30 aprile 2012

Idiozie vs studio.

Non riesco a non fare niente, fisicamente. Non è questione di mangiare, non ho voglia di mangiare di per sè. Mi bastano delle cicche, per esempio, ne posso finire un pacchetto in poche ore. O una sigaretta, ancora più facile ed efficace. Fumare. Direi che non è calorico. Ma è un'azione, inspirare espirare, fumo. Accendere ogni sigaretta, vederla consumare fino alla sua fine a causa mia. Anche bere andrebbe bene. Quanti litri d'acqua mi servirebbero, per colmare questa sorta di vuoto, quotidianamente? Spesso cado nella trappola  o meglio mi rivolgo al cibo anche per questo: una dose immensa, non resa necessaria dalla fame. Non parliamo poi di quando sono finite le sigarette. Cazzo faccio? Io stessa mi risponderei qualcosa come "fatti una vita, fai qualcosa e vedi che non sentirai alcun senso di vuoto". Ma non è assolutamente questione di noia e niente da fare, perchè questo bisogno è costante, anche quando sono intenta a fare tutt'altro. Come adesso, che sto cercando di fare una ricerca-tesina, anche se non riesco a concentrarmi. Sto masticando una cicca ed accendendo quasi una sigaretta dopo l'altra. Ma non mi basta, o meglio, non voglio un cancro ai polmoni dopodomani e sto provando quindi a non fumare più così tante sigarette. Se la macchinetta del caffè non si fosse rotta giusto stamattina, me ne berrei già un altro (troppo sbattito usare la caffettiera, specie ogni ora). Non basta niente. Almeno oggi, starò lontana dal cibo non previsto. Ma figa, avrei voglia -per esclusione- di andare in cucina. Stavolta non per svuotare il frigo: vorrei solo una bella mela, per esempio. Voglio mordere e masticare. Potrei anche sputarla, dopo, non mi interessa ingerirla. Fosse solo masticare, poi, sarei a posto con la cicca. Invece, dopo pochi minuti me ne sono già scordata. Forse mi piace l'atto del prenderne una e mettersela in bocca, punto. Morderei qualcuno, se potessi. Un morso ogni mezz'ora, circa? O un bacio. O peggio. Qualcosa che mi dimostri e ricordi che sono viva. Non mi basta respirare e poter sentire il battito del mio cuore. Devo sentire il mio corpo fare qualcosa -un minimo- di più. Sarà che sono abituata ad entrambi i suoni ed i piccoli movimenti che provano che stiamo vivendo, forse. Così come sono abituata a fumare, bere e mangiare. Sarà solo per questo che l'effetto non basta più, assuefazione. Lo scrivere anche funziona in questo senso. Ma sono abituata anche a questo e non sarebbe concretamente possibile nè sensato passare quasi 24h su 24 a scrivere. Che poi, cosa diavolo dovrei scrivere? Autolesionismo? Già assuefatta, inutile, e soprattutto non voglio amputarmi un braccio giusto per scoprire se l'aumento di intensità darebbe il risultato sperato. Altro flash di canzoni (tra l'altro tutti di canzoni che ora mi stanno sul cazzo): "e mentre fuma/o lenta questa sigaretta, io sto seduta qui che non ho fretta". Ecco. Secondo le mie percezioni malate la sigaretta dura pochi secondi e non è vero che non ho fretta, cazzo. Sono stufa di tutto questo, ma cosa devo fare? Sembra anche a me una stronzata quella del "ohh, non mi basta respirare per sentire di essere viva, secondo me sono morta dentro bla bla bla". Ma oh. So di essere viva. Ma in ogni caso non mi basta respirare e devo costantemente fare qualcosa. E non vogliamo parlare del suono di qualche liquido che passa dalla bocca alle vie urinarie, piano piano e con tutto il suo affascinante percorso? Escludiamo l'automasturbazione ogni 10 minuti. Avrò sicuramente un tumore ai polmoni, evviva. Ora, essendo l'ennesima sigaretta finita come questo post, direi che vado a farmi un bel litro di thè verde. Intanto mediterò se darmi a droghe più pesanti, alla prostituzione, alla meditazione o a solo dio sa quale dannata cosa.
 
n.b: per la disperazione* sarebbero reputati accettabili anche consigli come "vieni a casa mia che ti riempo io il vuoto con x cm". A breve farò un post sull'asterisco, che tanto ne ho di tempo da buttare.

Illuminazione delle 16:16. Gesù. Forse il punto è molto più semplice! Solitamente, associerei cose come sigaretta e caffè al concetto di pausa, break e relax, come credo qualunque essere umano. Ecco, ma se negli ultimi mesi mi sono abituata ad entrambe le cose come fottuta costante, è ovvio che sparisce la gioia della pausetta. Se fumo come un turco, tranquillamente in camera mia, non lo vivo come una pausa ma come routine. Come dimostrazione palese, ho l'esperienza recente di due settimane a NON poter fumare in casa. Ogni volta dovevo andare in balcone con le bestemmie della coinquilina in quella casa: ovviamente ho fumato la metà del solito, ma a parte questo, era proprio diverso! Probabilmente devo solo cambiare queste abitudini, così la pausa caffè sarà davvero una pausa caffè. O forse la giusta interpretazione è che ho una voglia costante di pause, anche nella vita, e quindi cerco di prendermele in questo stupido e malato modo. Ahahahha. Poi, è anche questione di momenti e talvolta luoghi appositi e precisi per certe cose. A me piace preparare le cose. Non so: andare in cucina (stacco dal luogo di studio, ergo camera mia) e preparare l'acqua ed il resto per farmi un thè. Quanto è bello? Potrei davvero non berlo neanche, dopo.Ottimo, sono rincoglionita ma credo di essere arrivata al punto del problema. Forse. Dovrebbe seguirne un programma disintossicante, comprese le abitudini. O forse è che questo tipo di abitudini (sigarette, bevande varie, scrittura ed altro) mi hanno fracassato le palle e quindi le ho inserite nella mia vita come norma e quotidianeità. Quindi dovrei trovarmi nuove abitudini, insomma. E in ogni caso smettere di fumare così tanto. Mah.

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