1 luglio 2012

Si tu no vuelves, fanculo, cose sparse.

Ho tutt'ora nelle bozze un lungo intervento dedicato alla mia ex migliore amica (ed amica) che ho iniziato ieri notte a scrivere e non finirò. Esclusi gli aggiornamenti, il rapporto tra noi era profondamente cambiato in peggio da più di un anno fino a diventare pochi mesi fa silenzio totale e al punto di non esistere proprio l'una per l'altra, quindi nè frequentarsi, vedersi, interessarsi, condividere e tantomeno parlarsi più. L'altro ieri notte mi è venuta lei in mente ed ho fatto un sogno in cui trovandomela davanti le facevo domande che nella vita non-onirica non mi sognavo proprio di fare e ieri notte ho letto l'intervento di un blog dedicato proprio ad una "ex amica" e ovviamente ci ho ripensato, per finire a scrivere su questo blog la famosa bozza. Poi puff, così d'impulso le ho mandato un sms, chiedendoole semplicemente se dopo quattro anni di amicizia potevo avere l'onore di porle delle domande -forse una sarebbe stata sufficiente, a seconda della sua risposta- a cui avere risposte sincere. Per tutta la notte niente e poi stamattina quasi per caso mi trovo un suo messaggio nella posta di Facebook, in cui mi dice che se sono domande costruttive ed utili va bene, ma se sono segoni  mentali che non portano a nulla piuttosto di chiederci a vicenda come stavamo e basta. Io le pongo l'unica domanda fondamentale da cui poter partire (o dirsi addio), cioè se al momento attuale -senza che nessuno neghi o metta in dubbio il passato- gliene freghi ancora qualcosa di me, specificando che mentirmi rispondendo di "si" sarebbe stato stupido e dannoso per entrambe e quindi di essere sincera. Tra l'altro, rileggendo e pensandoci a distanza di ore, manco ha risposto effettivamente alla domanda: mi ha risposto che questa era una sega mentale (falsissimo), che una volta che avrebbe risposto alla domanda non sarebbe cambiato niente (cazzata, perchè se gli interessava di me bastava saperlo per recuperare il nostro rapporto, dato che il mio interesse verso di lei c'è, c'è sempre stato e l'ennesima dimostrazione è la MIA iniziativa di riprendere i contatti...l'incognita era lei), che ci siamo perse ed è tutto qui (vero che ci siamo perse, "tutto qui" è un pò riduttivo) e questo non significa che non ce ne freghi niente l'una dell'altra (anche qui...ha detto che "solo perchè ci siamo perse non significa che non me ne freghi niente di te", ma neanche che effettivamente gliene freghi qualcosa, quindi?) e che quindi lei proporrebbe di non porci simili domande e al limite vederci e/o sentirci se ci va (se ci va, ennesima volta che non mi dice LEI cosa sente e cosa vorrebbe fare, neanche lo sforzo di dirmi che lei vorrebbe ma poi dipende dal mio ricambio o meno -nel caso non fosse evidente). Vaffanculo, ripensandoci le ho risposto in modo puccipucci senza alcun motivo, visto che avrei dovuto quasi insultarla perchè al solito non ha capito un cazzo nè mi ha detto di fatto cosa vuole fare lei. E perchè me ne accorgo solo adesso? Ecco, l'utilità del ripensare e dello scrivere. Anche se la mia risposta ormai è stata mandata da quasi 12h ed è troppo tardi per cambiare le parole. Io da brava idiota, cosa le ho detto? Inizialmente che aveva ragione e forse era una sega mentale e giustamente conta il futuro e non serve farsi domande inutili sul passato (anche se non la vedo proprio così, il discorso di base è diverso) e poi che mi ero spiegata male e che sapere appunto se le andasse o meno di risentirci era per forza il primo passo che potevo fare, perchè nel caso non fosse stata sua intenzione mica avrei potuto obbligarla e magari lei aveva anche i suoi motivi per avercela con me, motivi che facevano proseguire il nulla assoluto tra noi (dato che nè io nè lei ricordiamo esattamente da quando, come e perchè siamo arrivate a questo punto: poteva benissimo essere che magari io le avessi fatto qualcosa di male e per cui si fosse offesa). Sono scesa al punto di dirle io, l'unica e per prima, che mi manca e non ha senso che sia tutto svanito nel nulla, testualmente. Ed ho infine ribadito che posto questo, l'unica possibilità era di sapere se per lei era lo stesso oppure no, semplicemente. Per il futuro e l'eventuale ripresa del rapporto. Dopo la mia risposta, di nuovo il silenzio. Immagino che forse e domani mattina avrò l'onore di sentire quello che dice. E niente, that's it, per oggi almeno. Rivedendo le cose, forse da più lontano, dalle sue tirate risposte sembra quasi che mi dica "ah boh, se tu vuoi uscire si può fare dai", neanche mi dovesse fare un favore. Peccato che non le abbia chiesto -nè ora nè mai- questo e tutt'ora non sappia lei cosa cazzo pensa e di suo farebbe. Non mi sembra difficile: se una persona non ti cerca per mesi, o non gli interessa farlo (nè le interesserà in futuro) oppure hai dei motivi per non farlo anche se vorrebbe e la cosa la fa quindi soffrire in quanto tiene all'altro e gli manca; basta anche solo l'orgoglio e il pensare che tocchi all'altro farsi avanti, per esempio, per restare immobili, lo so benissimo. Ma o è la A o è la B, non esistono C porca puttana. Sono pazza a chiederle, dati i fatti (salvo ci fossero motivi appena descritti, ovviamente, che potrebbe espormi dopo il "si, mi interessa", se solo non la reputasse una "sega mentale" senza capire che non è quello il punto e non c'entra niente) se gliene frega qualcosa di me oppure no? No. E intanto lei non mi ha ancora risposto, nè di sì nè di no. E forse se in questa situazione riesce a parlare di seghe mentali è perchè si sente in colpa e non le va di parlare del perchè ha fatto o non ha fatto tali cose? Ma neanche, semplicemente non le interesserà la cosa e non ha il coraggio di farmelo sapere. Tutto quadra, perchè se mi dicesse di sì dovrebbe giustificare in modo logico il suo comportamento che dimostra il contrario, cosa impossibile da fare se mi ha detto che neanche si ricorda perchè è successo tutto il casino, quindi se ne deduce che non le ho fatto niente di così grave da farla piangere ogni notte ed avercela con me e fare l'offesa. Basta dirlo, cazzo.

Poi. Stasera sono uscita, cosa che non facevo da tempo, oltre alle mie faccende e attività ovviamente. Intendo uscire in senso sociale, anche se con una sola persona. E? Il solito. Mi fa tutto schifo, non sopporto niente, mi sembra tutto inutile e triste. Mi pento di essermi costretta per ragioni stupide ad uscire. Ragioni idiote, come per esempio mio padre che ultimamente ha praticamente detto che "non ho amici" (non ho più amici, semmai, cosa vera) e che ha continuato a mandarmi da Psyco giusto per farmi avere qualcuno con cui parlare o che ogni tanto mi "porta fuori" giusto per fare qualcosa di socialmente normale. Io da sola sto benissimo e questo è un dato di fatto e non lo rinnegherò mai. Tuttavia, non posso non ammettere che entro certi limiti e dopo tempi lunghi, gli altri manchino. Suppongo sia intrinseco nell'essere umano: branco e accoppiamento, amici e amore. Giusto con la famiglia sono costretta ad avere dei rapporti, anche se mammina leonessa mi avrebbe già dovuto sbattere a calci in culo via dal suo latte a cavarmela da sola. Un giorno voglio e pretendo di scoprire, studiando, perchè e cosa spieghi questa esigenza di socialità dell'essere umano. Ma ora non lo so. E neanche interessa sapere perchè c'è questo istinto: conta il fatto che anche io sento la mancanza degli altri, generici o particolari. La cosa non mi piace, ma è un dato di fatto. Per non parlare della dolce metà, poi...ma questo in teoria sarebbe istinto di riproduzione, nulla di più. Quindi, la solita storia di merda: desidero il contatto con gli altri, ma dio porco, non esiste una e dico una volta che quando lo ottengo non mi fa schifo e mi pento amaramente di averlo desiderato. Insomma, molto meglio la solitudine. Ma continuo a desiderarlo, non in modo costante almeno, ma lo desidero e non posso farci niente. Alla fin fine gli altri sono tutti uguali, cambia poco o niente. Onestamente? Gli unici contatti soddisfacenti, sono stati quelli amorosi e pochissimi altri. Piantandola di parlare di alieni o leoni, nei fatti: le uniche volte che mi sono divertita uscendo o quantomeno non ho pensato a del tempo buttato nel cesso è stato quando mi sono fatta qualcuno. Questa era la versione volgare, ma mi riferisco anche solo a casti baci, ma anche molto meno. Anche solo l'aver incrociato la persona che mi piace o avercela lì, per esempio. Poi, questo cazzo di amore di merda. Perchè tutti lo desiderano e sembra così vitale? E perchè tutti fanno schifo? Non parliamo d'amore che è meglio. Tutto questo casino per dire cosa? Niente, che in attesa di trovare persone decenti e che possano essere mie vere amiche, mi ritrovo in costante opposizione (strano eh) tra il bisogno sacrosanto di solitudine e l'esigenza saltuaria di altri. Quando soddisfo l'esigenza di altri vorrei vomitare, ma da sola dopo un pò mi rompo i coglioni, ecco tutto. Come ne uscirò, se ne uscirò? Il mondo non potrebbe essere formato da miei cloni? Non dico esteticamente, ma come persone. Sarebbe una cazzo di figata grandiosa di merda. Invece no, esistono 7 miliardi di teste di cazzo. Me compresa, e quindi mi annoio a morte ma tant'è.

Ieri, all'improvviso, mentre calcolavo le percentuali ed i pro e contro per decidere se scrivere o meno alla mia ex migliore amica , ho notato un particolare che mi è sempre sfuggito, degli ultimi quasi due anni della mia vita. Sono partita dal fatto che volevo piangere ma mi era impossibile, come succede da mesi a questa parte. Ho pensato che questa storia è il mio unico cambiamento, di fatto, di questo anno e di quando sono andata da Psyco. I miei problemi/vizi vari sono proseguiti come sempre, senza alcun cambiamento ed in modo costante. L'unico cambiamento di fatto è stato quello del piangere-provare emozioni-ricordare. E quindi ho provato per l'ennesima volta a riflettere sul cosa fosse cambiato nella mia vita negli ultimi tempi (al di là della possibilità di parlare con una psicologa, cosa che in teoria dovrebbe farti bene e non male, quindi facciamo finta che non sia Psyco la causa) e che possa quindi inconsciamente aver causato tutto. Ci ho pensato e poi BUM, l'illuminazione: oh, ma non è mica dall'anno scorso che sono stata abbandonata come un fottuto bastardino inutile d'estate da una bella lista di persone e cose, più o meno importanti? Particolare che mi è sfuggito in particolare a Settembre, cioè da quando provo a capirmi totalmente o meglio capire il mio inconscio di merda. Oh sì, proprio sì. La fine della mia prima ed unica storia d'amore o meglio l'essere scaricata da chi amavo, è stata solo tipo 1/20 degli abbandoni totali, porca puttana. Come ho fatto a non notarlo? Ieri ho dovuto scrivere -e addirittura andare su facebook a vedere i miei album di foto per ricostruire alcune cose o meglio sapere quando cazzo sono successe, se tipo 2009 o 2010- tutto, l'elenco di chi mi ha abbandonato in modo più o meno definitivo, per ricordarmi tutto. Un pò come quando faccio l'elenco delle persone che ho baciato, che mi sono piaciute, a cui io sono piaciuta e così via. So che è ridicolo, ma la rimozione va a braccetto con questa storia del non piangere, ci posso scommettere il culo. E le due cose fanno un focoso threesome con la storia dell'abbandono, perchè non può esserci nient'altro. Non so, io, povera e stupida ragazzina di 19 anni, come e soprattutto perchè le tre cose siano precisamente e macchiavelicamente collegate tra loro, ma lo sono senza ombra di dubbio. Sembrerebbe scontato: sei stata abbandonata, quindi per difesa inconscia prima hai rimosso emotivamente (la rimozione vera e propria è un'altra cosa: nel mio caso non si tratta di questo) un paio di cose e poi così a cazzo hai smesso di ab-reagire (nel tuo caso, piangere, un tempo dalla mattina alla sera) e provare emozioni, tanto per; cavoli che perla, non può sfuggire: fammi indovinare, se non si provano emozioni non si può essere feriti e se qualcuno se ne va e ti lascia da solo non puoi stare male? Si ok, il concetto molto balisare può essere questo e la causa scatenante restano gli abbandoni. Ma ci sono miliardi di cose da approfondire e scoprire, non è così facile. A questo punto, giusto per sfizio vorrei fare l'elenco di chi se n'è andato. E mi viene in mente quella cazzo di canzone che amo fino alla morte, nella versione di Johnny Cash, Hurt: "You are someone else, I'm still right here" (sarà banale e da emo ma quella canzone sono io, frase per frase, cristo, e l'aspetto dell'autolesionismo è quasi l'ultimo d'importanza). Fanculo a Cash, ero al punto dell'elenco, giusto? Senza recuperare il foglietto di ieri, come cazzo faccio a ricordarmi tutti, però? Non lo trovo, ma ci provo, dimenticherò sicuramente qualcuno. Provo ad andare in ordine cronologico: inizio dell'anno 2010-2011, appena diciottenne. Una mia carissima amica, di quelle che ti entrano subito nel cuore, con cui ho condiviso praticamente tutto della mia vita ed ho passato miliardi di momenti, trovandola davvero speciale; il suo errore è stato di fidanzarsi con convinzione con quella testa di cazzo di mio fratello maggiore, con cui è finita più che male. Io ci sono stata e tutti i cazzi, ma alla fine ciao totale, specie quando ha seguito l'ovvio itinerario: fidanzata=sparizione. Sono a scuola. Cazzo, mi ero dimenticata della mia amica obesa che si è trasferita e non potevo più vedere tutti i giorni in classe, conosciuta l'anno prima dopo la bocciatura: con lei ormai parlavo di tutto e i soliti bla bla bla. E se n'è andata. A questo punto, dopo pochi mesi dall'inizio dell'anno scolastico ci sarebbe stata la mia favolosa storia seria, finita a metà dicembre (e sì, durata un mese totale, ma non fa affatto ridere), giusto per Natale. In particolare dopo quello (specie della "motivazione" per cui è finita, più che altro) veramente è stato orribile: dopo quel periodo di grandiosi feste, ho proprio smesso di andare a scuola -abbandono della mia amatissima scuola, della mia classe, dei miei compagni, dei miei ex compagni e quindi di persone reputate "amiche" ma che in realtà fuori dalla classe non potevano esistere per te, a parte le prime settimane di gentilezza virtuale- finendo a stare in giro da sola, al freddo, sotto la neve, a piangere. Giusto in tempo, si inizia a dissolvere il rapporto sia con la mia migliore amica da ben quattro anni che quella reputata la seconda, con cui ormai formavamo un terzetto. Il dissolvimento è stato in generale peggiorato dal non essere più in classe insieme (mia bocciatura), ma guardacaso il colpo di grazia c'è stato quando entrambe hanno trovato una metà fin troppo dolce. Dopo la suddetta storia d'amore è iniziato il periodo in cui in pratica ho fatto la troia, senza rendermene conto e non in senso stretto, essendo convinta di essere innamorata e quindi soffrendo. In seguito ho capito tutto ed ho smesso con certi comportamenti, in ogni caso semplicemente cercavo amore, credendo che lo avrei potuto ottenere solo accontentando i desideri dell'altro...guardacaso riguardavano tutti il sesso, ma inconsciamente suppongo sia stato perchè io mi sceglievo certe persone apposta. Va bene, ci credo anche. Dicevo? Tre persone importanti, a parte altre cose passeggere. Sesso, cose brevi, addio. Pianti. Uno è addirittura proprio sparito dalla città e nessuno l'ha mai più visto ahahah, magari è morto. Anyway. Quindi, mille persone, le mie uniche poche e vere amiche, qualche più o meno amore, scuola...forse basta, per quell'anno. Maledetto foglietto introvabile. Cazzo, dimenticavo l'ultimo addio: addio al mio piano di trasferirmi per sempre in un posto e di cui tutti erano convinti e decisi, all'ultimo momento. Tutto era crollato, di nuovo. Quindi, prima addio alla mia città e poi addio al posto in cui sarei dovuta restare. L'anno dopo, cioè il corrente, 2011-2012?  Abbandono totale e completo della mia -ormai celebre- migliore amica e a ruota anche dell'altra, che ha trovato un fidanzato definitivo e migliore. L'altra era già sparita da prima, quindi chi altro c'è stato? Domande complicate, a quest'ora della domenica mattina. Pensiamo, pensiamo. Ecco, mi è venuta in men un'altra persona: un lui amico che tra l'altro reputavo la persona perfetta per me, ma era felicemente fidanzato. Anche qui -come per la prima amica- è stato proprio un colpo di fulmine: in pochissimo tempo sono arrivata a reputarlo veramente il mio più caro amico e viceversa, ci sentivamo ogni giorno, c'era sempre per me, ci conoscevamo già e le solite stronzate. Tant'è che parlavo di lui addirittura a Psyco: vaporizzato a Novembre, senza stare a perdere tempo sul perchè e cosa è successo. Tra l'altro proprio grazie a lui, che fu molto duro e diretto, mi resi conto del famoso "periodo di troieggio" (definizione improprio, ma insomma ci siamo capiti) e sono proprio cambiata, quindi gli devo qualcosa, anche se per quello che mi ha fatto in effetti dovrebbe solo morire ed è lui a dovermi la vita. Collegandomi mi sono venute in mente altri stupidi esseri umani penedotati, mi ero dimenticata che anche all'inizio di quest'anno era in corso il periodo troia, anche se entro breve è cessato per sempre. Individui così inutili che neanche mi ricordo i loro cazzo di nomi (e niente sesso, tra l'altro). Dimenticavo, che questo me lo ricordo bene: il terzultimo abbandono del corrente anno riguarda l'ultima persona per cui ho pianto, dopodichè il nulla fino ad oggi. Lui: essendo quindi ritornata in me (bye bye troia), ho perso mesi dietro a questo coglione, pensando solo a lui. Capodanno, alla fine e concretamente, è stata la prima e ultima volta che ci siamo baciati e poco altro, nonchè le reciproche confessioni di piacerci. Primo dell'anno=tutto l'anno, vero? Se. Lui è insieme al forse-morto-mai-più-avvistato un mio tutt'ora punto interrogativo, anche se penso che la risposta sia semplicemente che "ha cambiato idea su di me e/o l'ho stancato, ciao" (solo che non ha mai avuto il coraggio di farmelo sapere), infatti tutt'ora "siamo rimasti" che l'ultima cosa che mi ha detto è che io non ho fatto niente di male ma lui aveva un pò di "sbattiti"...per poi sparire per mesi e mesi. Cazzo, ho parlato di terzultimo. Chi sarebbe il penultimo? Gesù, avrò sparato un numero a cazzo. Ah no, è un penultimo posto banale: anche lui, amico (di certo non profondo) da ormai anni, conosciuto grazie all'obesa che l'anno scorso si è trasferita, fidanzata e tanti saluti. L'ultimo posto è riservato -fresco fresco- a Psyco. E poi...illuminazione! Mia nonna non era mica schiattata l'anno scorso, il mio primo lutto, esperienza orribile? (il suo cadavere, quell'odore, suo figlio piangere, tutto) Cazzo, forse era nel 2009. Perchè se l'anno scorso verso Novembre-Dicembre ero tra le braccia del mio primo amore, non potevo essere anche al suo funerale, ok. Allora forse possiamo dire che il mio primo traumino è stato tre anni fa e da due fino ad oggi sono seguite tante piccole micro-fratture. Non avrei mai voluto scrivere così tanto. Ma fa sempre bene e tanto non legge nessuno, quindi amen. Quindi? Niente, ho trovato tre paroline che so essere collegate tra loro, anche se la cosa non è sufficiente ad aiutarmi ad autodiagnosticarmi quel cazzo che ho nel cervello. Cosa importante poi: ho notato una cosa a cui non ho mai fatto caso pur avendola davanti agli occhi (anche se io ho sostituito, da sola, tutte le figure che mi hanno abbandonato, almeno per un bel periodo). Direi che è un bel passo avanti, cazzo.

Se mi potesse sentire Psyco mi farebbe un cazzo di applauso...perlomeno, se ne avesse voglia e interesse all'infuori di appuntamenti ufficiali e soprattutto pagamenti. Ma oh, dimenticavo, quella troia è stata proprio l'ultima persona nella lista degli abbandoni.

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Se ci fossero altri visitatori all'infuori di questo mondo, più che al rispetto inviterei agli insulti, per il semplice motivo che non esiste alcuna ragione al mondo per cui io possa essere insultata (riguardante il mondo dei dca, quantomeno) e potrei felicemente rispondere ed argomentare qualsiasi critica o altra stronzata. Ma tanto sono sfigata e il karma non mi accontenta mai, c'est la vie. Per le altre, invece: grazie di essere passate.