui. 

Non c'è altro da dire. Ed è proprio in confronto a questo (lui) che il mio alzarmi domani mattina appare senza senso...però si tratterebbe del domani mattina delle prossime quattro settimane. Come si fa? Troverò una soluzione. Ma un mese è troppo, io non ce la faccio. Passerò il resto della notte ad ascoltare in loop questa canzone appena scoperta, che mi fa venir voglia di piangere.

In quei giorni ho dormito forse tre ore a notte e non ho mai sentito mancanza di sonno, mai. E lui,  come me, è un animale notturno. A quest'ora potremmo essere insieme nella saletta fumatori munita di televisione in quella specie di hotel-convento a parlare e vederci Nip&Tuck. E se lui è un animale notturno ed è abituato a dormire un paio d'ore a notte, perchè io dovrei dormire adesso? Come se stare sveglia potesse servire a qualcosa.

Nessun commento:

Posta un commento

Se ci fossero altri visitatori all'infuori di questo mondo, più che al rispetto inviterei agli insulti, per il semplice motivo che non esiste alcuna ragione al mondo per cui io possa essere insultata (riguardante il mondo dei dca, quantomeno) e potrei felicemente rispondere ed argomentare qualsiasi critica o altra stronzata. Ma tanto sono sfigata e il karma non mi accontenta mai, c'est la vie. Per le altre, invece: grazie di essere passate.