23 settembre 2012

Chimica vs Mia, 2-0.

Ieri ho avuto prova -prima ed unica nella mia vita- di saper gestire gli ordini che prova ad impartirmi l'inconscio. Ma contro la chimica di notte alla fine non c'è stato niente da fare ed ho mangiato, col risultato di tre etti in più stamattina. Oggi ero comunque serena in quanto convinta che se già è difficile gestire le varie parti di sè da lucidi farlo anche da strafatti abbia bisogno di un tantinello di pratica in più, ecco. Poi il caso ha voluto che verso l'ora di pranzo i miei genitori uscissero lasciandoci soli, così anche oggi e comodamente a casa si è fumato. Ma a partire dal mio risveglio dal lungo sonno ristoratore (alle 22) non era più questione di canne: ho deciso io, nel pieno delle mie ridicole ed irrisorie facoltà mentali di ascoltare quei pensieri che mi hanno spinto a mangiare pur non avendo fame e sapendo che la cosa mi si sarebbe ritorta contro. Superfluo dire che ho mangiato troppo? Non so più cosa dire. Non voglio pensare. E adesso cosa dovrei fare? Pensare che siano solo i naturali postumi di aver intossicato il mio organismo più volte in meno di 24h e che per il futuro è meglio evitare sostanze che facciano perdere la lucidità (finchè non riuscirò a controllarmi anche in quella situazione) o piuttosto che il controllo che ieri sembravo aver trovato dopo anni non sia reale ma frutto del puro caso? Non lo so. Mi basta un istante per perdermi, distrarmi, non sapere più chi sono e cosa voglio, lasciarmi trasportare dalle cose e non controllarmi...il problema è che non so in nome di cosa. Mi sono divertita? No. Ho fatto qualcosa di buono? No. Ne è valsa la pena? Assolutamente no. Sono stata felice almeno per un secondo? No. Forse è anche che odio gli abbandoni, ma mai quanto i ritorni. Ogni volta raggiungo il mio dannato equilibrio nelle mura di casa ma poi arriva gente da chissà dove e tutto cambia, di nuovo. E io posso restare me stessa o lasciarmi trasportare passivamente dalle persone e dagli eventi; non sempre trovo la forza di fare quel che è giusto. Oggi non l'ho neanche cercata. Dove sono? Chi sono? Perchè devo essere così altalenante? Non potrei fare coerentemente la testa di cazzo priva di qualsiasi controllo e conoscenza di sè sempre, tutti i giorni, dalla mattina alla sera? Così come posso non essere confusa? Perchè a volte sono dio e sembro fare cambiamenti radicali ma poi ho queste ricadute? Qual'è la verità? Io ho davvero capito la differenza tra fame e voglia di mangiare (o meglio impulso ai limiti di un ordine -questione di vita o di morte- di farsi del male ed esagerare) ed è già qualcosa. Ma non sono riuscita per due giorni di fila a comportarmi di conseguenza, neanche due giorni. E ne servivano altri venti per consolidare l'abitudine. Non ci sono riuscita ed il fatto di esserne consapevole -come non lo sono mai stata- non fa che rendermi più stupida. Non me ne frega neanche tanto di numeri, quantità e dell'orribile peso che vedrò domani sulla bilancia: era questione di un lavoro che stavo facendo con e su me stessa, di pura conoscenza e controllo. Non che fosse facile. Ma ho palesemente perso tutto. E le mie due battaglie perse contro la chimica non sono niente in confronto a quelle contro me stessa: la guerra più sanguinosa, scontro dopo scontro. Non esiste più niente...ma tanto suppongo che domani sarà un nuovo inizio. Come sempre, d'altronde.

1 commento:

  1. So che è l'ultima cosa che vorremmo sentirci dire ma: siamo destinate a perdere. Il motivo per cui il nostro equilibrio non dura è che quella stabilità è solo un'infinitesima parte del progetto globale: riacquistiamo forza per cadere più rovinosamente. La bulimia è questo, la nostra croce è questa. Anche quando le cose vanno come voglia per mesi e mesi consecutivi, qualcosa dentro di noi SA che finiremo col crollare ancora.
    Possiamo solo tentare di tenere in piedi i nostri castelli di carte, possiamo sforzarci di raggiungere i nostri obbiettivi - perché quello è più che possibile - ma mantenerli sarà totalmente infattibile.
    Io le mie mete le ho raggiunte due volte. Quanto sono durate? Tre mesi ciascuna. Poi boom. Tutto il resto dell'anno è stato uno schifo.
    E due volte sono più che sufficienti per capire l'antifona.

    Scusa, è stato più uno sfogo che un commento, me ne rendo conto.

    Un abbraccio: non solo ti sono vicina, galleggio proprio nel tuo stesso mare.

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Se ci fossero altri visitatori all'infuori di questo mondo, più che al rispetto inviterei agli insulti, per il semplice motivo che non esiste alcuna ragione al mondo per cui io possa essere insultata (riguardante il mondo dei dca, quantomeno) e potrei felicemente rispondere ed argomentare qualsiasi critica o altra stronzata. Ma tanto sono sfigata e il karma non mi accontenta mai, c'est la vie. Per le altre, invece: grazie di essere passate.