3 maggio 2012

Gli eterni aspettatori di autobus che non esistono.

Buonasera.

D.a. (momentaneo)
colazione: yogurt (65) + biscotti (99)
pranzo: un cazz
a caso: 2 wasa fibre (70)
cena: lo scoprirò solo vivendo-> dessertisarcazzosoiacioccolato (109)  + 2 fibres lì (70)
[TOT=413kcal]

13h41. Sono in giro per la mia città, w la tecnologia dello smartphone. Giusto per poter saltare il pranzo. Alle 14 stage davvero, oggi. Voglio comprarmi un nuovo libro, avendo finito alle 3 di leggere quello di ieri. Figa, un semi-digiuno ed un libro al giorno? Scontato dirlo: nutrire la mente anziché il corpo. Ahahahaha. Banale quanto falso: il mio corpo è già e decisamente più che nutrito (o non sarei sovrappeso, easy). E lo è anche dopo l'1,3kg persi da ieri ad oggi (ndr, lassativi presi ieri sera ma ancora niente effetto, quindi il bel numero negativo non è imputabile all'uso di farmaci, non ancora almeno) e anche con 1kg in meno che potrei avere domani. Oggi, 76,1kg, sempre meglio di 78 e passa di Martedì. Non posso negare la paura che entro breve perderò molto più lentamente peso, e non più il solito "un chiletto al giorno"...però non so, comunque sto evitando di fare cazzate come non mangiare del tutto carboidrati, diete puramente proteiche o SALTARE LA COLAZIONE rallentando il metabolismo, anche se l'ultima cosa solo da due giorni. Ergo son fiduciosa. Figa, una mia compagna poco fa mi ha detto che sembro dimagrita...manco fossi a dieta da 6 mesi O non la vedessi da tanto oh: sono giusto due giorni che mangio poco e m'ha visto anche ieri: come può vedersi così tanto un chiletto in meno, su almeno 10 da perdere, secondo le statistiche medie di giusto peso? Ma comunque questa è la mia amichetta mezza fuori, in senso affettuoso, la stessa di ciò. Vabbene. Oggi "solita" colazione, no lunch e posso solo limitarmi a prevedere una cena leggera. Bello camminare a vuoto, il sole splende, lo stomaco brontola e tra 10 minuti andrò in quel dannato educandato a fare lo stage, sperando di non bestemmiare troppo. Well, a più tardi.

18h38. Home, nonmoltosweet home. Il titolo di questo post mi è venuto in mente quando ancora cazzeggiavo in giro e precisamente ed inaspettatamente stavo sostando ad una fermata dell'autobus, in mancanza d'altro da fare. Ennesimo esempio di stratosferica fantasia ed astrattismo insomma. Quindi, il titolo non è niente di filosofico, nulla a che vedere col "aspettare autobus che non esistono=oww, andare in posti lontani, in un altro mondo, non si sa nemmeno dove ma l'importante è partire" o stronzate varie, ma era proprio e quasi un titolo di cronaca, nel momento in cui l'ho aspettato. Chissà quanti minuti e in totale giorni della mia vita (certamente mesi è esagerato) ho passato a guardare la gente che aspettava un pulman facendo finta di doverne prendere uno anche io, per il semplice fatto di trovarmi a quella fermata. Che pensieri banali, un pò di apertura mentale e fantasia! Perchè dare per scontato che uno che aspetti un autobus debba anche prenderne uno? Logico, giusto. In ogni caso, ognuno ha i suoi hobby oh. E si, dovrei farmi una vita. Però non è questione di essere vecchi, perchè io non ho mai visto vecchietti alle fermate che non dovessero prendere realmente un pulman. Magari altri sì, ma io no. E poi, se necessiti di un lasso di tempo piuttosto breve che non ti consente di andare in chissàquale altro posto o fare altre attività, non è quasi naturale pensare di ingannare il tempo unendosi agli aspettatori di pulman? Probabilmente no, ma per me sì e in quei 10-15 minuti non avevo un cazzo da fare. Fosse per me mi siederei anche su un qualsiasi marciapiede a fissare il nulla, ma incrementerebbe il numero di gente che mi guarda male (polizia compresa ahahah) e magari e addirittura si potrebbe arrivare a qualche multa, in questa dannata città. Claro: ci sono appositi posti, piazze e panchine apposite all'ozio. Mica si può occupare suolo pubblico così a caso. Quindi, mi son dovuta adeguare ai voleri della malata città (?) ed il modo migliore per fare niente in modo socialmente accettabile è di attendere un pulman, tutto qui. Una ed una sola volta, almeno un paio di anni fa, sono riuscita addirittura a partorire un assurdo pensiero, del tipo "ommioddio ma se io sto qui troppo tempo senza prendere nessun pulman la gente vede che non devo prendere nessun pulman e che non ho niente da fare!", ma altrettanto in fretta ho constatato che nel giro di 10 minuti passa ogni linea possibile, ergo la gente se ne va fuori dalle palle e c'è fin troppo ricambio: nessuno noterebbe la cosa, non essendo nessuno idiota come me e con una vita e di meglio da fare. Quindi la sega mentale è stata subito stroncata sul nascere, ai tempi. Ora non mi porrei mai domande del genere, date le implicite risposte: a) a nessuno frega niente di nessun altro, figuriamoci notare altri esseri umani e soprattutto quanti minuti passano ad una fermata del pulman, b) se anche potesse esistere la possibilità, cazzi suoi o loro.

Comunque è divertente osservare la gente. Oggi lo è stato particolarmente, perchè avevo un paraplegico-disabile-x di fianco a me e PURE uno di fronte, all'opposta fermata del pulman. Ora. Non sono un mostro: non mi fa ridere una banale persona su una sedia a rotelle, per esempio. Ne il "drammatico" fatto che qualcuno non sia pienamente in salute o abbia qualche raro disturbo fisico-mentale, figuriamoci. E ridere non significa prendere in giro, nè è intenzione di mancare di rispetto. Però porcaputtanaeva, sono l'unica persona al mondo che ammette che certi tipi di paraqualcosa siano terribilmente divertenti da vedere, e che oltre a pensarlo non riesce nemmeno a trattenere le risate. Non so se sia una sola e specifica malattia o cosa, ma certe persone o sono paralizzate in pose-espressioni assurde o non lo sono ma compiono gesti simili, magari scordinati e privi di senso, urlando e facendo proprio espressioni facciali buffe. A me fanno ridere, non posso farci niente. Anche certi vecchietti. E prima di essere sola alla fermata, non ho potuto fare a meno di divertirmi vedendo un ultracentenario arrancarsi e farsi aiutare per salire un bassissimo gradino e salire sull'autobus, con uno sguardo quasi di odio in risposta da un'altra mia amica, che ha aggiunto "ma dai, poverino!". Come se fossi insensibile, stronza o cosa. Ho capito che il vecchio è poverino e so benissimo che anche io sarò decrepita e camminerò a 2km/h, rallentatore e facendo ridere di mio. Quindi? Se mi viene da ridere, amen, magari ci sarà una spiegazione radicata ed inconscia dietro, ma insomma, fottetevi tutti. Concludendo, la mia sosta alla fermata di oggi è stata molto produttiva.

Alla fine ho comprato un nuovo libro, giuro che è impossibile indovinare quale. Giuro.

Odio scrivere così tanto, soffermarmi, specificare, ampliare e distrarmi parlando di tutt'altro. Mi fa sentire noiosa, ripetitiva, banale e stupida. E poi perchè cazzo devo specificare sempre tutto? Quindi potrei scrivere un libro. Da quando sono nata "devo scrivere un libro" ahahaha, mi ricordo quella che ai tempi sembrava una brillante idea che mi avrebbe resa ricca: scrivere un libretto "rivelatore" e che cambiasse il mondo, dove parlavo di quanto l'essere umano sia stupido perchè tutto era semplice e se il problema del mondo erano i soldi, per esempio, cosa ci voleva a fabbricarne di più e darli a tutti? La motivazione è semplicemente che noi uomini abbiamo inventato ed usato il sistema monetario, così come noi sappiamo sfruttare le risorse della natura e produciamo ciò che ci serve (e non)...insomma, come mettersi nel sacco da soli. O che ne so, un bambino è ricco ed un altro povero? Semplice! Il ricco dia qualcosa al povero e si pareggia. Forse intuivo che non fosse sufficiente stampare più pezzi di carta e basta, data l'esistenza del lavoro e degli sforzi dell'uomo. Al posto dei soldi? Tornare ad una sorta di baratto. Ah, avevo 8 anni. Se esistesse la possibilità di ritrovare (e possedere ancora) quel quaderno con sopra dei pappagalli su cui avevo scritto in matita le prime 3 pagine del libro che avrebbe cambiato il mondo facendo svegliare tutti (?), GIURO che sarebbe la cosa più bella del mondo, da rileggere. Altro che guardare i down e ridere. Dopo la mia prima idea di "libro" (cestinata entro poche ore), mi è capitato di averne altre, una più stupida e già vista dell'altra. Potrei dire che ieri notte ho avuto L'idea DEFINITIVA e geniale, ma so che mi smentirei entro al massimo un anno reputandomi un'idiota e pensando "che bello, mi sono evoluta allora, se ora lo reputo una merda". Oggi so semplicemente che qualsiasi cosa uno possa pensare di scrivere, altri l'hanno già pensato e realizzato prima di lui. Logico e necessario, dato che le idee non sono infinite, su quello che conosciamo o perfino che possiamo immaginarci. E le storie, per quanto diverse, sono sempre le stesse. Così come gli stili di scrittura e le tipologie di libri. Oggi lo so, ma non è un problema, ecco la differenza. Essendo impossibile creare qualcosa di originale, amen, si può fare qualcosa di già visto, ma pur sempre qualcosa. Quindi, questo dato fi fatto non mi impedirebbe di poter scrivere davvero un libro, e ieri ho avuto un'idea. Scrivere è la prima costante della mia vita, una passione che non mi ha mai abbandonato (ed io cambio spesso gusti, mi distraggo e mi piacciono tante cose diverse). Insieme al cucinare (per gli altri), casi della vita. Insomma, per la prima volta nella vita potrei sbattermi e davvero provare a scrivere un libro, seriamente, portandolo a termine e organizzandolo bene. Sarebbe carino e soddisfacente, anche solo per fare qualcos'altro e per concludere almeno una cosa, per una volta. Anche senza che esca da questo computer e nessuno oltre me lo legga.

Ah, oggi mi sono presentata allo stage, per poi firmare il foglio con scritto un orario falso ed andarmene alle 15:30 anzichè alle 18. Che genio del male. Era più forte di me, non ce l'avrei mai fatta a restare lì oggi. E poi ho parlato con il classico ubriacone-cocainomane-violento che come da prassi ha attaccato bottone chiedendomi una sigaretta e poi ha provato a raccontarmi la sua vita. Capita di incontrare individui che passano le proprie giornate seduti in giro -di solito presso i supermercati in cui comprano lattine di birra a poco prezzo- a fare un cazzo, quando per esempio anzichè andare a scuola si fa altrettanto. O almeno, capitava, ora sto raggiungendo un record di frequenza e ci sto andando. Al tizio gli ho sempre risposto con sarcasmo, ma ovviamente non se n'è mai accorto. Mi riempe il cuore di gioia insultare così. Ancheperchè se l'avessi fatto in modo diretto mi avrebbe picchiato il coglione, che ha mostrato le cicatrici e dichiarato di essere in ospedale un giorno sì ed uno no perchè si incazza e picchia sempre la gente. Che vita, eh? Anzi no, credo proprio che gli piacessi leggermente (sarà perchè ogni due minuti tirava fuori la lingua e sbavaba? e come saluto mi ha toccato una gamba, essendogli seduta di fronte?) e sono una donna, forse non l'avrebbe fatto. Il tutto con la costante disapprovazione della mia amica, che con una scusa voleva cambiare posto e andarsene da lì. Io col cazzo che cambio una postazione scelta ed in cui mi trovo bene e voglio stare (piazza, panchina, nel caso di oggi)  solo perchè c'è gente/extracomunitari che rompono i coglioni, ci provano, chiedono sigarette o altro: mi diverto troppo ad insultare, rispondere male, negare e far andare via ogni eventuale testa di cazzo. E di certo non c'è da aver paura di insignificanti elementi simili, perlomeno se si è pressochè ragazze (per l'eventuale violenza) ed in un luogo pubblico e pieno di gente (per l'eventuale sempre violenza, ma sessuale). Tornando a casa ho casualmente incontrato una specie di amico che non vedo da mesi (che mi è sempre piaciuto ma è fidanzato da anni con una mia ex compagna di classe) e mi ha fatto un pò di compagnia, è stato piacevole e mi ha detto a caso "ma come siamo belli!"...sì, specie dopo essere in giro dalle 8 del mattino, stanchi morti, col trucco evidentemente andato a puttane e dato il caldo avendo sudato come un proco e probabilmente puzzando. L'elenco gliel'ho anche fatto senza alcun pudore, eh, per poi arrivare a raccontare un pò che sto facendo nella mia vita. E mentre camminavo al suo fianco ho visto un altro gnoccolone ex-mia-cotta. Nell'ultimissimo tratto di strada, poi, ho pure dato informazioni (a caso) ad un tipo che mi ha fermato in macchina per delle indicazioni. Sapevo dov'era la via in sè, ma alle strade in macchina non ci ho mai fatto caso lol, non guidando ancora. Insomma, sono anche stata gentile comunque! E il porco mi ha premiato di tale premura con una doppia combinazione finale: il paraplegico accompagnato dalla probabile madre che prima era alla fermata (gesùcomecazzohafattoadesseregiàlìsecinqueminutifaeraallafermata) ed un vecchietto ricurvo e rincoglionito. Tutto ri insomma. Aww, oggi il mondo, forse mi ama.

Quindi, scuola, risate, battute, dissimulazione del non aver studiato tramite le battute, niente ansia da impreparazione scolastica, niente pranzo, simulazione di stage, menzogne firmate, pulman attesi, solite storie identiche dell'ennesimo tossico, disapprovazioni anche non verbalmente espresse, paraplegici, gnocchi, tanto camminare, bere e fumare.

Quando la pianterò di fumare come un porco? Voglio leggere il nuovo libro. O forse provare ad organizzare quello che sarebbe il mio. Scrivere vs leggere, ardua sfida. Leggerò.

2 commenti:

  1. Non l'ho letto tutto ma lo farò (sono pigra)
    ma anch'io osservo gli andy (persone con handicap) perché sono belli, cioè a uno gli ho fatto un album fotografico in sequenza <3

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  2. ommioddio ma io credo di amarti! *-* qualche anno fa avevo avuto l'idea di fare per l'appunto ritratti (possibilmente primi piani, almeno di alcuni di loro i-m-p-e-r-d-i-b-i-l-i), o per guardare le foto nei momenti più tristi o addirittura per pubblicare un libro illustrato ed esilarante ahahah. Ed hai anche trovato un diminutivo carino, andy! <3

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Se ci fossero altri visitatori all'infuori di questo mondo, più che al rispetto inviterei agli insulti, per il semplice motivo che non esiste alcuna ragione al mondo per cui io possa essere insultata (riguardante il mondo dei dca, quantomeno) e potrei felicemente rispondere ed argomentare qualsiasi critica o altra stronzata. Ma tanto sono sfigata e il karma non mi accontenta mai, c'est la vie. Per le altre, invece: grazie di essere passate.